Ancora repressione della lotta congiunta a Bil'in 
23.07.05

 

Come ogni venerdì degli ultimi mesi, gli attivisti internazionali e israeliani (quest'ultimi composti principalmente di militanti di Anarchici Contro il Muro) si sono uniti agli abitanti del piccolo villaggio di Bil'in per manifestare contro il recinto della separazione che ruba gran parte dei terreni di Bil'in. Questa settimana, le forze statali israeliane hanno fatto del loro meglio per fermarci, noi attivisti di Tel Aviv, e di impedire il nostro arrivo a Bil'in. Ci aspettavano nei punti principali, ma siamo scesi dall'autobus in un punto che non se lo aspettavano e così abbiamo camminato in mezzo alle colline fino alla strada che collega al prossimo villaggio di Safa. Le forze dello Stato sono riuscite ad intercettare solo il 30% degli attivisti mentre gli altri hanno trovato passaggi in macchina fino a Bil'in. Una volta arrivati, si siamo uniti alle preparazioni per la manifestazione, mettendo delle magliette bianche con alcuni scritti salienti e le maschere di Condoleeza Rice e il suo presidente, Bush.

Il corteo è partito dal centro del villaggio, diretto verso il cantiere del recinto (i lavori sono generalmente fermi di venerdì) dove ci aspettava il solito confronto con le forze dello Stato: esercito, guardia di frontiera e forze speciali della polizia, che ultimamente ci aspettano vicino alle ultime case del villaggio.

Quando siamo arrivati, abbiamo trovato il solito filo spinato e dichiarazione di zona chiusa militare (valido solo per i non abitanti). Ci siamo messi seduti (ad eccezione dei fotografi) e abbiamo ascoltato il comandante mentre ripeteva l'ordine che la manifestazione fosse illegale, che la zona era chiusa e sotto controllo militare e che avevamo 10 minuti per disperderci, pena l'arresto... e infatti si è tenuto alla parola.

In un cambiamento per il peggio dalle manifestazioni precedenti, la guardia di frontiera ha cominciato a dare calci e manganellate alla gente per terra, prima ancora di alzarci e arrestarci uno alla volta. Anche le persone che si limitavano a fotografare l'evento sono stati picchiati e arrestati, cosa che non è successo durante le manifestazioni precedenti. Hanno fermato 40 di noi, portandoci in un vicino edificio in costruzione. Un'altra novità stavolta è stata il fatto che hanno anche messo le manette, un po' alla volta, fino a che rimanevano pochi senza le manette.

Gli altri manifestanti sono stati dispersi con largo uso di lacrimogeni e granate ad urto. Proiettili di gomma sono stati sparati soprattutto contro le poche decine di ragazzini che, come al solito, hanno risposto alla repressione della manifestazione con lanci di sassi.

Mentre ci accompagnavano al cantiere del recinto per l'identificazione, è arrivato un ufficiale di più alto grado. Ha deciso di calmare le acque on po' e la decina di arrestati che non erano ancora in manette sono stati liberati. Gli altri, una trentina, sono stati portati fino al cantiere per l'identificazione.

I siti web dei principale giornali del paese portano servizi sull'evento, compreso un resoconto sui manifestanti feriti.

Dice uno:

Circa 400 persone hanno partecipato alla manifestazione, tra cui cittadini israeliani e attivisti internazionali. I partecipanti indossavano maschere rappresentanti Bush e Condoleeza Rais con un nastro di color arancione [simile a quello usato dai coloni israeliani], "come segno di protesta della cecità indotta dal progetto di separazione e l'ignoranza delle attività degli israeliani in Cisgiordania".

Un altro dice:

"... uno dei manifestanti israeliani, Jonathan Polak, dice di essere stato colpito da una guardia di frontiera, che gli ha rotto la gamba." [Dopo si è saputo che la gamba non era rotta. -ndr]

I media riportavano anche le menzogne della polizia:

"La polizia dice che circa 100 manifestano nel villaggio di cui 8 sono stati fermati per l'interrogazione. Non si hanno notizie sui manifestanti feriti."

Il quotidiano Haaretz, dal suo sito internet:

"Cinque feriti e cinque fermati per l'interrogazione a Bil'in. Alla manifestazione che si svolge ogni venerdì hanno partecipato centinaia di persone: palestinesi, internazionali e israeliani. I manifestanti dicono che i militari hanno usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma."

A mo' di sfondo alla storia, aggiunge:

"Le manifestazioni a Bil'in si svolgono da qualche mese per protestare il fatto che il recinto della separazione si sta costruendo sulle terre del villaggio, separando gli abitanti dalla maggior parte dei loro campi [per lo più uliveti - ndr]. Qui, ogni venerdì manifestano gli abitanti del villaggio insieme agli attivisti israeliani, deputati arabi del parlamento israeliano, e deputati del parlamento palestinese [un'esagerazione dal momento che questi signori si fanno vedere molto di rado - ndr]. Queste manifestazioni sono stati la prima volta che esponenti di spicco di Hamas, con Yusef Hasan - numero uno dell'organizzazione in Cisgiordania - in capo, hanno manifestato insieme ad attivisti israeliani."

Un altro articolo sullo scontro avvenuto qualche ora dopo tra i ragazzi lanciatori di sassi e le forze dello stato israeliane, scoppiato quando i militari hanno represso la manifestazione non violenta: 

"Lo scontro a Bil'in ha ricominciato. Due sono i feriti gravi. I palestinesi dicono che due giovani palestinesi sono stati feriti in modo grave dai proiettili di gomma - uno colpito alla testa, l'altro alla pancia. I due sono stati ricoverati in ospedale a Ramalla."

Ma Bil'in non è solo. Sempre venerdì, alcuni militanti di Anarchici Contro il Muro sono stati invitati ad un'iniziativa congiunta in un villaggio della Cisgiordania settentrionale.

"Sette attivisti di sinistra sono stati arrestati mentre cercavano di entrare in una zona chiusa militare. La polizia della regione di Samaria ha arrestato sette attivisti israeliani di sinistra che sono entrati nel villaggio di Asira Akhbaliya, zona chiusa militare, a bordo dei taxi palestinesi. I sette sono stati interrogati al commissariato di Ariel [La 'zona chiusa militare' viene normalmente dichiarata per poter impedire agli israeliani di manifestare insieme ai palestinesi. Una mossa di parziale successo, viene effettuata perché la presenza di israeliani tra i palestinesi costringe l'esercito di adoperare mezzi 'meno violenti' di reprimere le manifestazioni - ndr]."

Un altro articolo sullo stesso sito dice:

"Vice-comandante di brigata colpisce video-fotografo mentre riprende la repressione contro i manifestanti.

Il regista di documentari di Canale 8, Shai Cermely-Polack, che documenta le manifestazioni a Bil'in dice di essere stato picchiato ieri (venerdì) da Shai Malka, vice-comandante del reggimento dei Maccabim, mentre tentava di filmare i militari che pestavano i manifestanti fermati nel luogo dove quest'ultimi sono stati portati. [...] Quando è arrivato il vice-comandante sul luogo, ha liberato Shai Carmely-Polack, che era stato fermato perché privo di accreditazioni stampa [la sua tessera era stato confiscato durante una manifestazione precedente - ndr]. Comunque, quando ha ricominciato a filmare i pestaggi dei fermati, lo stesso comandante gli è saltato addosso da dietro, cercando di strangolare il fotografo, in un tentativo di fermare le riprese."

Giornalista: "La risposta alle accuse da parte dell'esercito non è ancora arrivata".

"Le fotografie di Polack hanno portato alla liberazione di un palestinese portato davanti al tribunale militare, perché provavano che il testimone della guardia di frontiera mentiva".

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Ultima ora:

Alla fine della giornata, nessuno ha passato la notte in carcere. Dei 30 ammanettati e portati al punto di detenzione temporanea, solo 3 sono stati poi accompagnati al commissariato di Givat Ze'ev: un palestinese e due israeliani. I due israeliani sono stati identificati, accusati e rilasciati dietro pagamento di una cauzione, con la condizionale di non tornare al recinto presso Bil'in per due settimane.

Sorprendentemente, a causa delle prove fotografiche presentati in commissariato, anche il palestinese è stato rilasciato.

I due giovani palestinesi feriti sono stati ricoverati, e dopo aver ricevute cure mediche sono ora in uno stato stabile.

Invece, i feriti meno gravi degli altri manifestanti saranno guariti in tempo per la prossima manifestazione del venerdì a Bil'in.

Ilan