Manifestazione a Bil'in - in due riprese 
15.07.05

 

E' iniziata come la solita manifestazione del venerdì. Eravamo in circa 150: palestinesi, 40 israeliani (di Anarchici Contro il Muro e altr* della coalizione contro il muro) e 30 internazionali. Davanti, 10 persone con una struttura che rappresentava un ponte, seguite da qualche fila di persone a braccetto. Siamo passati lungo la strada che porta al recinto con i nostri slogans e quando siamo arrivati alle ultime case del villaggio c'era il solito filo spinato che bloccava la strada, con le forze dello Stato che ci aspettavano. Hanno dichiarato che la manifestazione fosse illegale, aggiungendo dopo una zona militare chiusa agli israeliani. E così per un po' di tempo eravamo ad un punto fermo.

Noi abbiamo dichiarato che si trattava di una manifestazione non violenta e che non avevano motivi per attaccare e hanno risposto che finché non violassimo le ordini, potevamo restare lì.

Ci siamo spostati al lato della strada, avanzando fino ad un metro dalla parte loro della linea, eppure ci bloccavano e basta. Poi ci siamo avanzati di un altro metro ma a quel punto ci hanno aggrediti, distruggendo il bel ponte che avevamo costruito e arrestando un attivista palestinese che era tra quelli che lo portavano. Sono stati arrestati anche due israeliane e un palestinese che cercavano di impedire l'arresto del primo. E dato che 15 di noi ci siamo rifiutati di allontanarci, rivendicando il rilascio immediato degli arrestati, hanno dovuto fermare anche noi, 15 israeliani e internazionali.

Dopo la dispersione della manifestazione e dato che i ragazzini ancora si astenevano dal lancio di sassi, un gruppo di militari è stato inviato dentro il villaggio per provocarli in modo che la manifestazione si potesse definire violenta.

E infatti i giovani, persuasi della saggezza dell'idea di non lanciare sassi fino a che la manifestazione non fosse stata dispersa, non hanno deluso e hanno risposto alla provocazione.

Mentre i militari confrontavano i ragazzi, la polizia ci ha accompagnato in macchina fino ad un punto al di là del percorso del muro, all'ombra di un ulivo, per poter procedere alle identificazioni. Mentre lavoravano, non abbiamo smesso di dire a loro cosa pensavamo della loro attività.

Dopo circa due ore, hanno liberato i 15 fermati e hanno portato i quattro arrestati8 al vicino commissariato. Dal momento che eravamo numericamente inferiori a loro, il nostro tentativo di bloccare la loro macchina non è riuscito.

Così si sono allontanate le forze dello Stato e noi siamo tornati dove ci aspettava una cinquantina di manifestanti.

I militari che confrontavano i ragazzini non si ritiravano abbastanza in fretta, così abbiamo approfittato e ci siamo diretti verso il cantiere del muro, ma tutte le forze dello Stato era sparite. Era ridicolo: anche una macchina militare che pattugliava il percorso deserto è stato oggetto di un lancio di sassi, senza reazione da parte dei militari.

Perciò siamo tornati al villaggio e quelli che erano venuti da fuori sono partiti.

Sembra che solo una o due persone sono state ferite a causa del trattamento ricevuto dalle forze dello Stato. Al commissariato, i quattro arrestati sono stati accusati di ostruzione e resistenza e i due palestinesi sono stati accusati di violenza! Nonostante i testimoni e le prove filmate che mostravano la verità, in base alla falsa testimonianza i due palestinesi sono stati accompagnati in un carcere militare e dovranno comparire davanti ad un giudice dopo il fine settimana. I due israeliani sono stati rilasciati dietro pagamento di una cauzione e sono stati esclusi dalla zona per due settimane.

Ilan