La lotta unitaria persiste nonostante le violenze dello Stato di Israele

21.12.11

 

In questa settimana abbiamo aggiunto il lutto per Mustafa Tamimi alla lotta unitaria che prosegue. C'è stata una ripresa di partecipazione di attivisti a Nabi Salih con circa 100 Israeliani che si sono aggiunti agli attivisti palestinesi della regione ed alle centinaia di abitanti di Nabi Salih. Gli scontri con le le forze di stato israeliane sono stati più numerosi del solito, tra cui un'azione all'ingresso dell'adiacente insediamento coloniale che si appropria dei terreni e delle fonti d'acqua di Nabi Salih. La lotta a Bil'in continua settimana dopo settimana ed oltre ad essere diventata un simbolo della lotta contro il muro della separazione, contro il furto della terra da parte dei coloni e contro l'occupazione, essa è diventata motivo di diffamazione verso la nostra lotta da parte del primo ministro e dei suoi servi. Il sistema giudiziario israeliano che in genere avalla apertamente gli sgomberi dei palestinesi, ha avuto un sussulto quando un giudice si è rifiutato di far sgomberare dei palestinesi dalle loro due case che si trovano a Gerusalemme Est occupata.

Bil'in

16 Dicembre. Manifestazione del venerdì numero 360 contro il muro/recinto della separazione e contro l'occupazione a Bil'in. A mezzogiorno, alcuni si sono spostati direttamente verso il nuovo muro della separazione, mentre la maggior parte di noi ha percorso in corteo il lungo tragitto fino lì. C'erano circa 15 Israeliani, altrettanti internazionali e poche dozzine di palestinesi. Molti portavano la foto di Mustafa Tamimi assassinato nel corso della manifestazione dello scorso venerdì a Nabi Salih. Appena arrivati al muro le forze di stato ci "hanno avvertito" con gas lacrimogeni, ma un vento amico li spingeva invece verso i soldati impedendogli per un po' di spararci addosso. Molti dei giovani che avevano dato inizio in precedenza a degli scontri con i soldati nei pressi dell'estremità sud della riserva, si sono spostati dalla nostra parte ed hanno avuto modo di avere un'intensa forma di "comunicazione" con i soldati che hanno dovuto cercare riparo dietro il muro.

Alcuni giovani ed un manifestante con bandiera sono riusciti anche a violare la zona proibita tra il filo spinato ed il muro. Dopo un bel pezzo di tempo, dato che i soldati non riuscivano a disperderci solo con i gas lacrimogeni, sono usciti dal muro ed hanno attaccato con auto armate ed a piedi per minacciarci. A questo punto la maggior parte dei manifestanti si è dispersa sulle colline circostanti ed è ritornata al villaggio.

Rani: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=2911056178629
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.330211796989131.88572.136633479680298

Gerusalemme/Al-Quds

Shuafat:

Manifestazione contro il nuovo checkpoint domenica 18 dicembre alle 6:00.

Rappresentanti della comunità palestinese di Shuafat hanno invitato attivisti israeliani ed internazionali a partecipare alla manifestazione settimanale contro il nuovo checkpoint costruito dai militari israeliani.

Approssimativamente 30 Palestinesi, Israeliani ed internazionali si sono radunati a margine del campo profughi di Shu'fat per manifestare contro il nuovo checkpoint israeliano, che è stato aperto lunedì scorso, 12 dicembre e che secondo un attivista israeliano verrà usato per fare pulizia etnica.

Foto:
http://www.alternativenews.org/english/index.php/topics/jerusalem/3993-in-photos-palestinians-israelis-and-internationals-protest-new-checkpoint-at-shufat
Haim Schwarczenberg: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.2927781712925.2154116.1212414101
http://www.youtube.com/watch?v=wEweKnIjT2k

Sheikh Jarrah:

Incontro ai giardini di Sheikh Jarrah, Nablus Road e Dahlmann St.

Al-Ma'sara

La manifestazione settimanale contro il muro e contro gli insediamenti era iniziata pacificamente, come tutte le altre settimane precedenti negli ultimi 5 anni. Circa 50 manifestanti hanno marciato dal centro del villaggio verso la strada principale, puntando a raggiungere i terreni agricoli, confiscati per costruirci sopra il muro. Cantando slogan e sventolando bandiere, i manifestanti hanno presto incontrato un battaglione di militari che si è schierato sulla strada allo scopo di impedire il passaggio del corteo. Giunti davanti ai soldati, Hassan Breijieh gli si è avvicinato ed ha chiesto se poteva passare per andare sulle sue terre. I soldati hanno risposto sfottendo che poteva. Appena Breijieh ha fatto due passi in avanti è stato immediatamente arrestato.

La manifestazione è proseguita per qualche tempo in seguito all'arresto. Mentre la maggior parte dei manifestanti stava tornando al villaggio, i soldati hanno arrestato un giovane del posto, Ibrahim Fawaja, accusandolo di aver lanciato pietre. Sebbene i soldati dicessero ai manifestanti che avrebbero rilasciato rapidamente i 2 arrestati, questi sono ancora sotto custodia e non è chiaro quando saranno portati davanti al giudice.

Manifestazione settimanale 16 dicembre 2011, foto di Yousef Shaheen:
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.330241366986174.88576.136633479680298
http://www.youtube.com/watch?v=U7oTkygqBjQ

Nabi Salih

Giovedì sera 15 dicembre - commemorazione del martire Mustafa Tamimi ucciso lo scorso weekend.

Il villaggio ha indetto una manifestazione centrale per protestare contro l'uccisione di Mustafa Tamimi e dimostrare la sua risolutezza di fronte all'esercito assassino. La gente di questo piccolo villaggio è stata aggredita incessantemente negli ultimi due anni, da quando ha iniziato a manifestare con regolarità per i propri diritti e per le loro terre. Sono stati feriti ed arrestati innumerevoli volte ed ora l'esercito sta dando il peggio di sé. Eppure, restano fermi nella loro lotta e chiamano altri sostenitori ad unirsi a loro nella manifestazione del venerdì per far vedere che non intendono smetterla.

Testo di Jonatan Pollak su Mustafa Tamimi:
"Palestina-Israele: Nabi Salih, la morte di un lanciatore di pietre" su: http://www.anarkismo.net/article/21384

Venerdì 16 dicembre:

Più di 100 israeliani si sono uniti all'eroica gente del villaggio, agli attivisti di Bil'in e della regione (inclusi gli attivisti internazionali).

Erano centinaia alla manifestazione settimanale a Nabi Salih: più di 100 israeliani ed un contingente di attivisti di Bil'in per marcare l'uccisione di Mustafa Tamimi (28 anni), che è stato sparato sul viso durante la manifestazione settimanale del venerdì della scorsa settimana. Tamimi è stato colpito da una distanza inferiore ai 10 metri da un colpo proveniente dall'interno di un jeep militare corazzata.

La manifestazione è iniziata pacificamente dal centro del villaggio verso la fonte d'acqua confiscata dal vicino insediamento di Halamish. Poco dopo essere giunti sul punto in cui Tamimi è stato sparato, il corteo è stato attaccato da una pioggia di lacrimogeni, sparati dalla Polizia di Confine - sia verso l'alto che direttamente sui manifestanti. Massicce quantità di gas sono state sparate per circa mezz'ora, nonostante che non vi fosse nessuna azione dei lanciatori di pietre nei dintorni. Inoltre è entrato in azione anche il cannone-puzzola che ha sparato acqua fetida tutto intorno, bagnando anche i numerosi giornalisti presenti.

Nel frattempo, un gruppo di attivisti palestinesi, israeliani ed internazionali stava bloccando l'ingresso dell'insediamento coloniale di Halamish, costruito vicino a Nabi Salih, su terra privata di proprietà palestinese. 10 manifestanti sono stati arrestati.

Nel villaggio intanto iniziavano gli scontri tra la gioventù locale e l'esercito. E' stato arrestato anche un piccolo gruppo di manifestanti, che era riuscito ad avvicinarsi molto alla fonte. Una donna palestinese è stata spruzzata con dello spray urticante da un poliziotto senza nessuna ragione evidente. Parecchi manifestanti ed addetti stampa sono stati leggermente feriti dalle bombolette di lacrimogeni. Uno è stato ricoverato in ospedale.

Un altro gruppo di palestinesi è stato arrestato mentre stava lasciando il villaggio in direzione di Ramallah a bordo di un taxi fermato dall'esercito. Sono stati fatti scendere dall'auto ed alcuni sono stati arrestati e portati alla stazione di polizia di Benyamin con l'accusa di blocco stradale e violazione di zona militare chiusa.

‎25 arrestati/detenuti - tra cui palestinesi del villaggio e di Bil'in, Israeliani ed internazionali - sono dati in maggioranza reclusi all'interno dell'illegale insediamento coloniale di Halamish. In seguito, 8 palestinesi su 10 sono stati rilasciati mentre gli altri due, insieme agli israeliani ed agli internazionali, sono stati portati alla stazione di polizia di Benyamin. Poi la maggior parte dei rilasciati ha accettato il divieto di non entrare a Nabi Salih per 15 giorni. 2 donne israeliane fermate sono rimaste in custodia dal momento che hanno rifiutato di accettare le condizioni di essere bandite dall'area per un certo periodo di tempo e si trovano in prigione per solidarietà con Mohammad Tamimi e Mohammad Khatib. Saranno processate a breve.

Rilasciati anche gli internazionali e gli israeliani eccetto 2 che si sono rifiutati di accettare il bando di due settimane da Nebi Salih.

http://www.flickr.com/photos/activestills/6520783879/
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.330198436990467.88568.136633479680298
http://www.ustream.tv/recorded/19179400
Fadi Arouri: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.10150473279093088.396263.16160983087
guybo111: http://www.youtube.com/watch?v=BOOFHpwQyFo
david reeb: http://www.youtube.com/watch?v=cB4QcYyjb3g
http://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-16228374
RT: http://www.youtube.com/watch?v=n5HOajv2c4c
Israel Putermam, video: http://www.youtube.com/watch?v=RnD8biAA3FY
http://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-16228374?ref=nf

Da Mohammed Khatib, 18.12.11

"Sono appena uscito di prigione, dopo 3 giorni di detenzione. Sono stato arrestato lo scorso venerdì insieme ad altri 22, nel villaggio di Nabi Salih, durante una manifestazione per commemorare l'assassinio di Mustafa Tamimi. Il nostro arresto è avvenuto mentre stavamo manifestando pacificamente vicino all'ingresso dell'insediamento solo ebraico di Halamish, che è stato costruito sulle terre rubate a Nabi Salih.

Pochi minuti dopo che eravamo davanti ai cancelli, la polizia di confine israeliana ci è venuta addosso per spostarci da lì. Attivisti Palestinesi, Israeliani ed internazionali, tutti ammanettati e messi in jeep militari per essere trasportati nella vicina base militare, che di fatto fa parte dell'insediamento.

All'interno della base militare. ancora ammanettato, sono stato aggredito da un colono che mi ha colpito al viso, facendomi sanguinare il naso. Poco dopo lo stesso colono ha aggredito una donna israeliana che era vicino a me. I soldati ed i poliziotti presenti non hanno fatto nulla per fermare queste aggressioni, né hanno fermato il colono dopo il suo gesto. Invece, mi hanno tolto le manette alle mani, per mettermele alle braccia dietro la schiena.

Ore dopo, alla stazione di polizia, ho capito che per coprire la loro responsabilità nel non aver impedito l'attacco da me subito, i soldati avevano fatto un verbale in cui mi accusavano di avere io aggredito loro. Avevo le mani legate, sanguinavo dal naso, ma sono finito io a passare la notte in cella.

Anche Mohammed Tamimi di Nabi Salih è stato arrestato nel corso della stessa manifestazione. La polizia ha deciso di rilasciare tutti gli altri, mentre lui ed io siamo rimasti in carcere. Durante le nostre manifestazioni, i soldati scattano foto da usare successivamente come "prova d'incriminazione". Questa volta, i soldati hanno usato una di queste foto per accusare Mohammed di aver lanciato pietre nel corso di una manifestazione risalente a settimane o mesi addietro. L'uomo nella foto non è Mohammed Tamimi di Nabi Salih, eppure nonostante ciò, egli resta in carcere. La legge militare permette ad Israele di tenere noi palestinesi in carcere per 8 giorni prima di comparire davanti ad un giudice, che poi è sempre un soldato in uniforme che fa l'arbitro neutro.

Quando le porte della prigione si sono chiuse alle mie spalle, la mia felicità era oscurata dal fatto che Mohammed Tamimi non era stato liberato. la battaglia per la sua libertà è solo all'inizio, mentre i nostri avvocati stanno preparando la richiesta di scarcerazione. Occorrono fondi per l'assistenza legale a lui ed ai tantissimi che vengono puntualmente arrestati perchè protestano contro l'occupazione israeliana.

Con questa mia vorrei anche ringraziare Ayala Shani, una compagna israeliana che è stata arrestata con me. Lei ha rifiutato l'ingiustizia di essere rilasciata mentre io e Mohammed Tamimi restavamo in carcere. Mentre scrivo, lei si trova ancora in prigione, nonostante per ben due volte il tribunale le abbia offerto la libertà condizionata.

vostro,

Mohammed Khatib"

Ayala, che si era rifiutata di firmare le carte del suo rilascio (con la condizione di non far ritorno per 15 giorni a Nabi Salih) in solidarietà con Mohammed Tamimi ed era ancora reclusa, è stata letteralmente buttata fuori dal carcere senza firmare alcunché il 19 dicembre scorso. Mohammed Tamimi è l'unico della manifestazione di venerdì che è ancora in carcere.

Ni'lin

Manifestanti aprono un cancello da molto tempo chiuso dall'esercito.

Approssimativamente 100 residenti ed attivisti hanno manifestato venerdì a Ni'ilin contro il recinto della separazione usato per rubare la loro terra e contro l'occupazione. Proteste anche contro Israele per i lavori di costruzione delle Porte del Tempio Mount (Bab Al Magharbeh) a Gerusalemme. Manifestanti aprono un cancello agricolo che era stato chiuso da 6 mesi dall'esercito.

https://www.popularstruggle.org/sites/default/files/images/Nilin%202011-12-02.pageview.jpg

La manifestazione è iniziata dal centro del villaggio poco dopo la preghiera del venerdì e si è diretta verso il muro di cemento che circonda la barriera della separazione costruita sulle terre agricole del villaggio. Giunti al muro, i manifestanti hanno bruciato pneumatici e modellini di cartone riproducenti gli insediamenti coloniali. Un piccolo gruppo di giovani ha iniziato a lanciare pietre verso il muro, al che l'esercito ha risposto col lancio di grandi quantità di gas lacrimogeni.

Nonostante la pesante pioggia di gas, i manifestanti sono riusciti a raggiungere un cancello agricolo installato nel muro, che si suppone dovesse servire per consentire l'accesso dei contadini alle loro terre, ma in realtà non viene aperto da almeno 6 mesi. I manifestanti sono riusciti ad aprire nel cancello un passaggio di circa mezzo metro. L'esercito ha risposto rapidamente -per la prima volta dopo mesi i soldati sono usciti dal muro e sono entrati nel villaggio, sparando grandi quantità di gas e di proiettili ricoperti di gomma sui manifestanti. Gli scontri sono durati per circa un'ora, con solo un ferito leggero.

Kufr Qaddum

16 Dicembre 2011 La Resistenza Persiste a Kufr Qaddum

Dozzine di manifestanti hanno partecipato alla manifestazione settimanale contro il furto della terra e l'isolamento di Kufr Qaddum. L'esercito ha replicato con una raffica di lacrimogeni per poi invadere in villaggio.

Proseguono le manifestazioni settimanali a Kufr Qaddum. I residenti di Kufr Qaddum nella Cisgiordania settentrionale protestano contro il furto della loro terra da parte dei coloni e contro le dure violazioni verso la loro libertà di movimento. I coloni dell'adiacente insediamento di Kedumin si sono impossessati a lungo di terreni privati palestinesi in un modo che persino la Amministrazione Civile Israeliana ha definito cme "furto". Inoltre, fin dall'inizio della seconda Intifada la strada principale che porta alla città è stata bloccada dall'esercito, impedendo gran parte dei trasporti in entrata ed in uscita.

http://www.facebook.com/media/set/?set=a.330267793650198.88583.136633479680298

Qalandiya

Manifestazione a Qalandiya Town, 16 dicembre 2011 Contro la costruzione del muro della separazione.

Foto di Nasser Shiyoukh, "I love Ramallah" e Ahmad Gharabali:
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.330347526975558.88601.136633479680298

Non dite che non lo sapevamo n°290

Martedì 6 dicembre 2011, l'esercito ha demolito due case e tre capannoni agricoli (uno dei quali senza nessuna ordinanza militare di demolizione) nel villaggio palestinese di El-Halaila, vicino all'insediamento di Givat Ze'ev. Uno dei proprietari aveva demolito parzialmente ed in anticipo casa sua nelle speranza che avrebbero lasciato a lui ed alla sua famiglia almeno qualche sorta di riparo. Ma non è andata così. 12 anime sono ora senza un tetto sulle loro teste.

Questions & queries: amosg at shefayim dot org dot il

 

Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali