Continua la lotta unitaria sulla base di una intensificazione della lotta

27.02.10

 

BIL'IN, MA'SARA, NI'ILIN, NABI-SALEH, TEL AVIV, HEBRON, SHEIKH JARRAH

Durante la settimana, i media hanno parlato in continuazione dell'allargamento della lotta palestinese non-armata e del ruolo degli Anarchici Contro il Muro e di altri radicali israeliani (quasi sempre con riferimento al quinto anniversario di Bil'in). Sono stati criticati i tentativi delle forze di Stato nell'impedire agli israeliani di unirsi alla lotta unitaria; forse è questa la ragione del fatto che questo venerdì non ci hanno fermato. Sebbene alcuni attivisti attesi non siano potuti arrivare a causa delle piogge torrenziali (Ma'sara, Beit Umar) altri non si sono arresi alla pioggia a Bil'in, Hebron, Nabi Saleh, Ni'ilin, Tel Aviv. Alcuni hanno detto che è iniziata la terza Intifada, questa volta non-armata. Alcuni avevano solo paura che fosse proprio così.

BILIN

http://www.haaretz.com/hasen/spages/1151415.html - editoriale, "Il dovere di protestare a Bi'lin"

Venerdì:

Circa 20 israeliani e 5 internazionali si sono uniti ad un gruppo selezionato di palestinesi che hanno affrontato il cattivo tempo a Bil'in per la manifestazione locale contro il muro e contro l'occupazione. I temi della giornata erano un appello per la salvaguardia dei luoghi sacri (al pari della designazione da parte di Israele della Grotta dei Patriarchi a Hebron quale sito nazionale della memoria) ed un avviso di ricercato per il comandante militare locale. I manifestanti hanno raggiunto il recinto e sono stati attaccati da una grande quantità di lacrimogeni. L'esercito ha fatto un uso pesante di bombolette di gas lacrimogeni a largo raggio. Dopo ripetuti attacchi non sufficienti a disperdere la manifestazione, la combinazione della pioggia battente con l'invasione militare del villaggio ha portato alla fine della manifestazione. La maggior parte degli israeliani si è poi spostata a Sheikh Jarrah.

Video di Haitham: http://www.youtube.com/watch?v=rpvkujYGO0o

HEBRON

Tra aggressione militare e minacce di arresti, un appello per aprire Shuhada St. al movimento palestinese

Giovedì 25 febbraio, ricorreva il 16° anniversario della chiusura di Shuhada street a Hebron al movimento palestinese. Nel pomeriggio, circa 300 attivisti palestinesi, israeliani, ed internazionali si sono incontrati a Hebron dove hanno fatto dei manifesti, hanno distribuito t-shirts e cappelli, hanno parlato con i media prima dell'inizio del corteo verso Shuhada Street a Hebron. I manifestanti hanno marciato sotto la pioggia con le bandiere, tenendosi per braccio e cantando slogan in arabo, ebraico ed inglese.

I manifestanti sono rimasti fedeli all'impegno della non-violenza, eppure hanno dovuto far fronte ad una ingente presenza militare che non ha perso tempo nel cercare di disperdere la folla con tecniche che includevano granate di lacrimogeni e granate assordanti. I lacrimogeni giungevano da ogni direzione, e spesso così vicini da colpire le persone. Alcuni manifestanti più anziani sono stati evacuati con le ambulanze. C'è stato un fuggi fuggi per evitare i lacrimogeni, ma l'esercito era riuscito a circondare la manifestazione e sparava gas da tutte le direzioni.

L'esercito ha cercato senza sosta di respingere i manifestanti creando una sorta di muro umano e di respingere anche fisicamente quei manifestanti che, in risposta, avevano formato a loro volta un muro umano per contenere la pressione dell'esercito. Tre israeliani sono stati presi a caso dalla folla, portati via dalla polizia e temporaneamente fermati. Un attivista internazionale è stato arrestato e poi rilasciato parecchie ore dopo. Gli scontri tra i militari, la polizia, i manifestanti ed alcuni coloni ben conosciuti sono durati per un'ora e 45 minuti, finché un'altra mandata di lacrimogeni ha costretto tutti a ritirarsi.

Due foto reportage dalle manifestazioni di giovedì a Hebron:

Al-Khalil (Hebron), Palestinesi si scontrano con le forze di occupazione israeliana che hanno deciso di dichiarare la Tomba dei Patriarchi quale sito Ebraico Nazionale
http://www.indybay.org/newsitems/2010/02/27/18638949.php

Manifestazione per aprire Shuhada St. Al-Khalil (Hebron), Palestina
http://www.indybay.org/newsitems/2010/02/27/18638961.php

Giovedì mattina, oltre 250 manifestanti Palestinesi, raggiunti da dozzine di attivisti Israeliani ed internazionale, hanno sfidato le avverse condizioni del tempo per manifestare a Hebron contro la chiusura di Ash-Shuhada, la strada che, dopo il massacro da parte di Baruch Goldstein di 29 fedeli nella Moschea di Ibrahimi nel 1994 è stata progressivamente "sterilizzata" chiudendola a tutte le espressioni del movimento palestinese.

http://www.palestinemonitor.org/spip/spip.php?article1283

Video su: http://vimeo.com/moogaloop.swf?clip_id=9739258

MA'SARA

A Ma'sara, i soldati hanno invaso il villaggio nottetempo prima della prevista manifestazione. I militari hanno costretto Mahamad Brijia, esponente del Comitato popolare, ad uscire di casa mentre perquisivano selvaggiamente la sua abitazione. I soldati hanno minacciato Mahamad di arrestare lui ed ogni altro esponente del comitato se avessero organizzato o partecipato ad un'altra manifestazione.

Il giorno dopo, mentre i residenti si preparavano per la manifestazione verso il sito dove si trovano le terre che gli sono state confiscate, i militari israeliani hanno bloccato tutte le vie di comunicazione del villaggio. Mentre la gente si riuniva nei punti di uscita per tentare di uscire dal villaggio, l'esercito, al fine di impedire qualsiasi ingresso e qualsiasi uscita, ha aperto il fuoco con lacrimogeni, proiettili di metallo ricoperti di gomma e granate assordanti. I soldati hanno inseguito i residenti in ritirata verso il villaggio, tallonandoli per strada.

NABI SALEH

Circa 80 manifestanti da An-Nabi Saleh, Palestinesi, Israeliani ed internazionali hanno marciato cantando dal villaggio verso le terre adiacenti all'insediamento coloniale di Halamish, costruito proprio sulla terra del villaggio. Quando i manifestanti erano a pochi metri dalla strada principale, l'esercito ha iniziato a sparare lacrimogeni. Invece di procedere verso i soldati, i manifestanti hanno scalato la vicina collina. Questa manovra ha reso difficile per i soldati far arrivare i lacrimogeni sulle teste dei manifestanti (eppure c'hanno provato). Il corteo è proseguito sulla collina, mentre l'esercito si è mosso a piedi verso i manifestanti, e poco dopo ha sparato i lacrimogeni sulle case del villaggio, mentre alcuni manifestanti cercavano di tenere lontani i soldati lanciando pietre. Dopo di ché, l'esercito ha invaso il villaggio ed ha usato l'infame cannone multiplo per sparare dozzine di lacrimogeni sull'intero villaggio. Questo tentativo criminale di fare pressione sul villaggio tende a far del male alla maggior parte dei bambini, dei neonati e della gente che si trovava in casa e che non partecipava alla manifestazione. La pioggia battente e la grandine hanno portato ad una breve pausa. Gli attacchi dell'esercito sono proseguiti, ma anche la determinazione dei manifestanti di ritornare in campo. Anche dopo che la gente era ritornata a casa e la manifestazione era finita, con la promessa di riprenderla la prossima settimana - l'esercito ha invaso il villaggio ancora una volta sparando lacrimogeni sulle case. Parecchi manifestanti hanno riportato ferite leggere.

NI'ILIN

Mentre alcune manifestazioni del venerdì sono state compromesse dalle severe condizioni atmosferiche, una manifestazione più partecipata del solito si è tenuta a Ni'ilin. Nonostante le dozzine di giovani e dei esponenti del comitato rinchiusi in carcere, il villaggio ha dimostrato un grande capacità di manifestare. Al corteo si sono uniti rappresentanti da almeno un altro villaggio vicino, più 20 Israeliani ed Internazionali. Partendo da una delle moschee, i manifestanti hanno marciato attraverso il villaggio verso il posto di blocco all'ingresso del villaggio. Sono stati attaccati dalla polizia di confine che ha usato lacrimogeni e proiettili di metallo ricoperti di gomma.

Il confronto è durato per circa 2 ore prima che la gioventù del villaggio che stava guidando la sfida ne decidesse la fine e l'appuntamento per la prossima settimana.

SHEIKH JARRAH

Il beneamato dai coloni Nir Barkat non ha perso l'opportunità di abusare dei residenti di Gerusalemme Est, espellendoli dalle loro terre e demolendo le loro case. La scorsa settimana si è saputo dei piani della municipalità per espropriare le terre private di proprietà dei palestinesi a Sheikh Jarrah. Allo scopo di costruire un parcheggio ad uso dei coloni, all'interno del tentativo generale di conquistare l'intero quartiere. Come sempre, questa settimana saremo coi residenti di Sheikh Jarrah per protestare contro il patto che la municipalità ha stretto con i coloni radicali alle spalle dei residenti di Gerusalemme Est.

Il corteo partirà venerdì alle 14:00 da Mashbir plaza, all'angolo di King George e Ben Yehudah
La manifestazione a Sheikh Jarrah inizierà alle 15:30.

Venerdì:

Circa 80 manifestanti di Gerusalemme hanno marciato attraverso la città, tutti in costume per celebrare la festa ebraica di Purim, incontrandosi poi con altri 100 e più manifestanti all'ingresso del quartiere di Sheikh Jarrah per la protesta settimanale contro gli sgomberi dalle case. Gli attivisti hanno cantato, suonato tamburi, hanno saltato e danzato per quasi un'ora e mezza, sfidando il freddo di Gerusalemme, la pioggia battente e la grandine. Questa settimana alla manifestazione si è unita anche una missione inviata dai maggiori sindacati britannici, a conclusione di un un loro lungo giro in Cisgiordania, ed a conferma che il loro sostegno alla campagna internazionale è vitale.

Dall'altra parte le forze regolari di polizia hanno bloccato la strada principale dei quartiere, ma sembravano non curarsi della manifestazione.

Alla fine della manifestazione ognuno ha fatto rientro a casa senza scontri e senza arresti.

NON CI FERMERANNO!

Sabato 6 marzo partecipate alla protesta per fermare gli insediamenti ebrei a Gerusalemme Est.

Alle 17:00 corteo di massa a Sheikh Jarrah contro:
* lo sgombero forzato delle famiglie palestinesi dalle loro case a Sheikh Jarrah
* l'insediamento ebreo a Gerusalemme Est
* l'attacco anti-democratico alle proteste di carattere politico.

50 palestinesi sono già stati sgomberati dalle loro case a Sheikh Jarrah. Su altri 500 pende la stessa minaccia. Se i coloni ed i loro alleati nel governo ce la fanno, tutti i palestinesi di Gerusalemme Est sono sotto minaccia. Se li fermiamo qui a Sheikh Jarrah, possiamo fermarli dappertutto.

Facciamo appello a tutti i gruppi che sostengono la lotta per i diritti dei Palestinesi e per una pace giusta e duratura tra Israeliani e Palestinesi, per fere delle veglie di protesta e di solidarietà il 6 marzo davanti alle ambasciate ed ai consolati israeliani all'estero.

Il comitato di quartiere di Sheikh Jarrah

Giusta Gerusalemme - coalizione israeliana per una giusta soluzione a Gerusalemme

Per ulteriori informazioni:
http://www.en.justjlm.org/

Cosa succede a Sheikh Jarrah

Per contatti scrivere a :
justjerusalem@gmail.com

TEL AVIV

Attivisti hanno bloccato una strada a Tel Aviv il 25.02.10 all'interno della "giornata di azione internazionale - Aprire Shuhada Street"

Questa data segna i 16 anni dal massacro compiuto a Hebron in Cisgiordsania da Baruch Goldstein e dalla prima volta che Shuhada Street venne chiusa ai palestinesi. La campagna si concentra su Shuhada Street a Hebron quale simbolo della questione degli insediamenti Israeliani, della politica di separazione a Hebron e nell'intera Cisgiordania, della mancanza di libertà per il movimento palestinese, dell'occupazione militare. Per video vedi:

http://www.youtube.com/watch?v=uAz-ppWfwNQ

I residenti di Tel Aviv non hanno nulla da temere, i soldati non impediranno i loro movimenti, e per loro "Shohada St" non sarà chiusa per anni. Ma non è così per i residenti Palestinesi di Hebron. Questa data (24 Feb. 2010) segna 16 anni dal massacro compiuto da Baruch Goldstein a Hebron in Cisgiordania e 16 anni dalla prima volta che Shuhada Street venne chiusa ai palestinesi. La campagna si concentra su Shuhada Street a Hebron quale simbolo della questione degli insediamenti israeliani, della politica di separazione a Hebron e nell'intera Cisgiordania, della mancanza di libertà di movimento per i palestinesi, e dell'occupazione militare in generale.

Posti di blocco permanenti come questi se ne trovano a centinaia in Cisgiordania, e a volte durano anni. Questi posti di blocco non sono altro che un altro aspetto del sistema di apartheid di Israele. Gli israeliani, che soffriranno di qualche ritardo a causa di questo blocco stradale, possono nell'attesa riflettere sulla politica dello stato di cui fanno parte.

Aprire Shohada Street!

Libera Palestine!

Brigata Mark Edelman
pagina web del film:
http://www.indybay.org/js/flowplayer/FlowPlayer.swf  http://www.indybay.org/uploads/2010/02/24/shuhada_in_tel_aviv__1_.wmv_preview_.flv
http://www.indybay.org/im/play-button-328x240.jpg

Video dell'azione http://www.youtube.com/watch?v=uAz-ppWfwNQ

Per ulteriori dettagli sulla campagna:
foto e link al video: http://www.indybay.org/newsitems/2010/02/24/18638713.php

www.openshuhadastreet.org

Media:

Scontri tra manifestanti ed esercito israeliano

26 Febbraio 2010, nonostante una pioggia fortissima, circa 250 Palestinesi, stranieri ed Israeliani si sono dati appuntamento in tre posti della Cisgiordania dove si sono scontrati con l'esercito. I manifestanti hanno lanciato pietre e l'esercito ha risposto con mezzi per la dispersione di massa.

In ebraico: http://news.walla.co.il/?w=/1/1647323&m=1&mid=85480

http://www.palestinemonitor.org/spip/spip.php?article1283

 

Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali