La rivolta delle masse in tutti i paesi arabi vibra anche in Israele

07.03.11

 

La connessione con la rivolta delle masse nei paesi arabi si ritrova nella situazione politica sia nei territori occupati che in Israele. E si fa sentire anche nelle lotte unitarie in cui sono inseriti gli Anarchici Contro il Muro. Le forze di Stato israeliane sono preoccupate dell'espandersi della lotta unitaria oltre il muro della separazione e per questa regione hanno preso di mira le lotte unitarie a Hebron, Beit Ummar, e Nabi Salih.

Al Araqeeb

Le forze di Stato continuano l'opera di demolizione e di intimidazione verso i Beduini e gli attivisti che li aiutano.

Beit Ummar

http://www.facebook.com/video/video.php?v=168336746551372&oid=196015263754528&comments
http://www.facebook.com/ibnezra

Bil'in

Questa settimana manifestazione di medie dimensioni contro il muro della separazione e contro l'occupazione. Due dozzine di israeliani mobilitati dagli anarchici contro il muro si sono uniti a più di cento palestinesi. Si è aggiunto un contingente del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (con foto di Nayef Hawatmeh) con il loro sound system, bandiere e discorsi. I primi manifestanti hanno raggiunto la sezione nord del muro e si sono confrontati verbalmente con i soldati.

Il grosso del corteo è giunto alla sezione ovest del muro ed al cancello sul recinto elettronico (ora in procinto di essere spostato molto più a ovest in seguito al verdetto della Alta Corte di "giustizia" dopo le lungaggini processuali). Dopo poco minuti, alcuni manifestanti hanno osato aprire il cancello e sono entrati sulla strada del muro, Le forze di stato hanno usato spruzzi di acqua puzzolente che ci hanno costretto a stare a distanza.

Ma siccome il vento da nord-est era a nostro favore, le forze di stato non sono riuscite a disperderci nemmeno con l'aggiunta di gas lacrimogeni. Per oltre un'ora c'è stato un prolungato confronto tra i giovani del villaggio che rispondevano alle cannonate d'acqua fetida ed ai lacrimogeni con lancio di pietre e di bombolette di gas mezze usate fino ai pressi del cancello ed anche oltre.

Ferito un ragazzo e dozzine di persone intossicate dai gas
www.bilin-ffj.org 

Video di David Reeb su http://www.youtube.com/watch?v=svdcPvpkQ7E

Lod, Ramle e Dahamash

I tre mesi di lotta a Lod hanno avuto un momento collettivo anche durante la settimana con lotte aggiuntive.

Ma'sara

Circa 10 internazionali e 4 israeliani si sono uniti ad altrettanti palestinesi per la manifestazione settimanale di protesta contro il furto della terra palestinese a causa del muro e contro gli altri crimini dell'occupazione israeliana. I manifestanti hanno marciato lungo la strada nel tentativo di raggiungere le terre del villaggio, scandendo slogan al ritmo di un tamburo solitario ma determinato. Ben presto i soldati hanno fermato il corteo ed hanno impedito ai manifestanti di proseguire "per la loro stessa sicurezza". Quando i manifestanti hanno spiegato perché erano lì, ricordando ai soldati che erano venuti in pace, l'ufficiale in campo ha indicato i campi dicendo: "E' questa la via per la pace". Consapevoli di quale sia la strada israeliana per la pace, i manifestanti hanno insistito per continuare lungo la strada. Finalmente hanno avuto il permesso di proseguire e dopo aver raggiunto una collina prospiciente l'insediamento vicino, è stata annunciata la fine della manifestazione ed il rientro al villaggio, lasciando sul posto 3 bandiere palestinesi a segnare il proseguimento della protesta.

Ni'lin, 04.03.11

La protesta settimanale contro il muro è stata meno numerosa del solito, con 20 palestinesi e 6 israeliani. Il corteo si è fermato al cancello chiuso del muro, dove gli abitanti del villaggio hanno chiesto ai soldati di poter passare per accedere alle loro terre. I soldati hanno risposto dicendo che era una zona militare chiusa, inoltre hanno lanciato gas contro i giovani che avevano lanciato alcune pietre oltre il muro. Poco dopo i soldati sono usciti dal muro per inseguire i manifestanti al lancio di lacrimogeni. Nessun ferito.

Nabi Salih

La manifestazione è iniziata dopo la preghiera di mezzogiorno. Ma è stata subito repressa, i manifestanti dispersi dai proiettili di acciaio ricoperti di gomma, da granate assordanti e lacrimogeni fabbricati in USA, simili a quelli usati contro gli egiziani a Piazza Tahrir. I soldati israeliani hanno occupato la piazza principale del villaggio nel pomeriggio mentre i giovani palestinesi si scontravano con l'esercito alla periferia del villaggio. Le forze di occupazione hanno intensificato le provocazioni verso la gente del villaggio nello sforzo disperato di mettere fine al "cattivo esempio" dato dalla lotta di Nabi Salih che va oltre le lotte contro il muro della separazione. http://popularstruggle.org/content/army-arrests-local-protest-leader-nabi-saleh-last-night 

Qalandiya

Sabato 5 marzo, circa 200 donne Palestinesi si sono radunate vicino all'ingresso del campo profughi di Qalandiya (Kalandia) per protestare contro l' occupazione in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Giunte da Tulkarm, e da Gerusalemme Est, le donne, insieme ad attivisti internazionali ed israeliani, hanno marciato lungo la strada principale che porta al posto di blocco di Qalandiya scandendo lo slogan "la popolazione vuole la fine dell'occupazione". Quando il corteo ha raggiunto il cancello chiuso prima del checkpoint, i manifestanti hanno spinto in avanti il cancello, vi hanno appeso bandiere palestinesi e del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina, cantando "Gerusalemme è una città araba". Poco dopo, alcuni ufficiali della polizia d confine di stanza al checkpoint si sono avvicinati ai manifestanti dicendogli che stavano facendo azioni illegali e quindi hanno lanciato una granata assordante in mezzo alla folla, ed un lacrimogeno che è esploso vicino alla testa di una attivista internazionale ustionandole i capelli ed un braccio. Alcune pietre sono state lanciate contro i poliziotti. Quindi la polizia di confine insieme ai soldati ed a 2 guardie di sicurezza armate sono usciti dal recinto e si sono avvicinati al campo di Qalandiya per procedere ad arresti. L'incursione non è riuscita nell' intento di provocare la reazione dei giovani e mentre il corteo si disperdeva, i soldati non si sono spinti oltre. Una donna ha avuto problemi respiratori dopo aver inalato gas.

Gerusalemme Est/Al-Quds

Silwan:

Silwan di nuovo preda della violenza

Silwan, Gerusalemme (SILWANIC) - Venerdì 4 marzo scontri violenti a Silwan, in Samer Sarhan Street ed in tutti i quartieri del villaggio. Testimoni dicono che oltre a grandi quantità di proiettili di gomma, le forze israeliane hanno iniziato ad usare un nuovo tipo di gas lacrimogeno. 17 palestinesi sono rimasti feriti e molti altri hanno sofferto di asfissia per le inalazioni di gas.

Una casa palestinese ha preso fuoco ed è stata parzialmente bruciata a Baten al-Hawa dopo un attacco di gas lacrimogeni fino all' interno. Scontri poi nel quartiere di Ras al-Amoud, dove ci sono state le peggiori violenze della giornata, con le forze israeliane che sparavano in grande quantità proiettili di acciaio ricoperti di gomma e gas lacrimogeni.

Fonti mediche parlano di 17 feriti a causa degli scontri, tra cui 10 dalla sola Ras al-Amoud. Tra i feriti parecchi ragazzi sotto i 16 anni di età. A dozzine hanno inalato i gas in grande quantità, con 36 assistiti sul campo. Una donna, Suad al-Mimi, è stata ricoverata in ospedale per difficoltà respiratorie a causa del gas.

Sheikh Jarrah:

La Polizia ha usato forze speciali mascherate per brutalizzare la manifestazione del venerdì. Il giudice ha criticato la polizia per aver falsificato l'arresto di 3 attivisti.

http://www.youtube.com/watch?v=BzKPTv5vjTU
Video di Nissim Mossek su http://www.youtube.com/watch?v=Ys31AFf328s

Tel Aviv

Mercoledì 2 marzo, attivisti ed abitanti del quartiere palestinese di Giaffa si sono scontrati con il corteo provocatorio di coloni di destra del tutto protetti dalla polizia.

Giovedì 3 marzo, gli Anarchici Contro il Muro ed altri attivisti - circa 30 manifestanti - hanno fatto una seconda veglia di fronte all' ambasciata USA con cartelli, striscioni e slogan contro il sostegno USA e della UE all'occupazione israeliana, lanciando un appello per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni.

3 marzo 2011 --- comunicato stampa

NOI CI RIFIUTIAMO DI ESSERE LA "PORTAEREI DEGLI USA IN MEDIO ORIENTE"

Attivisti Israeliani hanno lanciato una campagna contro il sostegno di USA ed UE all'occupazione ed all'apartheid. Gli attivisti Israeliani hanno fatto una veglia giovedì 3 marzo alle 19.00 di fronte all'ambasciata USA a Tel Aviv. Lo scopo era quello di sollevare l'attenzione internazionale verso la complicità di USA ed UE nell'occupazione e nell'apartheid. Tra gli slogan ed i manifesti ricordiamo:

La campagna prende origine la scorsa settimana dal veto posto dagli USA all'interno del consiglio di sicurezza dell'ONU contro una proposta di risoluzione che condannava gli insediamenti illegali di Israele. Il veto degli USA si è opposto al voto degli altri 14 stati membri (tra cui UK, Francia, Germania, Russia, Cina, India e Sud Africa) e disconosce la richiesta dei palestinesi, vittima dirette del progetto coloniale israeliano.

Gli attivisti sostengono che "gli USA si presentano come un "oneste mediatore" in Medio Oriente, un mediatore ed un conciliatore tra Israele ed i palestinesi. Ma in pratica, essi mantengono "speciali relazioni di sicurezza" con Israele, visto come una "portaerei USA nel medio Oriente". Oltre al massiccio sostegno economico e militare, gli USA sono attivi nel sostenere i crimini israeliani nella prolungata occupazione ed apartheid.

Perciò, è inevitabile considerare gli USA come complici dei crimini israeliani e delle gravi violazioni alla legislazione internazionale"

Nel lanciare questa nuova campagna, gli attivisti sperano di attrarre l'attenzione sul sostegno di USA ed UE all'occupazione israeliana. Oltre alla sollevazione delle coscienze, gli attivisti invitano gli USA e la UE ad unirsi alla comunità internazionale nei fatti e non a parole per agire al fine di ristabilire pienamente i legittimi diritti del popolo palestinese"

Puntando il dito contro le politiche criminali di USA ed UE, gli attivisti dicono: "Senza il loro appoggio militare, economico e diplomatico, Israele non potrebbe avere la possibilità di proseguire nella sua spregevole politica di ignorare la legge internazionale, il consenso mondiale e di mantenere il progetto colonialista e di regime di discriminazione etnica. E comunque la responsabilità diretta è tutta dello Stato di Israele. "

"La portaerei USA nel Medio Oriente"

http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4030523,00.html

Lista dei veto degli USA alle risoluzioni ONU critiche verso Israele: http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/UN/usvetoes.html

Venerdì 4 marzo manifestazione contro la deportazione delle famiglie dei lavoratori ospiti con prole.

 

Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali