La lotta unitaria e la celebrazione della nuova ondata di refusniks israeliani nell'ultimo anno delle scuole superiori

25.10.09

 

Bil'in, Gerusalemme, Ma'asara, Ni'ilin, Saffa, Tel Aviv

Questa settimana la lotta unitaria si è concentrata sulla nuova ondata degli studenti dell'anno finale delle scuole superiori dichiaratisi refusniks al servizio militare. Sia nella manifestazione di Tel Aviv, con le varie attività connesse con gli arresti dei primi due - Efi ed Or - sia nelle manifestazioni unitarie del venerdì a Bil'in, Ni'ilin, e Ma'asara. Durante la settimana le lotte hanno riguardato la raccolta delle olive per gli abitanti di Saffa, la vigilanza notturna a Bil'in per aiutare gli abitanti nel contrasto alle forze di Stato israeliane che vogliono arrestare gli attivisti palestinesi della lotta contro il muro. Questa settimana il ventaglio delle lotte ha compreso anche le attività contro gli sgomberi a Gerusalemme Est e dei Beduini israeliani del sud, nonché le lotte a sostegno dei lavoratori ospiti che resistono alla deportazione dei loro figli.

BIL'IN

Questa settimana c'è stata una richiesta ogni giorno dal 17 al 21 ottobre 09 sulla nostra mailing list, simile a questa:

Iscrivetevi per la vigilanza notturna a Bil'in.
Un'auto partirà da Haifa giovedì (21.10.09) nella tarda serata/notte per Bil'in. Abbiamo ancora 2-3 posti disponibili, e siamo disponibile anche a prendere gente da Tel Aviv.

Venerdì

"Circa 40 israeliani ed altrettanti internazionali hanno partecipato alla manifestazione settimanale contro il muro e contro l'occupazione a Bil'in. Prevalevano fra tutti i partecipanti i cosiddetti "shministim" (i giovani refuseniks israeliani, di cui altri 2 sono stati arrestati proprio oggi), ed i pensionati della pubblica amministrazione, che hanno guidato il corteo con i loro slogan e canti originali. I manifestanti portavano fucili di carta spezzati come simbolo della lotta non violenta, mentre la gioventù palestinese si teneva lungo il recinto parallelo alla strada, lanciando pietre come simbolo del fatto che l'occupazione si porta via gran parte della loro vita. Un manifestante aveva una racchetta da tennis per respingere i lacrimogeni. La racchetta non si è rivelata molto utile, tuttavia alcune bombolette inesplose sono state rimandate al mittente, costringendo i soldati a respirare lo stesso gas insieme ai coloni dell'insediamento di Hashmonaim. Alcuni manifestanti hanno fatto uno sforzo ulteriore nell'attraversare la porta del muro per mettere una bandiera palestinese nel campo militare israeliano, ed un altro sforzo ancora per recuperare la bandiera in mezzo a nuvole di gas - un successo che ha segnato la fine della manifestazione. Come al solito, c'era nell'aria tanto di quel gas da stendere tutti i manifestanti, i quali hanno pianto e respirato a fatica per alcuni minuti. Le granate assordanti hanno fatto di nuovo la loro comparsa dopo una lunga pausa. Quando i manifestanti erano sulla strada del ritorno, una donna francese è stata colpita in pieno da un lacrimogeno, soccorsa e ricoverata in un ospedale per le cure necessarie."

Venerdì 23.10.09 a Bil'in - http://www.youtube.com/watch?v=iI9bZLeLoc0

MA'ASARA

Nel villaggio di Ma'asara circa 70 palestinesi, israeliani ed internazionali hanno manifestato questo venerdì contro il muro dell'apartheid, commemorando tre anni di lotta nel villaggio e 40 giorni dalla morte di Qaher Ala-Din, esponente del comitato popolare.

I manifestanti hanno marciato dal villaggio verso le loro terre agricole, e come al solito sono stati fermati dalle forze di occupazione, le quali avevano disposto il filo spinato sulla strada principale del villaggio. Sono stati fatti comizi in arabo, inglese, francese ed ebraico, per ricordare ai soldati - tra le altre cose - che l'UNHRC ha accolto il rapporto Goldstone [sulle atrocità commesse a Gaza, ndt] e che loro hanno a disposizione l'opzione di rifiutarsi di obbedire ai loro superiori, come hanno fatto i giovani studenti che sono stati incarcerati il giorno prima.

Dopo i comizi, e mentre la maggior parte dei manifestanti scandiva slogan e batteva tamburi, parecchi bambini del villaggio cercavano di buttar giù il recinto, prima di essere brutalmente fermati dai soldati. La manifestazione è poi finita senza feriti e senza arresti.

NI'ILIN

La manifestazione settimanale di protesta a Ni'ilin si è tenuta in solidarietà con i giovani israeliani che hanno firmato la "Lettera dei Shministim". Questa settimana i militari hanno iniziato ad arrestarli per il loro rifiuto di fare il servizio militare in un esercito di occupazione. I manifestanti, palestinesi ed israeliani, con un gruppo più consistente del solito di attivisti internazionali, hanno marciato verso il muro, hanno scandito slogans contro l'occupazione e per la diserzione. Alcuni giovani del villaggio hanno lanciato pietre e bottiglie dipinte verso i soldati e le jeep in ronda lungo il recinto. I soldati hanno sparato lacrimogeni, proiettili di acciaio rivestiti di plastica. Sono stati 10 i feriti, di cui uno leggermente, poi ricoverati nell'ospedale di Ramalla. Otto di loro sono stati colpiti dai proiettili e 2 direttamente da bombolette di alluminio che contengono gas lacrimogeno.

I proiettili ricoperti di plastica che vengono usati sempre di più a Ni'ilin sono rotondi ed hanno un'anima di metallo forgiata come fosse una biglia, rivestita di uno strato sottile (meno di 1mm) di plastica. Se ne possono sparare 16 alla volta, tramite una base di lancio conica automatica. I proiettili volano e si spargono a cono, rendendo così questo tipo di arma estremamente impropria e perciò molto più pericolosa. Durante una delle loro incursioni dal muro, un soldato ne ha sparati 2 caricatori, apparentemente in aria. I soldati hanno usato anche granate assordanti e cannoni ad acqua puzzolente.

La protesta è finita verso le 17.00 ed i manifestanti se ne sono tornati a casa. Alcuni sono rimasti a contemplare per pochi momenti la terribile esperienza sofferta dai coloni di Hashmonaim. Come riportato in settimana dal quotidiano Haaretz, per quelle povere anime che hanno costruito le loro enormi ville sui terreni di Ni'ilin, ogni venerdì è una sciagura, dal momento che i lacrimogeni sparati dai soldati si diffondono per tutta la valle ed entrano nelle loro case, mentre il crepitio delle armi disturba il loro prezioso riposino pomeridiano.

Venerdì 23.10.09, Ni'ilin - video su http://www.youtube.com/watch?v=MOS84cD5a4k

REFUSNIKS

Efi Brenner ed Or Ben-David, studenti firmatari della lettera dei shministim del 2009-2010 verranno messe in prigione giovedì a causa del loro rifiuto di fare il servizio militare. Un corteo partirà da piazza Dizengoff, questo mercoledì (21.10.09) alle 17.30. Il corteo finirà a piazza Magen David. Venite a dare il vostro appoggio agli obiettori di coscienza ed a portare la vostra resistenza.

La gente sembrava come fossero fiori nell'ultima manifestazione dei giovani del 21.10.09 in supporto dei shministim della scuola superiore che si sono dichiarati refusniks http://www.indybay.org/newsitems/2009/10/22/18626365.php

Efi Brenner*, primo obiettore a firmare la Nuova Lettera di Rifiuto in Prigione

- Con preghiera di distribuire a largo raggio -

Primo periodo di prigione militare per Efi Brenner, il primo tra i firmatari della lettera di rifiuto degli Shministim (studenti dell'ultimo anno della scuola superiore) del 2009/2010. Qui sotto tutte le informazioni e le azioni raccomandate.

La scorsa settimana è stata pubblicata una nuova dichiarazione collettiva di rifiuto del servizio militare da parte di giovani israeliani studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori nel 2009-2010. Oggi (22 Ott.), due dei firmatari, Efi Brenner ed Or Ben-David, sono stati portati alla base militare di leva di Tel-Hashomer e lì hanno rifiutato di essere arruolati. Efi è stato mandato in prigione, mentre Or non ha ancora subito giudizio (le hanno detto che la prigione militare per le donne era piena), e dovrà ritornare alla base domani, dove probabilmente passerà il weekend per essere poi inviata al carcere militare domenica. Ci sarà un'udienza a parte per il suo caso una volta in prigione.

Efi Brenner, 18 anni, di Rishon-Le-Zion (un suburbio di Tel-Aviv), è una figura nota in Israele tra i giovani contro l'occupazione e tra gli attivisti animalisti. E' stato condannato oggi al suo primo periodo di reclusione di 10 giorni (a cui seguiranno altri periodi di reclusione) nel Carcere Militare no. 6, vicino Atlit. In seguito alla eco avuta dalla lettera degli studenti dopo la diffusione pubblica, Efi è stato cacciato di casa da suo padre ed ha passato i giorni precedenti all'imprigionamento ospite in casa di un amico. In carcere è stato già messo in isolamento per essersi rifiutato di obbedire al codice militare in fatto di abbigliamento. Inoltre, le autorità della prigione hanno deciso (contro tutti i regolamenti) di non permettere a Efi di poter prendere i libri della biblioteca del carcere.

Questa è la dichiarazione di Efi nel momento di entrare in carcere:

"Io faccio obiezione all'oppressione, sia a quella commessa da un'organizzazione gerarchica come un esercito, sia a quella commessa dalla specie umana contro gli animali. Il governo israeliano ed i militari conducono una politica di occupazione e di oppressione contro il popolo palestinese fin dal 1948. Hanno iniziato con l'espellere i palestinesi dalle loro case nel 1948, ed hanno continuato con l'imposizione di un oppressivo regime militare sui palestinesi, con la restrizione della libertà di movimento di tutte le persone, con strade permesse solo agli israeliani, con le detenzioni amministrative, le demolizioni delle case, il furto dei terreni, etc. Dobbiamo agire in modo pacifico e rifiutarci di prendere parte ai crimini commessi dai militari. Questo è il nostro vero dovere. Tutte le cose sopra menzionate sono contro i valori fondamentali di libertà e di giustizia in cui io credo e per i quali lotto. Io perciò mi rifiuto di essere arruolato nell'esercito israeliano ed in qualsiasi forza militare di qualunque tipo."

Efi Brenner uscirà di prigione il 30 ottobre, ma è probabile che verrà riportato in carcere molto presto.

* Efi è un anticapitalista antiautoritario, attivo negli Anarchici Contro il Muro

SAFFA

"18.10.09 - Un'auto carica da Tel Aviv ha portato solidarietà ad alcuni agricoltori di Saffa ed a parecchi attivisti del PSP sui terreni di Saffa oggi. Abbiamo raccolto olive senza problemi con l'esercito che pattugliava vicino all'insediamento coloniale. Dopo circa 2 ore, l'esercito si è mosso e ci ha sgomberato. Hanno detto che avrebbero permesso solo ai palestinesi di restare, ma questi hanno scelto di andarsene insieme a noi.

C'è parecchio da fare nella prossima settimana e si accettano disponibilità per martedì."

Raccolta delle olive a Saffa, Palestina, solite violenze militari
http://www.indybay.org/newsitems/2009/10/20/18626131.php

"Ci sono ancora molti olive da raccogliere e molto da fare con l'esercito ed i coloni a Saffa. Fate sapere se potete venire giovedì. Oggi 22 ottobre 2009 il raccolto delle olive è andato un po' meglio ma c'è bisogno di molta più gente per il raccolto della prossima settimana."

Dopo le violenze di martedì, gli agricoltori e gli attivisti riescono a fare il raccolto delle olive a Saffa

(da http://palestinesolidarityproject.org)

"... Le famiglie di Abu Jabber ed Hamad Soleiby non hanno potuto lavorare liberamente negli uliveti senza essere attaccati sia dai coloni degli insediamenti che dai militari israeliani, a partire dallo scorso marzo. Il PSP (Palestine Solidarity Project), insieme agli attivisti israeliani, hanno fatto una campagna continua per oltre 5 mesi, accompagnando gli agricoltori sui loro terreni che stanno in una valle dell'area di Saffa di Beit Ommar, proprio sotto l'insediamento di coloni israeliani di estrema destra, Bat 'Ayn. Con l'inizio del raccolto nazionale delle olive, i fratelli Soleiby hanno chiesto l'aiuto solidale degli attivisti ed il loro libero accesso alle terre senza timore di attacchi da parte dei coloni.

Martedì, dopo che il gruppo era riuscito a raccogliere olive per oltre mezz'ora, la polizia civile israeliana di stanza vicino l'insediamento di Kfar Etzion, si è avvicinata per dire che gli israeliani e gli internazionali dovevano andarsene. Hanno provato anche ad intimidire il gruppo procedendo alla identificazione di ciascuno e ricopiando i dati dalle carte di identità. Dopo un breve consulto, l'intero gruppo ha deciso di andarsene; gli agricoltori palestinesi temevano che, come successo altre volte nel recente passato, una volta andati gli attivisti della solidarietà, anche la polizia se ne sarebbe andata ed i coloni avrebbero attaccato i palestinesi.

Giovedì, 22 ottobre, un gruppo abbastanza nutrito di quasi 25 attivisti internazionali ed israeliani, compresi volontari della YMCA, ed una buona presenza dei media locali, hanno accompagnato gli agricoltori ancora una volta sui loro terreni. Sebbene i soldati israeliani si fossero confrontati col gruppo già di primo mattino, è stato concesso il permesso si raccogliere olive per oltre 2 ore senza incidenti, a dimostrazione della efficacia del programma di accompagnamento, quando combinato con la pressione degli agricoltori locali per accedere liberamente alla terra. Le organizzazioni coinvolte, in particolare il PSP, proseguiranno il programma a Saffa per tutto l'autunno e l'inverno, quando si ripianteranno le centinaia di ulivi distrutti dai coloni negli ultimi 6 mesi.

TEL AVIV

Alcune azioni anti-espulsione di figli dei lavoratori ospiti nati in Israele sono state fatte durante il mese con diversi partecipanti.

 

Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali