La lotta unitaria a Gerusalemme Est risveglia la sinistra radicale israeliana

28.06.10

 

Pare che il crescere del numero dei posti (siamo già a 10) delle lotte unitarie persistenti di cui parlano i media israeliani, e specialmente quelle nel quartiere di Sheikh Jarrah, abbiano risvegliato la sinistra radicale israeliana. La manifestazione del venerdì con circa 500 partecipanti a Silwan contro la demolizione delle case è stata la più grande che si sia vista finora. Si è trattato di un notevole valore aggiunto a tutte le altre manifestazioni che si tengono regolarmente a fine settimana in Cisgiordania: Beit Jala, Beit Ummar, Bil'in, Hebron, Ma'sara, Nabi Salih, Ni'ilin, Wadi Rahal, e Walaja.

BEIT JALA

Domenica 27 giugno, alle 11.30, manifestazione organizzata dal Comitato Nazionale per Resistere al Muro di Beit Jala.

I principali radiogiornali hanno parlato di soliti scontri tra i manifestanti e le forze di stato con 3 arresti di bonus.

Circa 30 Palestinesi, Israeliani ed internazionali hanno manifestato contro la costruzione del muro a Beit Jala. I soldati Israeliani hanno bloccato il corteo con uno sbarramento di filo spinato; alcune persone sono riuscite ad aggirare i soldati ma sono stati violentemente respinti. Sono stati brutalmente arrestati 3 manifestanti che si rifiutavano di allontanarsi. Sono state lanciate granate assordanti e lacrimogeni direttamente sulla folla e vicino alle case. In lontananza, le ruspe continuavano a spianare il percorso del muro a pochi metri dalle case palestinesi.

BEIT UMMAR

Giovedì sera riunione per organizzare la manifestazione di sabato 26 giugno a cui partecipano gli Anarchici Contro il Muro. Si prevede una manifestazione numerosa, portavoce della crescente condanna internazionale verso l'occupazione israeliana e verso gli insediamenti coloniali.

La settimana scorsa a 30 manifestanti è stato impedito di raggiungere il recinto intorno a Karmei Tsur, dove doveva svolgersi la manifestazione, e 2 attivisti israeliani sono stati prima arrestati e poi rilasciati.

IMPORTANTE: abbiamo fatto grandi passi avanti nel promuovere un'immagine positiva degli attivisti israeliani ed internazionali in questi villaggi relativamente scettici nei nostri confronti. E' necessario rispettare il lavoro fatto e quindi vestirsi appropriatamente per un villaggio musulmano: pantaloncini che coprono bene le anche e camicie che coprono il sedere, (è preferibile per le donne indossare camicie con maniche oltre i gomiti).

BIL'IN

"Circa 200 partecipanti da 42 stati membri del Kimberley Process Forum sono arrivati a Tel Aviv all'Hotel Dan Panorama questa mattina, per l'apertura della Kimberley Process Conference, ospiti di Israele che per quest'anno ha la presidenza a rotazione del forum. Nel 2003, il World Diamond Council ha presentato un sistema di sistema di norme di auto-regolazione denominato Kimberly Process Certification Scheme per arginare il flusso dei "conflitti" o "dei diamanti insanguinati." In coerenza con i paletti posti dal WDC il Kimberly Process, su mandato ONU, ha adottato una definizione molto restrittiva di quello che può essere un conflitto o un diamante insanguinato: sono quei "diamanti grezzi usati dai movimenti di ribelli o dai loro alleati per finanziare conflitti finalizzati a rovesciare i governi legittimi." In seguito a questa stretta, il molto più lucrativo business del taglio e della levigatura dei diamanti evita le restrizioni applicate ai diamanti grezzi, usando come copertura le industrie ammesse dal Kimberly Process. Senza alcun riguardo per le violazioni dei diritti umani e delle atrocità patrocinate coi profitti dell'industria israeliana dei diamanti, i governi ed il partito degli interessi acquisiti nel Kimberly Process facilitano l'accesso non regolato dei diamanti dal mercato israeliano a quello mondiale multi-miliardario. Le restrizioni del Kimberly Process Certification Scheme si applicano solo ai diamanti grezzi, per cui i diamanti trattati in Israele possono liberamente entrare nel mercato senza curarsi degli atti criminali compiuti dal governo israeliano e dalle sue forze armate. Il Kimberly Process è seriamente compromesso e viene usato dall'industria dei diamanti e dai gioiellieri per gettare fumo negli occhi dei clienti dicendo a tutti che i diamanti ora sono "puliti" da qualsiasi conflitto, senza spiegare invece le limitazioni che vi sono e cosa ciò esattamente comporta. L'alto valore finale dell'industria dei diamanti costituisce l'arteria dell'economia israeliana, incidendo per il 30% sul totale delle esportazioni manifatturiere di Israele per un valore vicino a 20 miliardi di dollari nel 2008. Basti pensare che il bilancio del Ministero della Difesa israeliano per lo stesso anno è stato di 16 miliardi di dollari. Coi proventi dell'industria dei diamanti si finanzia l'occupazione illegale dei territori palestinesi, la brutale sottomissione dei popolo palestinese e si sostiene tutta la rete internazionale di sabotatori, spie ed assassini. Ma di questo, nulla si dice nel documento del WDC, "Diamond Facts."
http://electronicintifada.net/v2/article11170.shtml

Mercoledì 24 giugno, manifestazione sul ruolo di Israele nel Kimberley Process e per svergognare il World Diamond Council affinché anche la nostra area segnata da un conflitto sanguinoso venga inserita tra quelle soggette a restrizioni.

Manifestazione di venerdì:

Circa 100 manifestanti - tra cui gli israeliani di Anarchici Contro Il Muro ed attivisti internazionali hanno marciato dal centro del villaggio scandendo slogan della resistenza palestinese contro l'occupazione, per il rilascio di tutti i prigionieri, per condannare l'aggressione dei coloni a Gerusalemme, contro la politica dell'esclusione e della deportazione, contro l'assedio della Striscia di Gaza.

Quando il corteo è arrivato al cancello sulla strada del recinto della separazione, le forze militari d'occupazione israeliane stavano aspettando come al solito al di là del muro di cemento sulla collina - a qualche decina di metri dal recinto, "ben protetti" dal cancello sbarrato e da una barriera di filo spinato. Quando i manifestanti hanno cercato di andare sulla loro terra, al di là del recinto, sono partiti i lacrimogeni, le bombe assordanti ed i proiettili rivestiti di metallo. Quindi i soldati sono usciti dal muro per inseguire i manifestanti fuggitivi fino alla periferia del villaggio, ferendo alla mano Radwan Yassin, (50 anni) lettore all'università, con una granata di lacrimogeno. A decine hanno sofferto per le inalazioni di alte dosi di gas. Le esplosioni delle granate hanno provocato degli incendi che hanno danneggiato gli uliveti vicini.

Fin dal mattino presto in gruppo di giovani donne e uomini del progetto di partneriato per la cooperazione allo sviluppo del centro culturale Alhadaf di Bil'in hanno dipinto almeno 25 murales nel villaggio, dando così un tratto estetico particolare al villaggio.

http://www.youtube.com/watch?v=wQn0VGscujk
Video di Israel Putermam su Bil'in 25.06.10: http://www.youtube.com/watch?v=cz4xyOnv4-o

GERUSALEMME EST

Manifestazione settimanale a Silwan:

Solidarietà con Silwan - No alla demolizione di case!

In settimana il Municipio di Gerusalemme ha approvato un piano di edilizia turistica nel quartiere di Silwan a Gerusalemme Est, la cui realizzazione prevede la demolizione di 22 case palestinesi. Questo progetto non è che un altro modo per sottrarre terreni ai palestinesi e per aumentare la presenza degli ebrei nel quartiere palestinese di Silwan.

I residenti di Silwan, insieme ai residenti di Sheikh Jarrah, hanno deciso di organizzare una manifestazione settimanale contro gli insediamenti illegali a Silwan. Saremo lì in solidarietà con le famiglie le cui case sono state individuate per la demolizione e che ora rischiano di essere sfollate.

Concentramento al parcheggio Giva'ati alle 16.00. Punto di incontro anche alla Cinemateca di Gerusalemme (Hebron Road) alle 15:30. Trasporto da Tel Aviv dalla stazione dei bus di Arlozerov alle 14:30.

Venerdì pomeriggio 500 palestinesi, israeliani (almeno 100 da Tel Aviv, e decine - fra cui il sottoscritto - provenienti da altre manifestazioni del venerdì), ed attivisti internazionali, hanno marciato a Silwan per protestare contro la decisione di demolire 22 case, e contro la politica israeliana di violenza e di furto a Gerusalemme Est. La manifestazione era forte e potente. Ci sono stati dei comizi, slogan e tamburi al ritmo di samba. Un colono ci ha tirato addosso delle pietre, ma nessuno è rimasto ferito. Si è trattato della più grande manifestazione vista a Silwan negli ultimi anni. E si è fatta al posto di quella a Sheikh Jarrah.

Video di Israel Putermam su Silwan, 25.06.10:
http://www.youtube.com/watch?v=fW70cZx5iOY

DAHAMASH (tra Lod e Ramle)

Bella riunione serale nella tenda a Dahamash. Programmate tre manifestazioni per i primi di luglio:

HEBRON

Hebron - Ma'an - sabato 26, secondo testimoni, le forze Israeliane hanno sedato con la forza una manifestazione nella città di Hebron nella Cisgiordania occupata.

I manifestanti hanno scandito slogan in arabo, ebraico ed inglese, chiedendo che Israele riapra ai palestinesi l'accesso a Shuhada Street.

L'esercito ha impedito ai palestinesi ed agli attivisti internazionali di raggiungere la strada, che è rimasta chiusa per circa un'ora.

NABI SALIH

Video di David Reeb sul 27 giugno 2010:
http://www.youtube.com/watch?v=dGE8YHHe6xg

MA'SARA

A Ma'sara manifestazione meno numerosa del solito, con circa 30 persone, che però è riuscita ad arrivare fino all'ingresso dell'insediamento illegale di Efrat, passando per la strada del muro. Al cancello attacco da parte di decine di soldati, che hanno respinto i manifestanti fino alla strada del recinto. Una volta lì, rafforzati da altri 20 manifestanti giunti dalla manifestazione conclusa a Wad Rahal, si è deciso che la manifestazione aveva avuto successo e quindi di ritornare al villaggio.

WAD RAHAL

Circa 80 palestinesi, israeliani ed internazionali hanno manifestato venerdì 25 contro il recinto nel villaggio di Wad Rahal, a sud di Betlemme. Il villaggio celebrava un mese di resistenza popolare e la continuazione della lotta.

Le manifestazioni a Wad Rahal sono ripartite dopo 2 anni di stop completo dei lavori per la costruzione del recinto, a causa degli attacchi suicidi e della mancanza di fondi. Tutto quello che era rimasto del pianificato mostro dell'apartheid era una nuova strada, pensata per i soldati in pattuglia lungo la barriera, ma ora usata dai palestinesi della regione. Tuttavia, recentemente, i residenti hanno iniziato a ricevere nuovi avvisi di esproprio dei terreni, indice dell'intenzione di Israele di riprendere la costruzione e questo ha portato il villaggio alla ripresa della lotta.

A mezzogiorno, i manifestanti hanno marciato dal centro del villaggio alla strada del muro, e lì i soldati stavano già aspettando. Non sono riusciti a fermare il corteo colorato ed hanno arretrato la loro posizione permettendo al corteo di procedere. Ad un certo punto i soldati si sono fermati, hanno dichiarato l'area zona militare chiusa, negando il transito. I manifestanti hanno tenuto comizi in arabo, ebraico e inglese, nonostante le minacce di arresto, ed infine hanno deciso di andarsene in pace, per ritornare la settimana prossima.

Per la prossima settimana, si sta parlando di coordinare le due manifestazioni, così che quella di Ma'sara inizierà dopo che sarà finita quella di Wad Rahal.

 

Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali