Resoconto dell'iniziativa degli "Anarchists Against the Wall"
5 Jan 2004

Oltre all'azione diretta contro il muro e la sua costruzione, si sono svolte delle manifestazioni sabato con i palestinesi del luogo e altri radicali israeliani. Alcuni del gruppo degli anarchici insieme ad una cinquantina di altri israeliani si sono uniti alla gente del posto in una grande manifestazione al blocco stradale vicino a Deir Balut. Allo stesso tempo, centinaia di persone, agendo in seguito all'appello degli Anarchici Contro il Muro "Con i nostri corpi e i nostri gridi fermeremo il muro!", si sono riuniti al villaggio di Kfar Kasem. Mentre ci dirigevamo verso Deir Balut, verso mezzogiorno, la polizia ci ha bloccato la strada a qualche centinaia di metri dalla linea verde che separa l'Israele dai territori occupati.

Siamo scesi dagli autobus e abbiamo bloccato la strada, un'arteria principale che porta alla zona centrale delle colonie israeliane nei territori occupati. La polizia ha provato a spostarci con l'uso dei cannoni ad acqua, ma fallita questo tentativo, hanno cominciato ad arrestare chi potevano strappare via.

Dopo aver arrestato 28 attivisti e, vedendo che non avevamo intenzione di cedere, la polizia ha trascinato alcuni manifestanti verso il lato della strada, creando un piccolo corridoio per far passare le macchine. Si è arrivato così ad un punto morto. I rapporti di forza ci impedivano di poter bloccare completamente la strada e considerazioni politiche impedivano alla polizia di poter arrestare ancora manifestanti o usare gas lacrimogeni. Così, la polizia ha cominciato a negoziare con due legali che facevano parte del nostro gruppo.

Si è raggiunto un accordo dopo due ore, accordo che è stato votato dalla nostra gente. Alla fine, una maggioranza ha accettato la promessa della polizia di rilasciare tutti e 28 gli arrestati dopo averli interrogati, ma per assicurarci che la polizia non rinnegasse, ci siamo raggruppati al villaggio di Kfar Kasem in attesa del rilascio degli arrestati.

Infatti, la polizia ha cercato di rinnegare gli accordi e di tenere tre stranieri tra gli arrestati per rimandarli al loro paese, ma la solidarietà degli altri 25 insieme alla nostra minaccia di bloccare la strada di nuovo ha fatto sì che hanno cambiato idea.

Dopo un'attesa di altre due ore sono stati rilasciati tutti gli arrestati e siamo tornati a casa stanchissimi, ma soddisfatti - infatti ci è sembrato fare parte dell'altra manifestazione, data l'alta visibilità della nostra azione nei media e la costante comunicazione con l'altra manifestazione.

Ilan