La lotta congiunta contro il Muro si espande 
08.07.05

 

E così dopo qualche tempo la manifestazione dei palestinesi del venerdì a Bil'in ha perso un po' della sua natura "esclusivista" anche se attira sempre la maggior parte degli israeliani dell'iniziativa di Anarchici Contro il Muro e altri dalla coalizione israeliana contro il recinto dell'apartheid. Oggi, però, per il primo anniversario del verdetto contro il Muro della Corte internazionale della Giustizia all'Aia, la manifestazione ha visto la partecipazione di circa 300 persone, di cui 100 venuti dall'Israele. Per l'evento, oltre agli abitanti di Bil'in e ad una sessantina dalla regione di Tel Aviv, sono venuti anche delle persone da Gerusalemme e da Haifa, incluso un gruppo di donne palestinesi israeliane che hanno contribuito in modo speciale agli slogans e alle attività della manifestazione.

L'inizio della manifestazione è stato ritardato di circa un'ora a causa delle vessazioni sulla strada per Bil'in subite da una parte dei partecipanti, ma il ritardo ha consentito ai vari manifestanti sul luogo di socializzare un po'. Siamo partiti a mezzogiorno, dirigendoci verso il cantiere del Muro, sapendo però che ci avrebbero bloccato all'uscita del villaggio. In testa al corteo c'era un grande modellino della bilancia della giustizia, da una parte la bandiera israeliana visibilmente più pesante del globo che stava dall'altra parte della bilancia.

Arrivati alle estremità del villaggio abbiamo trovato come al solito il filo spinato che bloccava la strada e gruppi di militari, guardie di frontiera e forze speciali della polizia che ci aspettavano dall'altra parte.

Inizialmente ci siamo fermati davanti al filo spinato, incerti su come procedere. Abbiamo gridato alle forze dello Stato, poi abbiamo tolto il filo spinato e addirittura fatto qualche passo per proseguire lungo il cammino. Sorprendentemente, un atto che in altre occasioni avrebbe scatenato un'aggressione da parte delle forze dello Stato e l'arresto di israeliani e palestinesi, oggi ha avuto come reazione solo qualche minaccia e una dichiarazione di una zona militare chiusa agli israeliani... ma nessun arresto.

La manifestazione è stata prolungato di un'ora, con una preghiera mussulmana in mezzo, mentre gli organizzatori hanno cercato con successo di frenare i giovani lanciatori di sassi. Dopo, al momento quando abbiamo cominciato a tornare verso il centro del villaggio, i giovani si sono sfogati contro le forze dello Stato, che non hanno aspettato altro per poter aggredire i manifestanti mentre quest'ultimi tornavano al villaggio. I militari hanno lanciato soprattutto i lacrimogeni, ma anche granate ad urto e proiettili di gomma. I poliziotti delle forze speciali "YASAM" hanno addirittura lanciato sassi contro i manifestanti israeliani.

Dopo circa un'ora di "guerra" con sassi contro armi da fuoco, c'erano cinque persone ferite, di cui un palestinese in condizioni gravi che è stato ricoverato in ospedale. Le cose si sono calmate un po' e gli israeliani hanno incontrato in assemblea la gente del villaggio per discutere dello sviluppo della lotta congiunta a Bil'in.

Ilan

* * * * *

MEDIA: Israele disperde le manifestazioni contro la barriera cisgiordana
Venerdì 8 luglio 2005, ore 10.45 ET

BIL'IN, Cisgiordania (AFP) - I militari israeliani hanno disperso le proteste contro l'enorme barriera che l'Israele sta costruendo nella Cisgiordania occupata nella vigilia della decisione della corte mondiale contro il recinto.

Circa 500 israeliani, palestinesi e attivisti stranieri per la pace hanno manifestato nel villaggio della Cisgiordania settentrionale di Bil'in, dove si sono scontrati venerdì con le truppe israeliane che monitoravano la protesta, secondo un inviato dell'AFP.

I militari hanno lanciato gas lacrimogeni e proiettili di gomma in seguito al lancio di sassi da parte dei manifestanti. [La solita menzogna: quasi sempre i primi sassi vengono lanciati dai giovani dello "sciabab" solo in seguito alla dispersione violento dei manifestanti non violenti - I.S.]

L'esercito in seguito ha ordinato una zona militare chiusa nell'area.

L'enorme barriera di sicurezza che si sta costruendo intorno a Bil'in sconfina di oltre due kilometri sulle terre del villaggio, dove abitano 1.700 persone.

Più al nord, circa 400 palestinesi si sono uniti a 50 israeliani e attivisti stranieri in una manifestazione presso un cantiere per la costruzione della barriera al villaggio di Mas'ha. [Il campo congiunto di israeliani e palestinesi a Mas'ha è nato nell'aprile 2003 e ha potuto consentire la costruzione di rapporti stretti tra gli anarchici israeliani e gli abitanti del villaggio che volevano usare mezzi non violenti nella loro lotta contro il muro. Dopo alcuni mesi, la prima azione congiunta contro il recinto a Zabuba ha portato al centro dell'attenzione questa lotta. - I.S.]

Uno straniero e un militare sono stati feriti e due attivisti israeliani sono stati arrestati quando i militari hanno cercato di disperdere i manifestanti, secondo i testimoni.

I manifestanti portavano una bara simbolica coperta con la bandiera celeste dell'ONU, simboleggiando la "morte" della sentenza della Corte Internazionale contro la barriera un anno fa.

L'Israele insiste che la barriera è necessaria per impedire le infiltrazioni di militanti cisgiordani, ma i palestinesi la considerano un tentativo da parte dell'Israele di impossessarsi della terra palestinese e di minare la fattibilità dello Stato palestinese che è stato promesso dall'Israele. [Ultimamente, la "Corte Alta" israeliana ha "ammesso" per la prima volta che la decisione riguarda il percorso del muro è stata influenzata "anche" da motivi politici e non solo da motivi di "sicurezza". - I.S.]

Luglio scorso, la Corte internazionale della Giustizia all'Aia ha emesso una sentenza non vincolante che diceva che alcune tratte della barriera sono illegali.

Sebbene Israele abbia successivamente cambiato il percorso del recinto in alcuni posti, il governo ha giurato di completare il progetto del recinto, che dovrebbe essere lungo circa 650 kilometri quando completo.

* * * * * * 

MEDIA: Palestinese ucciso durante protesta contro il recinto
JPost.com Staff
THE JERUSALEM POST
Luglio 8, 2005

Un ragazzo palestinese diciassettenne è stato ucciso a colpo di arma di fuoco venerdì pomeriggio da un addetto alla sicurezza presso il cantiere del recinto di sicurezza vicino al villaggio di Beit Lakiya, all'ovest di Ramallah.

L'indicente è avvenuto in seguito al lancio di sassi da parte di alcuni giovani contro le guardie. L'uomo sospettato di aver sparato è stato arrestato e la sua arma è stata sequestrata.

Il personale ospedaliera palestinese hanno annunciato che il ragazzo si chiamava Mahyoub Assi, di 16 anni, aggiungendo che era della stessa famiglia dei due diciassettenni uccisi a colpo d'arma lo scorso maggio mentre lanciavano sassi contro i militari sempre nei pressi del villaggio cisgiordano di Beit Lakiya.

Prima, circa 300 attivisti di sinistra e palestinesi, che manifestavano contro la costruzione del recinto nella Cisgiordania, si sono scontrati con le forze della sicurezza.

Un poliziotto è stato ferito durante gli scontri, colpito alla schiena con un sasso. E' stato ricoverato per ricevere cure mediche.

I militari hanno lanciato gas lacrimogeni, proiettili di gomma e granate ad urto contro i manifestanti che secondo Israel Radio lanciavano sassi contro i militari.

La manifestazione si sono svolte in due luoghi diversi: a Bil'in, dove si svolge una manifestazione ogni venerdì, e al villaggio di Mas'ha.

I manifestanti ritengono che sette di loro sono state ferite, tra cui un israeliano colpito all'orecchio da una granata ad urto e un palestinese colpito alla testa da un proiettile di gomma da vicino. Cinque feriti sono stati ricoverati agli ospedali della zona, sempre secondo i manifestanti.

Jonathan Pollack, militante di Anarchici Contro il Muro, ha raccontato al Jerusalem Post che le manifestazioni questa settimana dovevano segnare il primo anniversario della sentenza della Corte Internazionale della Giustizia sull'illegalità del recinto della separazione.

Alle proteste di venerdì hanno partecipato anche alcuni funzionari palestinesi, tra cui il candidato presidenziale Mustafa Barghouti, il capo di Hamas in Cisgiordania, Hassan Yousef e anche il portaparola di Islamic Jihad in Cisgiordania.

Durante gli scontri ci sono stati quattro arresti.