Manifestazione alla discarica vicino a Deir Sharef
11.04.05



La gente di Deir Sharef fiutano l'occupazione quando escono dal villaggio. Possono assaporarla nelle olive e nell'acqua. possono respirarla quando il vento tira dalla cava. Deir Sharef è un villaggio di 5.300 abitanti nella provincia di Nablus in Palestina. Oggi, per la prima volta, si è svolta una manifestazione contro una discarica che da due anni serve la zona. La discarica ha attirato l'attenzione negli ultimi tempi in seguito ad un articolo pubblicato sul quotidiano Ha'aretz che ha svelato un progetto di scaricarvi milioni di tonnellate di rifiuti israeliani e che la discarica non risponde agli standard ambientali. [Si può leggere l'articolo, in ebraico, alla pagina 
http://www.haaretz.co.il/hasite/spages/563570.html *]

Il corteo è partito dal villaggio, diretto alla cava dove si trova la discarica. C'erano circa 150 partecipanti - abitanti del villaggio e di Nablus, internazionali e israeliani. I manifestanti non hanno dovuto aspettare molto prima di poter vedere e fiutare i danni. Lungo la strada scorre velocemente un fiume di acque di fogna. Questo fiume si trova molto vicino all'unica fonte di acqua potabile per i 300.000 abitanti di Nablus e dei 13 villaggi circostanti. Il governo tedesco ha offerto di pagare un impianto di purificazione dell'acqua, ma i lavori sono bloccati dalle autorità israeliane che non permettono ai palestinesi di costruire nell'Area C. La cava stessa genera grandi quantità di polvere che sono in tutta probabilità la causa dell'aumento di malattie respiratorie nella zona. La discarica è situato in fondo alla cava e, sebbene sia ancora in costruzione, hanno già cominciato a scaricare i rifiuti. Il ministero israeliano dell'infrastruttura ha deciso che il sito è inadatto per una discarica di rifiuti domestici, ma nonostante questa decisione, sono state già depositati tonnellate e tonnellate di rifiuti. E' stato scelto questo sito perché costa molto di meno scaricare i rifiuti in Palestina, anche se non è del tutto gratis. Il consiglio regionali dei coloni fa pagare agli operatori della discarica il permesso di utilizzare il sito. Ovviamente i soldi non andranno a beneficio dei palestinesi sulla cui terra è collocata la discarica.

Sopra la discarica è sorta circa un anno fa una fabbrica misteriosa. E' situata in una zona industriale israeliana ma molti ritengono che sia di proprietà palestinese. C'è chi dice che la sua funzione è di riciclare l'olio per motori, ma non è stato possibile confermare questa ipotesi. I rifiuti prodotti dall'impianto scorrono giù per la collina verso gli oliveti. L'agricoltore dell'olivato ritiene che questa sostanza nera e puzzolente ha reso ormai immangiabili le olive.

Tornando al villaggio, arriva una jeep dell'esercito israeliano. I militari fanno fatica a capire perché degli israeliani manifestano in Palestina e ci chiedono se abbiamo con noi delle guardie per la nostra protezione. Rispondiamo che gli attivisti israeliani hanno bisogno di protezione solo dall'esercito israeliano. Non hanno apprezzato questo commento e, chiamando rinforzi, hanno seguito i manifestanti fino al villaggio, una provocazione che avrebbe potuto avere un esito spiacevole. Per tutta la durata dell'incursione, i militari insistevano che la loro presenza era necessaria per la protezione degli attivisti israeliani. Presente alla manifestazione era Itai Levinsky, che è stato colpito all'occhio lo scorso anno proprio dall'esercito israeliano durante un'altra manifestazione. Come gli altri israeliani che hanno partecipato, lui ha avuto abbastanza della "protezione" dell'esercito israeliano...

Kobi Snitz

 

* Durante la giornata, i media israeliano hanno detto che alcuni manifestanti hanno cercato di impedire la scarica dei rifiuti nei pressi di Kdumim: "Circa 200 persone tra Anarchici Contro il Muro, Azione Verde e palestinesi, sono arrivati alla discarica che si trova tra Kdumim e Nablus. Cercano di impedire l'accesso ai camion della nettezza urbana della regione di Sharon in Israele..."