Surrealismo a Bil'in
09.09.05

Venerdì 9 settembre l'esercito israeliano ha imposto il coprifuoco a Bil'in e vietato la manifestazione del venerdì contro il Muro. Ciò nonostante la protesta si è fatta lo stesso con il contributo di 300 attivisti israeliani.

"L'esercito israeliano cerca di usare Bil'in come controbilanciamento allo sgombero dei coloni a Gaza".

"Stiamo assistendo al tentativo di fare di Bil'in una sorta di controbilanciamento alla evacuazione di coloni operata nella striscia di Gaza, usando ancora una volta la forza brutale contro i Palestinesi. Noi, attivisti pacifisti israeliani, respingiamo questa logica", così dicono gli organizzatori dell'azione di solidarietà che è avvenuta oggi nel villaggio di Bil'in nonostante gli sforzi dell'esercito per impedirla. I coloni israeliani di Gaza si erano presi con la forza una terra che non gli apparteneva, violando il diritto internazionale. Il popolo di Bil'in vuole solo preservare la terra che abita da secoli e che è la sua unica fonte di vita, terra che il governo di Israele cerca di confiscare con la costruzione del Muro per inserirla nel piano di estensione delle colonie.

Già lo scorso venerdì l'esercito aveva occupato Bil'in usando mezzi alquanto violenti per impedire la manifestazione che si tiene ogni venerdì. Il comandante militare aveva anche chiesto che il popolo di Bil'in non invitasse attivisti israeliani a partecipare alla manifestazione, richiesta che è stata rispedita al mittente.

Alle 5.00 di stamani, 9 settembre, esercito e polizia israeliani sono entrati a Bil'in, imponendo il coprifuoco, proibendo la manifestazione prevista ed ordinando agli 8 israeliani che erano nel villaggio dalla notte di tornarsene a casa. Di fronte al rifiuto di questi, l'esercito li ha arrestati. Nel frattempo gli abitanti di Bil'in sono usciti dalle loro case, violando il coprifuoco, ed hanno iniziato a battere su coperchi e padelle per le strade del villaggio. Solo dopo che i soldati hanno sparato proiettili di gomma, gas lacrimogeni e granate, da una parte del villaggio è iniziata il lancio di pietre contro i militari.

Nel frattempo circa 300 attivisti israeliani, militanti di Gush Shalom, Ta'ayush ed Anarchici Contro il Muro e altri hanno organizzato un convoglio di autobus da Haifa, Gerusalemme e Tel-Aviv in direzione Bil'in. L'esercito aveva messo dei posti di blocco su tutte le strade per Bil'in, ma i manifestanti sono arrivati ugualmente attraversando l'insediamento israeliano ultra-ortodosso di Modi'in Illist (Kiryat Sefer) che è stato creato sulle terre che appartengono a Bil'in ed ai villaggi vicini. Attraversando l'insediamento dove sta nascendo una nuova colonia, i manifestanti sono penetrati attraverso gli uliveti e le gole fin nelle terre di Bil'in che sono state marcate per essere assegnate ad altri coloni. Un ufficiale dell'esercito si affannava ad urlare con un megafono che dovevano fermarsi perché stavano entrando in una zona militare, ma i dimostranti hanno continuato a discendere il ripido canyon roccioso.

Marciando per diversi kilometri su un terreno difficoltoso e durante le ore più calde, la colonna dei dimostranti è riuscita a raggiungere il Muro dal lato occidentale, quello israeliano. Le forze militari e di polizia che li aspettavano hanno iniziato a sparare gas lacrimogeni ed è iniziata la caccia all'uomo per arrestarli. I dimostranti si sono divisi in piccoli gruppi e la maggior parte di loro è riuscita a raggiungere Bil'in al di là del muro, dove i soldati ed i poliziotti di frontiera li hanno inseguiti per tutte le strade ed i vicoli del villaggio. Il popolo di Bil'in ha accolto i manifestanti con grande entusiasmo, nascondendoli nelle loro case ed offrendo acqua fresca. Circa 25 israeliani sono stati arrestati, fra cui il dottor Anat Matar del Dipartimento di Filosofia dell'Università di Tel Aviv e l'attivista Latif Dori, veterano del Meretz. Alcuni dei fermati hanno opposto resistenza passiva e sono stati caricati a forza sulle auto della polizia.

Circa 100 manifestanti hanno raggiunto la piazza principale di Bil'in di fronte alla moschea e si sono uniti ad un grande numero di Palestinesi in barba al coprifuoco. Erano presenti anche molti attivisti internazionali, soprattutto statunitensi. Poco dopo sono arrivati altri Israeliani che erano rimasti indietro, fra cui Uri Avnery di Gush Shalom, che proprio il 9 settembre ha compiuto 82 anni, poi Yakow Manor di Ta'ayush e Dorothy Naor di New Profile.

Per quasi un'ora Israeliani e Palestinesi hanno affrontato i soldati e la Polizia di frontiera, cantando "Il Muro è terrore, chi vi si oppone è un eroe!", oppure "Il carcere militare è una magnifica residenza per chi segue la propria coscienza". Alcuni hanno apostrofato i soldati dicendogli "Perché non abbracciate anche noi così come fate con i coloni?". Gli esponenti Palestinesi di Bil'in hanno invitato gli Israeliani e gli internazionalisti ad unirsi a loro nelle danze ed a battere le mani cantando "Noi ci riusciremo, qui a Bil'in noi vinceremo, cristiani e musulmani mano nella mano, il movimento israeliano al nostro fianco". Poi il cellulare della polizia con gli arrestati all'interno ha attraversato la piazza, i detenuti hanno iniziato a battere dall'interno, i manifestanti hanno gridato "via i soldati! basta con l'occupazione!". Due donne arrestate hanno cercato di saltare fuori dal gippone, ma sono state trattenute a forza dai soldati.

Dopo un'ora i soldati hanno ricominciato a sparare e la piazza del paese è stata invasa da nuvole di gas. Un attivista ambientalista, l'avvocato Dov Chinin è stato colpito ad una gamba da un proiettile di gomma. I manifestanti si sono rifugiati nel retro di una casa vicina, mescolandosi alle pecore ed alle capre. Dopo un quarto d'ora sono sopraggiunti altri abitanti di Bil'in dicendo che l'esercito in quel momento aveva lasciato aperta la strada verso il cantiere di costruzione del Muro. Così è stato deciso, alla fine e nonostante l'opposizione dell'esercito, di fare ugualmente la manifestazione del venerdì.

Lungo la strada si sono aggiunti altri abitanti usciti dalle loro case. Senza alcuna difficoltà la manifestazione è giunta fino al Muro, ben oltre dove ogni manifestazione era stata fermata dall'esercito nei 6 mesi precedenti. C'era solo una piccola guarnigione di guardia, comandata da un ufficiale del posto con i gradi di tenente colonnello. I soldati hanno cercato di arrestare i Palestinesi con l'accusa di violazione del coprifuoco, ma gli Israeliani gli hanno sbarrato la via, dando il tempo ai Palestinesi di fuggir via.

La manifestazione ha proseguito lungo il perimetro del muro, cantando "crollerà, crollerà, questo Muro crollerà!" e poi si è diretta verso il centro del villaggio. Poco dopo l'esercito e la Polizia di Frontiera hanno lasciato Bil'in inseguiti dalle urla di derisione dei manifestanti. 

"L'esercito ha cercato di colpire la popolazione di Bil'in e di negare loro il diritto a manifestare ricorrendo alla bruta repressione. L'esercito voleva soprattutto impedire l'arrivo dei sostenitori israeliani, la cui presenza impedisce ai militari l'arbitrio di ricorrere a comportamenti sfrenati e violenti. Il risultato è stato invece esattamente il contrario. Oggi a Bil'in sono arrivati molti più Israeliani degli altri venerdì. Non solo l'esercito non è riuscito ad impedire la manifestazione, ma questa è riuscita ad andare oltre i confini come non era mai successo", così dice Yonathan Pollak, degli Anarchici Contro il Muro, uno degli organizzatori di spicco delle proteste del venerdì a Bil'in.

Poco dopo la fine della manifestazione, la maggior parte dei fermati è stata rimessa in libertà. E' stato però trattenuto Abdallah Abu Rahme -un noto attivista del Comitato Popolare di Bil'in, che è stato fermato già diverse volte nei mesi passati. La Coalizione Contro il Muro ha chiesto la sua immediata scarcerazione:"Egli è una personalità molto conosciuta in tutta la regione per la sua totale adesione alla lotta non-violenta. E' uno scandalo che un uomo delle sue convinzioni venga continuamente messo in prigione".

Adam Keller



I Comitati Popolari contro il Muro e l'espansione degli insediamenti
Gush Shalom
Ta'ayush
Coalizione delle Donne per la Pace
Comitato contro la Demolizione delle Case
Anarchici Contro il Muro

Tratto da www.gush-shalom.org

traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali