La lotta unitaria è una delle speranze rimaste nella regione

30.11.10

 

Il cielo si rifiuta di rovesciare piogge sulla tormentata costa orientale del Mediterraneo in sintonia con le tante ragioni per essere ottimisti. La lotta unitaria degli Anarchici Contro il Muro e degli altri radicali israeliani insieme agli attivisti di base palestinesi è una delle ragioni di speranza rimaste.

Araqeeb

Prosegue la lotta unitaria con i Beduini israeliani contro il furto delle terre del loro villaggio. La scorsa settimana il villaggio è stato demolito per la settima volta.

Beit Ummar

Video della manifestazione di sabato 20 novembre su http://www.youtube.com/watch?v=3HnI36hMuAg

Bil'in

Continuano le incursioni militari notturne nel villaggio occupato di Bil'in. http://www.youtube.com/watch?v=iuROwpAYZPU

Gli Anarchici Contro Il Muro si sono impegnati a garantire la loro presenza ogni notte nel villaggio per fare da deterrente verso le forze israeliane che vanno a caccia di attivisti.

La manifestazione n° 300 del venerdì si è svolta senza sorprese. Circa 25 attivisti degli Anarchici Contro il Muro si sono uniti agli internazionali nel sostenere la manifestazione del venerdì. Il corteo partito dal centro del villaggio intendeva esprimere la solidarietà con Adeeb Abu Rahmah ed Abdallah Abu Rahmah ancora in carcere nonostante siano scaduti i termini di carcerazione. E' stata un'altra dimostrazione del tsumud (persistenza) a fronte delle quasi quotidiane invasioni notturne da parte dell'esercito e dei nuovi arresti. Come sta accadendo ultimamente, appena la manifestazione è entrata nella strada del recinto della separazione attraverso il cancello (che l'esercito non si era preoccupato di chiudere), il comandante ha lanciato il primo avviso. Quando il grosso del corteo è arrivato, è iniziata anche la doccia di gas lacrimogeni.

Ma siccome il vento stava un po' dalla nostra parte, le forze di Stato hanno dovuto sparare ancor più lacrimogeni e persino ricorrere al contatto fisico per respingere la manifestazione verso il villaggio.

Dopo circa 45 minuti, decine di soldati sono usciti dal cancello e si sono mossi verso il villaggio, costringendo gli ultimi riluttanti manifestanti a retrocedere. La manifestazione è durata circa un'ora.

La maggior parte degli Anarchici Contro Il Muro è ritornata in Israele, mentre altri si sono spostati a Sheikh Jarrah per la manifestazione di venerdì pomeriggio.

Video di David Reeb di venerdì 26.11.10 a Bil'in su http://www.youtube.com/watch?v=J0R4xXDqjBQ

Ni'ilin

Manifestazione settimanale a Ni'ilin del 26.11.10 - http://www.youtube.com/watch?v=IHs8ILaS_D4

La manifestazione era in solidarietà con gli esponenti del comitato popolare, gli attivisti di pace Ibrahim Amireh, Hassan Mousa e Zaydoon Srour. Era un messaggio alle forze di occupazione israeliane, che noi non abbiamo dimenticato i nostri imprigionati e che l'arresto degli attivisti pacifisti Ibrahim amireh, Zaydoon Srour e Hassan Mousa non ci scoraggerà. Ma farà aumentare la nostra determinazione nella lotta fino all'ottenimento della libertà e dei nostri diritti. Per altri informazioni vedere: http://supportibrahim.com/

Nabi Salih

MEDIA il Network Palestinian News accompagna gli Anarchici Contro il Muro a Nabi Salih:

Oltrepassare il confine: viaggio dentro gli Anarchici Contro Il Muro

Senza nessuna ironia, il problema più grosso per gli israeliani di Anarchici Contro il Muro è quello di organizzarsi. Senza dirigenti incaricati e senza una sede fisica, si incontrano a Tel Aviv in base ad accordi generici per le loro iniziative e poi si disperdono su auto prese in prestito o sulle biciclette. L'unico vero posto in cui è possibile trovarli insieme è sotto la nuvola di gas lacrimogeni durante le proteste settimanali contro il muro in Cisgiordania.

Sebbene gli Anarchici Contro Il Muro, nati nel 2003, disdegnino dotarsi di cariche e di portavoce, uno dei loro militanti fin dagli inizi, il dottor Kobi Snitz, di 39 anni, è lo storico del gruppo e figura di rilievo. Imprigionato molte più volte di quelle che egli ricorda, colpito alla testa da almeno una bomboletta di lacrimogeno, Snitz può vantare credenziali nei confronti degli Anarchici Contro Il Muro che mettono in ombra il suo provenire da un ambiente accademico quale ricercatore matematico post-dottorato. Ma non c'è quantità di esperienza sufficiente a fermare un pneumatico sgonfio.

"Questa è una metafora della lotta popolare," dice Snitz, uscendo dalla sua Subaru ammaccata per gonfiare la gomma ad una stazione di benzina a Tel Aviv, mentre sta andando a corteo nel villaggio di Nabi Salih nella Cisgiordania centrale. "Una volta raggiunto il corteo, la maggior parte del lavoro è fatta."

Il loro lavoro può essere automatico, logistico, legale o tecnologico, ma in genere soffre sul piano finanziario. "Tutto costa un sacco di soldi" per Snitz e per gli Anarchici Contro Il Muro, tra parcelle di spese legali per gli attivisti arrestati e parcelle ancora più alte per i palestinesi, tra l'acquisto delle maschere anti-gas e la sostituzioni dei finestrini delle auto puntualmente fracassati dai soldati israeliani quando individuano un'auto usata dagli Anarchici Contro Il Muro, che per loro sono dei traditori. Ma gli alti costi sono solo una delle componenti del loro lavoro, per non parlare delle ferite e degli arresti.

"E' il nostro lavoro ed è molto faticoso," dice Snitz. "Ma in qualche modo è liberatorio avere una sorta di via di uscita dalla frustrazione di essere israeliano. Essere arrestati è una sorta di sollievo. Ti libera da un certo tipo di fardello."

Snitz, che viene considerato il primo israeliano ad essere stato arrestato e condannato nei territori occupati, dice che ammira i Palestinesi che sopportano l'arresto, il carcere e spesso la tortura senza poter contare sui privilegi di legge che scattano per gli israeliani come lui. Ma al di là dell'atto di solidarietà e di redenzione, l'arresto fa parte delle ragioni che inducono Snitz a stare in Israele.

"La ragione più forte per restare qui è la lotta" ci spiega. "Potrei vivere comodamente in qualche altro posto. Lo Stato israeliano è per lo più un nemico, ma non posso dire la stessa cosa per la società israeliana."

Gli Anarchici Contro Il Muro sono ben lungi dall'adottare dogmi ideologici su qualsiasi cosa, ed ancor meno ne hanno sull'andar via da un paese il cui governo mette in atto politiche a cui essi si oppongono tanto vigorosamente. Altri, come il 34enne ingegnere informatico Ayala Shani, fa eco a Snitz dicendo che la resistenza è l'unica ragione per restare.

"Non mi definisco un ebreo e non mi piace vedermi come parte di una nazione," spiega Shani, membro degli Anarchici Contro Il Muro da 2 anni e mezzo. "Se non facessi resistenza attiva, me ne sarei andato da questo paese."

L'anarchica israeliana Ayala Shani dice che lei si oppone all'identificazione col sionismo fin da quando era piccola.

Altri, come la 27enne Tali Shapiro, scartano l'opzione lì per lì.

"No, non me ne vado, sono nata qui," dice Shapiro, che si è unita agli Anarchici Contro il muro da 2 anni. "Ho trovato una comunità di persone che è importante per me. Ho trovato casa mia."

Ciò nonostante Shapiro ammette che il suo posto è tra coloro che la pensano come lei all'interno della società israeliana, nel senso che è anche pronta ad agire per politiche di riforme all'interno dello Stato. Lei non vota ma cerca di "usare le elezioni" in direzione del socialismo, fa la spesa e mangia evitando i prodotti che provengono dagli insediamenti coloniali e partecipa alle proteste settimanali contro il muro. Dice che la sua resistenza latente prorompe quando si rende conto che il suo lavoro di "dattilografa di strampalati discorsi militari" in qualità di segretaria presso l'esercito l'ha coinvolta nelle violenze dell'esercito durante il ritiro dalla Striscia di Gaza nel 2004.

"Mi sono accorta che quello che dattilografavo aveva avuto a che fare con l'accecamento di una bambina di 12 anni di nome Huda Darwish", racconta Shapiro. "L'ho visto sulla BBC ed ho connesso le cose. Sapevo che c'ero anch'io lì."

Tali Shapiro dice che tiene in equilibrio il suo attivismo e la sua nazionalità scegliendo tutte le volte".

Shapiro si è unita agli Anarchici Contro Il Muro alcuni anni dopo ed ha iniziato a passare i suoi weekend nelle proteste in Cisgiordania. Sebbene agli inizi lei avesse una "paura fottuta" ha poi trovato velocemente il coraggio nello scopo da perseguire.

"Non c'è nessun altro posto in cui vorrei essere il venerdì", ci dice, sebbene lei stessa ammetta che non è facile. "Quando torno a casa sono esausta. Mi stendo sul pavimento, mi faccio un bagno."

Il fattore fatica dipende in gran parte dalla protesta stessa: le manifestazioni a Bil'in o Ni'lin durano in genere una o due ore, mentre una manifestazione ad al-Nabi Salih, in cui il Network Palestinian News ha seguito gli Anarchici Contro il Muro, dura da mezzogiorno al tramonto. Nabi Salih è stato un punto al calor bianco per gli attivisti dal momento in cui i coloni israeliani del vicino insediamento di Halamish hanno iniziato ad approvvigionarsi di acqua nel 2009 da una fonte naturale vicina al villaggio palestinese ma negando l'accesso agli stessi palestinesi.

Durante la trasferta di venerdì ad al-Nabi Salih, Snitz indica le isolate case con i tetti rossi delle comunità israeliane.

"Penso a come sarebbe bello senza questi insediamenti", dice. "Sarebbe come Creta. A volte sembra che i coloni vogliano passare per forestieri, con questi tetti rossi spioventi che fanno a pensare alla neve che ci scivola sopra. Ma quale neve? Sai come dicono? "Siamo Europei".

Improvvisamente la Subaru arranca ad uno stop su una ripida collina lungo la strada per al-Nabi Salih, e Snitz guarda intorno da sotto il cappuccino. Un gregge di pecore rende bucolica la scena. Poi gli Anarchici Contro Il Muro sono di nuovo in strada, devono solo parcheggiare per forza vicino alla casa di un contadino palestinese, a mezz'ora circa di cammino dal luogo della manifestazione: i militari israeliani hanno dichiarato al-Nabi Salih "zona militare chiusa" come ogni venerdì, chiudendo tutte le strade di accesso al villaggio.

Gli Anarchici prendono una strada pattugliata e si riposano all'ombra degli ulivi, in attesa del segnale di via libera da parte di Snitz. Quando si uniscono agli altri loro compagni ad al-Nabi Salih, sono diventati 7 in un corteo di almeno 80 manifestanti, che si snoda per tutta la lunghezza dei villaggio per incontrare alla fine la polizia di confine israeliana armata di tutto punto.

Snitz è sorpreso della relativa calma. "In genere a questo punto del percorso ci avevano già ricoperti di lacrimogeni", sottolinea Snitz.

Un ragazzino palestinese tira un sasso verso la polizia di confine israeliana.

E qui si comincia, ma il primo sparo e la prima pietra sono così vicini nel lancio che è difficile dire chi ha iniziato per primo. Le truppe israeliane sparano proiettili di gomma e lanciano verso l'alto lacrimogeni che ricadono nel villaggio, persino su una casa, ed i manifestanti rispondono con le pietre. Le incursioni nelle case iniziano dopo 2 ore portando ad almeno 2 arresti. Altri manifestanti fuggono per evitare il violento giocare a nascondino imposto dalla polizia di confine che cerca di spingere i manifestanti verso il campo di calcio per isolarli.

Ma non funziona. Una nuvola di gas incombe sugli uliveti e l'aria si riempie di urla in arabo, ebraico, inglese, con i manifestanti che scappano dappertutto. Si direbbe che c'è l'anarchia, ma Snitz precisa i termini e lo definisce invece "caos". Tutti finiscono nel villaggio al tramonto per vedere le jeep israeliane andarsene.

Un manifestante palestinese corre attraverso la nuvola di gas che ricopre al-Nabi Salih.

La manifestazione era stata di quelle leggere, rispetto agli standard di Nabi Salih. Dopo un pasto offerto gentilmente da una famiglia palestinese, Snitz, Shani, e gli altri anarchici riprendono la strada per Tel Aviv. I loro passaporti israeliani gli procurano solo sguardi incuriositi al posto di blocco, dove invece la maggior parte dei palestinesi non li fanno passare.

Snitz è contento di come è andata e sembra accelerare. E' solo evidentemente deluso della sua Subaru, che dice di voler vendere la prossima settimana. Ma gli Anarchici Contro il Muro vanno con quello che funziona. Finanze, trasporti, militanza- fino a quando ci sarà l'occupazione, loro faranno parte della resistenza.

Video di Israel Puterman - http://www.youtube.com/watch?v=9CetVBmg9CA

Sheikh Jarrah

Manifestazione & Hip Hop - Noidaqui http://www.youtube.com/watch?v=G75Zvu287ig

Il locale duo palestinese di Hip Hop WeFromHere si è esibito nel corso della manifestazione settimanale a Sheikh Jarrah, partecipata da centinaia di attivisti israeliani, palestinesi ed internazionali, contro gli sgomberi dei residenti palestinesi dalle loro case ad opera dei vicini coloni, spalleggiati dai tribunali israeliani.

Altre informazioni su:
http://www.en.justjlm.org/
http://www.justjlm.org/

Silwan

Sabato, un contingente di Anarchici Contro Il Muro ha "fatto un giro" per il quartiere occupato di Silwan a Gerusalemme est, sotto i riflettori dei conflitti con i coloni. Abbiamo incontrato alcuni dei nostri compagni di Gerusalemme ed attivisti locali del quartiere da cui abbiamo ricevuto indicazioni sulle future lotte unitarie.

Colline a sud di Hebron

"Questo sabato, 27 novembre, saremo di nuovo sulle colline meridionali di Hebron per aiutare i nostri compagni palestinesi ad accedere sulle loro terre.

Sulle colline meridionali di Hebron ancora vige una politica tesa a separare i palestinesi dalle loro terre agricole. I contadini che si recano sui loro campi sono esposti alle violenze dei coloni. I militari non fanno nulla per impedire queste violenze, mentre invece a volte si impegnano nell'impedire ai palestinesi l'accesso alle loro terre. Oltre all'immediato nocumento portato al tenore di vita dei palestinesi, si profila anche il pericolo di appropriazione delle terre da parte dei coloni con la scusa del loro prolungato abbandono."

Tel Aviv

Nuovo boicottaggio degli attivisti dello spettacolo dell'Opera di Cape Town a Tel Aviv. Questa volta hanno dato vita ad un'azione di flash mob davanti al cast.

Guardare e far girare! http://www.youtube.com/watch?v=RDeNLAXKKxk

E' la seconda iniziativa della troupe "Opartheid" contro l'apartheid per i componenti della troupe dell'opera sud-africana "l'Opera di Cape Town Opera dice NO e ancora NO!"

 

Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali