Lotta senza fine per bloccare l'avanzata del progetto coloniale sionista

23.06.14

 

Al-Araqeeb, Bil'in, Ma'sara, Nabi Saleh, Ni'lin, Qaddum, colline a sud di Hebron, Sheikh Jarrah, Giaffa/Tel Aviv

Negli ultimi 12 giorni la macchina propagandistica israeliana ha pompato alla grande sul caso del sequestro dei 3 giovani coloni al fine di giustificare ulteriori sforzi per spingere i palestinesi ad un trasferimento "volontario". Hanno finto di usare il sequestro per spezzare Hamas. In realtà hanno usato entrambi nel tentativo disperato di provocare una terza Intifada. Far confluire 700 soldati nel villaggio di Na'ama (vicino Bil'in) che conta 2000 abitanti per arrestare due attivisti di Hamas è una cosa davvero ridicola a cui è difficile dare credito. Falliti i tentativi di far scoppiare una terza Intifada e di bloccare il compromesso tra Hamas e Fatah (uno dei più importanti pilastri della politica israeliana del divide et impera), si fa sempre più invasiva la pressione delle potenze imperialiste mondiali su Israele per mettere fine all'occupazione del 1967. La lotta unitaria degli attivisti radicali israeliani insieme agli attivisti palestinesi mantiene alta la presenza sui media mondiali.

Bil'in

Manifestazione settimanale di venerdì 13.06.14:

Oggi a Bil'in, i residenti (accompagnati da attivisti israeliani ed internazionali) hanno manifestato in solidarietà con i prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame. I manifestanti portavano posters con immagini dei prigionieri, alcuni indossavano in solidarietà l'uniforme da carcerato, si chiedeva il rilascio dei prigionieri e la fine dell'occupazione israeliana. Tre giornalisti palestinesi sono stati feriti. Uno è finito in ospedale. Altri 3 giornalisti sono scampati ai proiettili di gomma grazie ai loro giubbotti antiproiettile. I soldati hanno sparato lacrimogeni e proiettili di gomma direttamente su un gruppo di giornalisti accreditati, senza risparmiare gli altri 80 manifestanti.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=682344538486270
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.552384451547920.1073741941.202358256550543
https://www.facebook.com/media/set/?set=pcb.528316487272692

Venerdì 20.06.14:

Haitham Al Khatib: https://www.facebook.com/haytham.alkhateeb/posts/10203297135722136
israelpnm: https://www.youtube.com/watch?v=jNnRy3IV9jk
David Reeb: http://youtu.be/X7FddxA6Jyo

Nabi Saleh

Venerdì 13.06.14 - http://youtu.be/vU0nTJSGZ3o

Ni'lin

13.06.14, Yisrael Puterman: https://www.youtube.com/watch?v=ydlwIdS2bm4

Qaddum

Manifestazione settimanale di venerdì 13.06.14:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10152478323442500
https://www.youtube.com/watch?v=6_IL_jt7bJU

20.06.14:
https://www.youtube.com/watch?v=80AxCY75Z0o

"Non dite che non lo sapevamo", n° 412

L'esercito israeliano sta cercando da anni di impedire che i palestinesi vadano a scuola nel quartiere di Kitun a Hebron. Nel 2011, all'inizio dell'anno scolastico, l'esercito aveva installato un metal-detector al Checkpoint 29, sulla strada che porta alle 3 scuole. Conseguentemente, gli insegnanti e gli alunni hanno fatto scuola in strada, prima di arrivare al checkpoint. Tre giorni fa i soldati hanno sparato lacrimogeni sugli studenti. Da allora insegnanti ed alunni passano per il metal-detector.

I soldati hanno sparato lacrimogeni addosso a studenti che camminavano per strada per ritorsione a volte contro un lancio di pietre da parte dei bambini ma altre volte senza nessuna ragione.

Il 5 maggio 2014 i soldati hanno sparato due granate assordanti contro bambini che andavano a scuola. Per reazione i bambini gli hanno tirato delle pietre. Al che i soldati hanno sparato dei lacrimogeni.

il 25 maggio 2014, tre soldati si sono lanciati contro i bambini che sostavano all'ingresso della scuola. Alcuni bambini hanno lanciato delle pietre contro i soldati che hanno reagito sparando una granata assordante e due lacrimogeni.

il 27 maggio 2014, mentre i bambini andavano a scuola, i soldati hanno fermato per 20 minuti 5 insegnanti ed un ragazzo.

"Non dite che non lo sapevamo", n° 413

Lunedì 26 maggio 2014, Imad Shukri Salem, un pescatore palestinese che lavora nella striscia di Gaza a 300 metri dal confine israeliano, è stato gravemente ferito da spari di soldati israeliani. Domenica 5 giugno 2014 è morto per le ferite riportate.

Criminali

I Beduini cittadini di Israele hanno commesso un terribile crimine: quello di essere nati Beduini in uno stato ebraico!

Come è possibile? Semplice, lo Stato di Israele ha costituito una unità di polizia il cui unico mandato è quello di perseguitare i cittadini beduini. Questa unità si chiama "Yoav Unit" ed è parte integrante della polizia israeliana. Finora sono 150 i poliziotti che ne fanno parte, ma si pensa di portarne il numero a 400. Devono effettuare demolizioni di case, distruggere i raccolti e demolire i villaggi dei Beduini. Questa guerra da parte dello Stato di Israele contro i suoi cittadini Beduini non è cosa recente. Risale all'insediamento dello Stato. Al pari del resto dei palestinesi che vivevano nel paese prima del 1948, la maggior parte dei Beduini venne espulsa e costretta alla fuga durante la guerra. Quello che non si sa è che dopo la fine della guerra, lo Stato di Israele non ha smesso di fare la guerra ai cittadini Beduini, che hanno subito provvedimenti di espulsione per altri 10 anni fino alla cessazione delle ostilità. I Beduini rimasti sono stati concentrati nella riserva di Sayag nel nord-est del Negev, mettendo in atto un gigantesco furto delle loro terre. Fu in questo modo che si è creato il problema dei rifugiati interni, non durante il conflitto, ma quale conseguenza di una guerra unilaterale condotta dal governo israeliano contro i cittadini Beduini.

Ma non bastava ancora. Alla fine degli anni '60, il governo diede inizio alla politica di concentramento della popolazione beduina in baraccopoli, riproducendo ancora una volta il problema dei rifugiati interni in questa sorta di guerra unilaterale contro i cittadini Beduini. Ed è così che fino ad oggi lo Stato è riuscito a concentrare circa la metà della popolazione beduina nel Negev in agglomerati separati fatti apposta per loro.

C'è solo un problema: la maggior parte dei Beduini non "capisce" che lo Stato "vuole solo il loro bene" - così per aiutarli a capire, lo Stato demolisce le loro case, distrugge i loro raccolti, limita i loro pascoli, gli nega l'acqua corrente, l'elettricità ed i servizi comunali. E se non basta, gli distrugge interi villaggi. L'obiettivo è quello di spingerli ad abbandonare le loro terre, i loro villaggi e le loro case per "accettare" di trasferirsi in questi agglomerati abitativi fatti apposta per loro. Che sono posti destinati ad essere discriminati nei finanziamenti urbani per diventare centri di povertà, disoccupazione e criminalità.

Quando ci si trova a parlare con gli Ebrei cittadini di Israele sulla situazione dei Beduini cittadini di Israele, il tema ricorrente è che i Beduini sono dei delinquenti, che fanno case abusive e si prendono le terre demaniali, per cui si rimane sconvolti da come la propaganda di stato sia riuscita a distorcere la realtà al punto che i derubati sono diventati i ladri e le vittime divengono dei criminali. E poi non si trova nessuna traccia sui media israeliani del fatto che solo nel 2011, il governo israeliano ha demolito più di 1000 abitazioni dei Beduini. Non ci sono notizie sulle centinaia di demolizioni di case che vengono fatte ogni anno. I media restano silenti quando lo Stato di Israele costringe i cittadini Beduini a demolire le loro stesse case. E vige il silenzio anche di fronte alla distruzione di migliaia di acri di coltivazioni ogni anno. Nessuno parla della legislazione che permette allo Stato di rubare la maggior parte delle terre dei Beduini. Non viene mai spiegato come mai sono state fatte leggi razziste che negano ai Beduini la possibilità di costruirsi le case legalmente.

Quando ci si imbatte in notizie sui media ebraici riguardo alla guerra dello stato contro i Beduini, sembra che i Beduini siano dei criminali che stanno danneggiando lo Stato.

Ora che il governo israeliano, con l'istituzione della "Yoav Unit", ha tracciato una linea rossa nella guerra contro questi irriducibili Beduini della famiglia Abu-Amdiam, i quali insistono nel voler vivere sulla loro terra nel villaggio di El-Araqeeb, ora che ha invaso il loro cimitero e distrutto tutti gli edifici (tranne la moschea), ci si viene a dire che è per solo per rafforzare la legge. Ma a dire il vero, coloro che stanno combattendo i Beduini sono gli stessi che hanno fatto la legge che gli permette di rubare la terra ai Beduini. Così è stato creato un corpus legale per ignorare la proprietà tradizionale dei Beduini sulle loro terre, anche quando questi hanno documenti che provano la loro legittima proprietà. Anche se è tutto legale, non è una legge né giusta né eticamente accettabile. Anche le leggi di Norimberga nella Germania nazista, le leggi razziali in Sud Africa e quelle razziali negli Stati Uniti erano legali. Avevano tutte un solo problema: erano immorali.

Per altre informazioni: amosg@shefayim.org.il

Tel Aviv/Giaffa

Solidarietà con i prigionieri politici palestinesi, piazza dell'orologio:
attivisti di Giaffa (con altri di Tel Aviv - per lo più Palestinesi ma anche molti ebrei) hanno fatto un presidio serale in solidarietà con i prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame. I manifestanti erano nella piazza dell'orologio nel centro storico, a chiedere la liberazione dei prigionieri e l'abolizione della detenzione amministrativa.

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.553423261444039.1073741942.202358256550543
Ci sono anch'io: https://www.facebook.com/schwarczenberg/photos/a.553423261444039.107374...10674

Tel Aviv

Manifestazione per:

"dire no alle punizioni collettive, liberi tutti i prigionieri politici.
Sabato 21 giugno alle 20.30 davanti alla base militare Kyria a Tel Aviv.
L'esercito, su mandato del governo, sta effettuando centinaia di arresti e di fermi, mette in atto incursioni notturne nelle case, procede alla chiusura di intere regioni, arresta giornalisti e parlamentari palestinesi, dà luogo a punizioni collettive ai danni dei residenti di Hebron, Nablus, Betlemme, Jenin e di molte altre località, arresta bambini e minori, minaccia di tagliare le linee dell'elettricità e quelle telefoniche. Il vero scopo di tutto ciò NON è quello di trovare i ragazzi israeliani rapiti.

Speriamo con tutto il cuore che i 3 ragazzi vengano trovati e riportati sani e salvi a casa. Ma nei fatti, Netanyahu ed il suo governo sta cinicamente usando questo caso come pretesto per un offensiva a tutto campo. Il governo israeliano conferma apertamente e vigliaccamente che continuerà con la stessa tattica, senza curarsi della ricerche in corso.

Per il governo israeliano questa non è altro che una scusa per colpire Hamas e interrompere l'accordo unitario palestinese.

Se le spese militari stavano per essere tagliate, ora è evidente che torneranno a crescere.

Raduniamoci e chiediamo che si metta fine alle violenze ed alle uccisioni quotidiane. Basta con gli abusi e le punizioni collettive contro la popolazione civile che vive sotto occupazione militare!"

Sabato, 21.6, ore 20:30, davanti il Kirya (Ministero della Difesa), a Tel Aviv (Kaplan Street).

La manifestazione è promossa da attivisti di base, coinvolti in diverse organizzazioni. Invitiamo tutti i gruppi ed i movimenti ad unirsi ed a sostenere questa manifestazione. Ogni giorno che passa, è un giorno di silenzio in più!

https://www.facebook.com/events/828035260540418/?

 

Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali