La colomba della pace in bocca al serpe del recinto 
06.08.05

 

Anche questo venerdì l'esercito israeliano ha cercato di far disperdere la manifestazione pomeridiana con l'uso di gas lacrimogeni e granate ad urto. Ma nonostante tutto, l'importanza della protesta non violenta contro il Muro e' stato di nuovo dimostrato.

I compagni di Bil'in non ci hanno delusi. Ancora una volta abbiamo visto un struttura artistica, frutto della creatività del comitato del villaggio. Quando siamo arrivati a mezzogiorno per la manifestazione congiunta del venerdì, abbiamo trovato pronto un enorme pupazzo in forma di serpente, simboleggiando il recinto e l'occupazione, che divorava una colomba dipinta nei colori della bandiera palestinese, che simboleggiava la pace, la speranza e altre idee belle.

La manifestazione e' iniziata come al solito al centro del villaggio. davanti 10 di noi portavamo la figura del serpente. Peccato che questo frutto della creatività di Muhamad, membro del comitato del villaggio, non abbia avuto alcun effetto sull'esercito...

Eravamo qualche centinaia di palestinesi, con internazionali e circa 60 israeliani (gente dai centri di Haifa, Gerusalemme e Tel Aviv, venuti in risposta all'appello degli Anarchici Contro il Muro).

Come le ultime manifestazioni, arrivati all'estremità' del villaggio, abbiamo incontrato una struttura di filo spinato che bloccava la nostra uscita dal villaggio, un cartellone che annunciava la zona chiusa militare e un plotone dell'esercito attrezzato per disperdere la manifestazione.

Il comandante dell'esercito ha dichiarato, come al solito, che l'area fosse chiusa e che la manifestazione fosse illegale... ma ci ha consentito 15 minuti per poterci disperdere, purché non si fosse andato oltre la linea rossa tracciata dal filo spinato.

Vale la pena ricordare alcune cose. E' senz'altro più cauta l'unita' dell'esercito che qualche settimana fa ha preso il posto della compagnia di guardie di frontiera dopo che quest'ultima si fosse dimostrata capace di spergiurarsi ed e' stata inviata a sorvegliare la ritirata dalla Striscia di Gaza.

Hanno bisogno di una scusa per poter agire contro di noi. Passati i 15 minuti durante i quali ballavamo e cantavamo, hanno inviato alcuni gruppetti verso il villaggio, cercando di provocare un lancio di sassi. Fallito questo tentativo, i 15 minuti sono diventati un'ora, con ripetuti avvisi di lasciare la zona. Poi, l'esercito ci ha attaccato. (Ricordo che non ci sono lavori sul muro di venerdì.)

In un primo momento, hanno cominciato a spingere il nostro compagno Leizer Palas, un uomo di notevole statura. Non vedendo alcun effetto, hanno lanciato poi i lacrimogeni e granate ad urto sulle ultime file dei manifestanti e hanno tentato di catturare quelli nelle prime file. In parallela, un ventina di loro si sono spinti verso il villaggio.

Le persone che hanno evitato l'arresto si sono raggruppate in una fila davanti ai militari per un secondo confronto. Dal momento che il desiderio dell'esercito per un lancio di sassi ancora non si verificasse, e siccome noi ancora ridevamo delle loro minacce e spintoni e altri arresti, hanno dovuto ripensare tutto e si sono ritirati dietro la "linea rossa" del filo spinato. Il nostro serpente ancora aspettava e la vittoriosa manifestazione non violenta si e' ripresa.

Dopo qualche tempo, il serpente e' tornato al villaggio, la manifestazione e' stata dichiarata terminata e gli attivisti ospiti insieme al comitato del villaggio si sono riuniti per parlare della manifestazione e progettare le prossime.

Alle estremità del villaggio, e' successo un breve scontro tra i ragazzini che lanciavano sassi e l'esercito intrusi nel villaggio, ma non ai livelli visti precedentemente. Quando i militari si sono ritirati, le cose si sono calmate.

15 dei 17 manifestanti arrestati durante il confronto (2 internazionali e 13 israeliani) sono stati liberati quasi subito. Gli altri due sono stati liberati dopo qualche ora (come al solito) dopo l'identificazione che si e' svolta al commissariato di Givat Zeev.

Ilan

 

Nota di Nir: "Dal mio punto di vista, la manifestazione di oggi e' la prova dell'enorme potere della manifestazione non violenta. Il fatto che l'esercito fa del tutto per provocare un lancio di sassi dimostra quanto lo desideri e quanto lanciare sassi servi l'interesse delle autorità israeliane di occupazione".

Resoconto e traduzione di ainfos