Bil'in: Fatti che si dovrebbero sapere
22.03.05



La manifestazione di oggi è stata segnata dagli eventi di ieri. Anzitutto, durante la manifestazione di ieri un ragazzino è stato colpito da un proiettile di gomma e ha perso un occhio. In attesa dell'inizio della manifestazione, uno degli organizzatori, "I", ha commentato: "Vedi, la gente oggi non viene... vedendo perdere un occhio un bambino è stato troppo per molti".

Anche ieri sera, un'altra notizia. Pare che qualcuno abbia sradicato degli ulivi e poi li abbia caricati su un camion con lo scritto "Bika'a Bulldozers". Ma l'ordine sarebbe arrivato da qualche parte in quell'ombrosa rete legale composta dall'amministrazione civile, l'esercito, i consigli dei coloni, lo Stato d'Israele. Con l'aiuto di alcune donne del Machsom Watch, il capo del consiglio del villaggio e il proprietario della terra in questione hanno cercato di denunciare l'accaduto presso il commissariato. Ma la polizia si è rifiutata di registrare la denuncia per il motivo che gli ulivi verranno riconsegnati al proprietari. Il rappresentante dell'amministrazione civile ha protestato la riconsegna degli ulivi: "Come faccio a sapere che lui è il vero proprietario?". Durante la manifestazione di oggi, un rappresentante del villaggio ha chiesto ad Oren Tibi, il più alto ufficiale della guardia di frontiera presente, di poter passare per esaminare gli alberi sradicati il giorno prima. La richiesta è stata rifiutata. Normalmente il pretesto legale usato per separare la gente dalla loro terra e per impedire le manifestazioni è l'uso di un ordine di "chiusura militare". Ma oggi la polizia non si è minimamente preoccupata di impartire tale ordine, preferendo semplicemente di annunciare che la gente non sarebbe andato da nessuna parte. Con la sua versione della diplomazia, Oren Tibi ha spiegato agli abitanti del villaggio che avrebbero dovuto coordinare precedentemente con lui per avere il permesso di andare sulle loro terre. Ma dal momento che le zone militare chiuse vengono dichiarate senz'alcun preavviso, e dato che questa volta non è stata dichiarata stavolta, l'implicazione è che gli abitanti devono chiedere permesso in anticipo da qualche autorità non meglio precisata ogni qualvolta vogliono recarsi alle proprie terre!

La grande notizia a Bil'in oggi era di una casa che è andata a fuoco da una granata ad urto lanciato dalla guardia di frontiera il giorno prima. Stranamente, un portavoce della guardia ha risposto alle domande rivoltogli sull'incidente dicendo che la granata è stata lanciata da distanza e quindi i risultanti danni erano del tutto involontari. Meno sorprendente è scoprire che la sua versione dei fatti è pura invenzione. I testimoni e le prove fotografiche mostrano una guardia mentre apre una finestra della casa per poter introdurre la granata. Il comandante delle truppe responsabili per la distruzione della casa, Oren Tibi, ha risposto invece: "Voi dovreste sapere ormai che se venite qui a lanciare i sassi, noi siamo costretti a rispondere". E lo ha detto stando sulla terra degli abitanti!

E' prevista una manifestazione grande venerdì 25 marzo 2005.

Foto a https://israel.indymedia.org/newswire/display/2759/index.php

Kobi Snitz

L'autore è un membro di Anarchici Contro il Muro