Ancora un'altra settimana di lotta unitaria degli Anarchici Contro Il Muro contro il muro della separazione e contro l'occupazione
01.02.09

 

Bil'in, Ni'ilin, Umm Salamuna, Tel Aviv (Giaffa)

Mercoledì 28 gennaio abbiamo partecipato alla manifestazione contro il muro a Ni'ilin dove abbiamo visitato la mostra sull'Olocausto http://www.ynet.co.il/articles/0,7340,L-3662608,00.html all'interno del municipio. Venerdì 30 gennaio abbiamo partecipato alla consueta manifestazione contro il muro a Bil'in, Ni'ilin, ed Umm Salamuna. A Bil'in c'era a darci man forte il gruppo di sinistra Fronte di Lotta Popolare Palestinese. C'è stata anche una seconda manifestazione guidata da 3 donne del villaggio che ci hanno portato fino al recinto elettronico. Ad Umm Salamuna il comitato locale ha osato guidare la manifestazione fino alla vicina autostrada, cogliendo di sorpresa e superando le forze di Stato israeliane al posto di blocco. Un alto ufficiale ha fatto arrestare un membro del comitato del villaggio e confiscato i documenti ai manifestanti. Tuttavia, dopo 10 minuti di presidio, la manifestazione si è conclusa e sono stati rilasciati sia l'esponente palestinese che i documenti di identità.

Sabato 31 gennaio 2009, alle 15:00, protesta a Gan Hashnaim, con la proiezione di testimonianze da Gaza, installazioni artistiche e spettacoli.

Ja'ayous 23.01.09 - link al video su http://il.youtube.com/watch?v=nxnhDdMeQxg

BIL'IN

Video della manifestazione del 23-1-09 su http://www.youtube.com/watch?v=vUdhNq2Na1c
Video della manifestazione del 30-1-09 su http://il.youtube.com/watch?v=NibvpvDgiH8

Come è accaduto nelle scorse settimane, quando 2 manifestanti hanno appeso bandiere sul cancello del muro della separazione, le forze di Stato ci hanno accolto con i gas lacrimogeni. Dopo esserci ricompattati, tre donne palestinesi hanno marciato verso il cancello, sono entrate sulla strada ed hanno iniziato a scuotere il recinto elettronico, mentre urlavano contro i soldati israeliani. Le forze di Stato, apostrofate dalle 3 donne, hanno interrotto i lanci per alcuni minuti ed altri manifestanti hanno raggiunto le donne. Subito dopo le forze di Stato hanno ricominciato i lanci di gas costringendoci gradualmente a ritirarci verso il villaggio.

Di seguito estratti dal resoconto stilato da Iyad Burnat, dirigente del comitato popolare di Bil'in:

"Decine di persone hanno sofferto ["solo"] per le inalazioni di gas lacrimogeni durante la manifestazione settimanale a Bil'in
venerdì, 30\1\2008

"Il corteo era composto da quadri, esponenti e sostenitori del Fronte di Lotta Popolare Palestinese (dalla Cisgiordania), con striscioni e slogan inneggianti all'unità ed alla rimozione degli insediamenti coloniali, del muro e dell'assedio a Gaza."

"Khamis Fathi Abu Rahma ha lasciato l'ospedale ieri dopo essere stato ferito alla testa da un nuovo tipo di gas, corretto dai soldati israeliani, che gli ha causato una frattura ed una forte emoraggia al cranio, in una situazione in cui i soldati israeliani puntavano deliberatamente i loro fucili verso le teste dei manifestanti, specialmente quando sparavano i gas".

NI'ILIN

Report del Professor Uriel Procaccia su una precedente manifestazione contro il muro:

Venite a Ni'ilin - fare un'esperienza diretta di quello che succede ogni venerdì in questo villaggio vi metterà in grado di prendere una decisione etica su diverse questioni

Ogni venerdì, si svolgono nel villaggio palestinese di Ni'ilin di 5.000 abitanti, manifestazioni contro il muro che separa il villaggio dai suoi campi.

Le attività di protesta hanno dato luogo a scontri tra gli abitanti del villaggio e le forze di sicurezza, con morti tra i palestinesi, diversi feriti da entrambe le parti e distruzioni. Naturalmente, una simile violenza solleva una seria questione etica. Noi "consumiamo" ogni settimana i resoconti contrastanti degli abitanti del villaggio e delle forze di sicurezza, in cui ogni parte accusa l'altra di avere la responsabilità della tragedia.

Venerdì 21 gennaio, ho deciso di andare a Ni'ilin senza alcun pregiudizio per vedere con i miei occhi cosa succede, senza attendere i resoconti di parte. Probabilmente quello che ho visto è solo un aspetto di un quadro più complesso di cui non sono riuscito a cogliere pienamente il significato, ma è bastato solo un aspetto per preoccuparmi seriamente.

Ni'ilin è un pittoresco villaggio ai piedi delle colline a nord di Modi'in. La maggior parte delle terre del villaggio sono state espropriate dopo la Guerra dei 6 Giorni [1967] per "ragioni di sicurezza" e vi sono stati costruiti degli insediamenti [israeliani, ndt] tra cui Modi'in Illit, Hashmonaim, Kiryat Sefer e Nili. Il muro di sicurezza si è mangiato una vasta area di terreni di quel poco che era rimasto al villaggio, anche se l'Alta Corte di Giustizia è intervenuta per modificare il percorso del muro. Comunque, per gli abitanti del villaggio è dura accettare la perdita dei mezzi di sostentamento per molte famiglie e si intensifica il sentimento di strangolamento economico ed emotivo loro imposto dall'inizio dell'occupazione.

Venerdì 21 gennaio, alle 10:00 del mattino, il villaggio appariva calmo e sereno. I mercanti stavano davanti alle loro botteghe, la gente conversava nei vicoli e piccole greggi di pecore e capre venivano portate al pascolo da giovani adolescenti.

Gradualmente, circa 200 persone hanno iniziato a convergere su un'alta collina di fronte al lontano muro che separa il villaggio da una parte e gli insediamenti di Modi'in Illit e Hashmonaim dall'altra. La maggior parte della gente viene dal villaggio, comprese donne e bambini. Ho contato una dozzina di manifestanti di fuori che esprimevano il loro appoggio alla lotta contro il muro. A circa uno o due chilometri dalla collina del raduno già si vedevano le jeep delle guardie di confine posizionate tra gli ulivi.

Poco dopo la gente ha formato un corteo. Soldati e polizia israeliana tutti intorno. Solo 5 minuti dopo, senza alcun atto di violenza da parte dei manifestanti e persino prima ancora che la testa del corteo si muovesse, le forze di Stato hanno iniziato ad inondare tutta l'area di gas lacrimogeni.

I giovani hanno iniziato a lanciare pietre, ma solo per poco tempo, dato che i gas si facevano sentire. E' impossibile resistere dentro la nuvola prodotta dai gas lacrimogeni. Il gas ti acceca e ti blocca la respirazione.

Tutte le persone, ed io pure, ci siamo riparati nelle case. Le persone della casa in cui mi sono riparato hanno chiuso tutte le porte e le finestre per impedire al gas di entrare. Le forze di sicurezza sono entrate inquadrate e baldanzose nel villaggio ed hanno occupato la piazza centrale. Da lì hanno iniziato a sparare gas verso le case. Tutto il villaggio era immerso in una nuvola di gas. Anche la casa dove mi ero riparato è stata inondata dal gas a causa di alcuni spiragli nelle porte e nelle finestre.

Io ed i miei cortesi ospiti, a cui non ero stato presentato, abbiamo iniziato a versare lacrime come il Mississippi... ma finito l'effetto stavamo tutti abbastanza bene, tranne forse i bambini, gli anziani e le persone con problemi respiratori.

A quel punto ero convinto che il programma del venerdì fosse finito e che potevo tornare alle mie cose. Ma le forze di Stato la pensavano diversamente. Gli spari continuavano senza sosta. Tutto il villaggio era chiuso nelle case e sommerso da una puzzolente nuvola di gas. Il tempo passava, l'una e mezza, le due e mezza, le tre... e i lanci di gas proseguivano. So quello che è successo dopo solo dai racconti che ho sentito, perché i miei ospiti mi hanno indicato una via d'uscita dal villaggio verso l'autostrada, che aggirava l'area degli spari.

Probabilmente chi mi legge potrò dubitare di questo mio resoconto, oppure dirà che è tutto soggettivo... Eppure, la questione etica che qui sorge è importante. Ciascuno di noi deve dotarsi di uno sguardo personale e reale che gli illumini la via. E c'è un solo modo per farlo: sacrificare i piaceri di un venerdì e venire a Ni'ilin per farsi un'esperienza diretta nel villaggio. Ne vale la pena. Gli abitanti sono amichevoli con gli ospiti, la vista è meravigliosa, almeno per i pochi minuti in cui puoi godere di tutto ciò senza avere gli occhi che ti lacrimano.

[Il Professor Uriel Procaccia è il dirigente del programma M.A. in giurisprudenza nell'Interdisciplinary Center, un'università privata a Herzliya.]

Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali