Nonostante l'aumento delle colonie con l'appoggio dello Stato d'Israele, la lotta unitaria si espande

15.03.10

 

BEIT JALA, BEIT UMMAR, BIL'IN, JEB ALTHEEB, MA'SARA, NABI SALIH, NI'ILIN, SHEIKH JARRAH

Questo weekend gli Anarchici Contro il Muro israeliani hanno partecipato anche ad ulteriori lotte in località che si stanno stabilizzando come nuovi fronti: Beit Jala, Beit Ummar, Bil'in, Jeb Altheeb, Ma'sara, Nabi Salih, Ni'ilin, Sheikh Jarrah. Le forze di stato continuano ad impedire l'accesso dei manifestanti a Bil'in e Ni'ilin ma con scarsi risultati. Molti attivisti si sono poi spostati dalle manifestazioni di mezzogiorno a quella a Sheikh Jarrah. La scorsa notte (alba di lunedì) alle 2:00, le forze di stato sono entrate nel villaggio per affiggere in tutto il villaggio molte copie di un documento in cui si dice che agli attivisti israeliani ed internazionali è strettamente proibito entrare a Bil'in dalle 8 alle 20 di ogni venerdì, giornata in cui si svolge la manifestazione.

BEIT JALA

Giovedì 11.03.10 - manifestazione a Beit Jala.

Palestinesi, israeliani ed internazionali si sono incontrati a Beit Jala questa mattina per rifare un campo da gioco che i bulldozer avevano distrutto la scorsa settimana mentre sgomberavano il percorso per il completamento del muro vicino Betlemme. 12 persone armate solo di vanga hanno ripianato i solchi lasciati dai bulldozer ed i buchi nel terreno derivati dallo sradicamento degli ulivi, hanno rimesso in piedi due altalene e portato sabbia per rifare il campo da gioco. Giovani ulivi sono stati messi a dimora al posto degli alberi più vecchi che erano stati distrutti durante i primi giorni della scorsa settimana. Il campo è meta di molti bambini del quartiere e la famiglia che ne possiede il terreno è contenta se la gente viene a prendere il fresco all'ombra durante l'estate. Durante i lavori di ripristino del campo, una jeep militare faceva su e giù, poi è venuta al campo, ma la gente ha continuato a lavorare mentre i soldati facevano foto e chiedevano i documenti ai palestinesi.

Video delle azioni a Beit Jala dell'8 marzo 2010:
http://www.youtube.com/watch?v=GR7TWzMxEUM
https://www.indybay.org/newsitems/2010/03/14/18640915.php

Manifestazione a Beit Jala, domenica 14.03.10
Manifestazione a Beit Jala, giovedì 11.03.10

BEIT UMMAR

Beit Ummar sabato e messa a dimora di alberi vicino a Ma'sara sempre sabato
Tre manifestanti ed un giornalista arrestati durante la manifestazione a Beit Ummar

Dozzine di abitanti di Beit Ummar, accompagnati da sostenitori Israeliani ed internazionali, hanno marciato questa mattina dal centro del villaggio verso la Strada 60 che collega Gerusalemme a Hebron. Il corteo è stato attaccato subito da un nutrito contingente di soldati, che si era posizionato all'ingresso del villaggio per disperdere i manifestanti, schedare i manifestanti pur non essendovi stata nessuna provocazione.

Nonostante l'attacco, i manifestanti hanno continuato ad avanzare verso la strada, riuscendo a bloccarla per quasi un'ora per la seconda volta in 2 settimane in risposta all'aggressività dell'esercito. Due attivisti israeliani sono stati arrestati subito dopo l'occupazione della sede stradale e portati alla stazione di polizia di Kiryat Arba. Quando i manifestanti non erano stati intimiditi dalla violenza iniziale, i soldati hanno preso di mira la gente con videocamera, arrestando un cameraman di AP, Nasser Shyouhi, e rompendo numerose telecamere. E' stato arrestato anche Youssef Abu Marya, il coordinatore del comitato nazionale di Beit Ummar che ha organizzato la protesta di oggi.

Dopo aver finalmente disperso i manifestanti, che sono rimasti pacifici nonostante l'attacco subito, l'Esercito ha invaso la città in forze. Hanno occupato almeno una casa nel villaggio senza esibire uno straccio di ordinanza nei confronti dei suoi proprietari. In seguito all'invasione, si sono avuti scontri tra la gioventù locale che lanciava sassi contro gli autoblindo ed i soldati che usavano lacrimogeni, granate assordanti e proiettili ricoperti di gomma.

Beit Ummar si trova a 11 km da Hebron in Cisgiordania ed ha 14.500 abitanti.

Azione pacifica interrotta con violenza dalle forze di occupazione:
http://www.indybay.org/newsitems/2010/03/14/18640932.php

BIL'IN

Circa 25 israeliani, oltre 30 internazionali, sostenitori palestinesi, una delegazione del FDLP ed il ministro palestinese della cultura hanno aderito alla manifestazione settimanale degli abitanti di Bil'in contro il muro. I manifestanti portavano posters di Tristan Anderson, che era stato colpito alla testa l'anno scorso da una granata di gas a Ni'ilin, e che si trova ancora in condizioni critiche.

Questa volta l'esercito ha deciso di attirare in una trappola i manifestanti. I cancelli sul recinto sono stati lasciati aperti per farli passare mentre soldati senza equipaggiamento di protezione (per poter correre più veloci) nascosti sul lato palestinese del recinto, li aspettavano per prenderli alle spalle e procedere ad arresti. La gioventù locale, però, ha rapidamente individuato i soldati nascosti, ed è passata all'azione nonostante la pioggia di lacrimogeni e di proiettili di gomma che hanno ferito 2 giovani. I soldati hanno arretrato al di là del muro, inseguiti dai giovani esultanti. Subito dopo, gli organizzatori hanno ripreso il controllo, calmato i giovani ed inviato 30 manifestanti al recinto per una manifestazione pacifica. Poiché il vento era favorevole ed i soldati meno boriosi del solito, un israeliano ex-militare ne ha approfittato per fare una predica ai soldati, sollecitandoli a riconoscere di essere sfruttati dai politici israeliani e dai costruttori e quindi unirsi alla lotta dei palestinesi contro l'occupazione.

Video di Haitam - http://www.youtube.com/watch?v=DGsXZJcqFYE

Uno strano raid notturno a Bil'in - http://www.youtube.com/user/haithmkatib#p/a/u/0/4J9LdZykj38

Alle 2 di questa notte, Bil'in è stata occupata ancora una volta dall'esercito israeliano che ha affisso dappertutto un manifesto con cui si proibisce agli attivisti israeliani ed internazionali di stare nel villaggio dalle ore 8 alle ore 20 di ogni venerdì, giornata delle manifestazioni. In questa fascia oraria ogni attivista israeliano e internazionale deve lasciare il villaggio, oppure verrà arrestato. L'ordine è stato diramato da Benjamin, il capo della polizia. Inoltre Bil'in è stata dichiarata zona militare chiusa fino al 17 agosto. Si tratta di un tentativo per fermare la solidarietà degli attivisti israeliani ed internazionali verso la lotta popolare di Bil'in, e quindi per reprimere e distruggere la resistenza del villaggio contro l'occupazione e contro l'annessione della terra.

Inoltre, questa mattina presto, Iyad Burnat, dirigente del Comitato Popolare, ha ricevuto una telefonata dallo Shabak [servizi interni - ndt], con cui gli si ordinava di presentarsi ad un posto di polizia per rispondere a domande.

JEB ALTHEEB

20 persone si sono unite al Comitato Popolare di Betlemme contro il muro e contro le colonie per una iniziativa ormai settimanale a Jeb Altheeb. La scorsa settimana il gruppo di Palestinesi, Israeliani ed internazionali aveva costruito un muro a secco per marcare i confini delle terre agricole vicino alla strada. I coloni lo avevano distrutto nei giorni scorsi, ma oggi è stato ricostruito. Nessuna presenza di soldati o coloni.

Jeb Altheeb è un piccolo villaggio a sud-est di Betlemme (vicino Herodion) insidiato dalla colonia di Nokdim (dove vive Avigdor Liebermann). Da almeno 5 anni, il villaggio deve subire la presenza di un avamposto con 7 coloni che vigilano sulla continua sottrazione di terra che appartiene al villaggio. Nelle scorse settimane, i coloni hanno impedito ai contadini ed ai pastori di lavorare su quello che rimane della del villaggio.

Gli avvocati portati nel villaggio hanno confermato il diritto legale degli abitanti del villaggio ad usare la loro terra e verrà presto aperto un caso giuridico. Ciononostante, i coloni appaiono e molestano non appena i contadini ed i pastori cercano di lavorare la terra.

MA'SARA

Manifestazione settimanale più piccola del solito a Ma'sara, non più di 50 persone (di differenti nazionalità) hanno affrontato un gran numero di forze di polizia e di soldati dopo aver marciato per le vie del villaggio sotto un caldo pesante. I soldati hanno preso le prime case del villaggio, da dove hanno impedito alla manifestazione di procedere verso le terre del villaggio.

Dopo i comizi in arabo, inglese ed ebraico, un piccolo gruppo di manifestanti ha superato il filo spinato sulla strada, ma è stato respinto dai soldati che hanno anche minacciato arresti per violazione di area militare chiusa. I manifestanti si sono seduti per terra, hanno percosso tamburi, cantato, invitato i soldati a smettere l'oppressione contro la lotta popolare per unirsi ad essa. I soldati, già pronti con le granate in mano, sono stati colti di sorpresa da questa resistenza non-violenta e dalle molte videocamere presenti. Per cui, senza nessun arresto e senza nessun attacco ai manifestanti, gli attivisti hanno deciso di sciogliere la manifestazione, sottraendosi al sole implacabile, ripromettendosi di ritornare la prossima settimana.

NABI SALIH

La manifestazione di questa settimana a Nabi Salih ha dovuto affrontare una severa repressione. Anche prima che il corteo partisse dal villaggio, alcuni attivisti hanno cercato di parlare con i soldati per dirgli che stavano sulle colline del villaggio e che prestavano servizio in un esercito di occupazione. I soldati hanno risposto con violenza, lanciando granate assordanti direttamente ai piedi degli attivisti.

Circa 80 residenti di Nabi Salih, altri palestinesi, israeliani ed internazionali hanno partecipato alla manifestazione settimanale contro l'occupazione e contro i coloni di Halamish che si annettono e distruggono la terra e le risorse del villaggio. Il corteo del villaggio ha incontrato immediatamente l'attacco dell'esercito, spintosi fin dentro il villaggio. L'esercito ha invaso il villaggio e sparato lacrimogeni a raffica sul corteo e sull'intera popolazione del villaggio. L'attacco è proseguito con l'uso di proiettili ricoperti di gomma. Mentre i manifestanti si raggruppavano, l'esercito usava ancora una volta la mitragliatrice di lacrimogeni sull'intero villaggio.

I manifestanti riuscivano comunque a dirigere la manifestazione in varie direzioni, anche fuori dell'area abitata. Un gruppo si è diretto sulla cima di una collina dove si trova una delle fonti del villaggio, dove i coloni stavano bivaccando. A quel punto l'esercito ha intimato ai coloni di abbandonare il luogo, usando parole forti contro chi non voleva saperne. I coloni si sono allora spostati verso un'altra fonte, quella su cui grava la minaccia di annessione, ricevendo anche qui l'invito dell'esercito ad andarsene, senza che i soldati trascurassero di sparare un paio di lacrimogeni sui manifestanti che scendevano dalla collina. I quali hanno proseguito per unirsi ad altre situazioni di protesta.

Fino al tramonto i manifestanti hanno rifiutato di ritirarsi, riuscendo a ricomporre la manifestazione più e più volte, alcuni tirando pietre per respingere gli attacchi dei soldati, altri standosene pacificamente fermi contro soldati armati fino ai denti, altri documentando gli eventi o prendendosi cura delle decine di feriti.

Venerdì 12.3.2010 video su Nabi Salih - http://www.youtube.com/watch?v=UJcmc9_-7HM

NI'ILIN

Centinaia di persone del villaggio e di quelli vicini si sono riuniti sulle terre minacciate per riaffermare la necessità di resistere alle politiche aggressive dell'occupazione. Gli abitanti avevano con sé i loro animali, simbolo del loro antico rapporto con la terra che hanno lavorato per generazioni. Tanti i posters con l'immagine di Tristan Anderson, l'attivista di American ISM, attualmente in come dopo essere stato ferito da una granata di lacrimogeno durante una manifestazione.

Salah Amira di Ni'ilin ed un attivista israeliano rimasto senza nome sono stati arrestati durante gli scontri che sono durati fino al pomeriggio. I soldati israeliani hanno sparato proiettili di gomma e lacrimogeni per disperdere la folla, ma nessuno è stato seriamente ferito.

Comunicato stampa: La famiglia di Tristan Anderson fa appello per investigazioni più approfondite sui fatti di cui è rimasto vittima il cittadino statunitense [in inglese]
http://popularstruggle.org/content/family-appeals-decision-close-investigation-shooting-us-citizen-tristan-anderson

Due arrestati durante la manifestazione:
Manifestazione a Ni'ilin - 12-3-2010 http://www.youtube.com/watch?v=OMvlFq53ufc

SHEIKH JARRAH

La protesta di massa che èn avvenuta lo scorso sabato è stato un gigantesco successo ed ha segnato una svolta nella lotta a Sheikh Jarrah. Ma la lotta nel quartiere è ben lungi dalla sua conclusione. Durante la scorsa settimana i coloni ed i loro sostenitori politici hanno di nuovo tentato di riprendersi la strada e di metterci di fronte al fatto compiuto. Martedì il vice sindaco David Hadari ha fatto un giro nella strada delle case contestate ed ha dichiarato che "questo quartiere si chiama 'Simone il Giusto' non Sheikh Jarrah", e che intende aprire un ufficio del municipio nel quartiere.

"Ancora solidarietà con i residenti di Sheikh Jarrah! Corteo venerdì alle 14:00 da Mashbir plaza, angolo di King George e Ben Yehudah per confluire nella manifestazione a Sheikh Jarrah alle 15:30"

Venerdì, circa 200 manifestanti hanno marciato da piazza Hamashbir, senza farsi fermare da commenti offensivi e fascisti lungo il percorso. Altri 50 si sono uniti a loro quando sono giunti a Sheikh Jarrah. Forte presenza della Yasam (Unità Speciale di Polizia) notata nella zona. I manifestanti hanno cercato di fare loro il percorso fino alla casa di una delle famiglie sgomberate, dove intendevano tenere una veglia di protesta. Sono stati fermati dalla polizia che ha dichiarato la manifestazione illegale. Dopo parecchi minuti di trattative, la polizia, in barba alle ordinanze della corte suprema e di quella distrettuale, ha iniziato a spingere i manifestanti verso l'altro lato della strada, arrestando due attivisti. Ma respingere la manifestazione fino ai giardini non era sufficiente, dato che la polizia ha proseguito nell'uso della violenza. In seguito, piccoli gruppi di manifestanti sono ritornati sui loro passi per raggiungere la casa prefissata, ma sono stati brutalmente respinti ed alcuni pure arrestati. In totale sono 11 gli attivisti illegalmente arrestati nel corso della manifestazione. Dopo alcune ore, tutti sono stati rilasciati, accompagnati da un'ordinanza di divieto di frequentare il quartiere per 15 giorni, a cui si è fatto appello presso la corte distrettuale.

Nel frattempo, dopo la fine della manifestazione, i coloni hanno assaliti violentemente gli abitanti palestinesi e gli attivisti israeliani che erano rimasti sul posto. I coloni hanno preso a sassate le persone ed alcune automobili, rimaste danneggiate. Naturalmente nessun colono è stato fermato o arrestato.

http://www.youtube.com/watch?v=Dy7nWppt5nM
http://www.youtube.com/watch?v=ou7SLQl0s4I 

 

Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali