Tre anni di lotta unitaria continua contro il muro della separazione e contro l'occupazione
17.02.08

 

E' stato come i precedenti 156 venerdì - 36 mesi - tre anni, senza saltare mai una settimana, con altre azioni dirette negli altri giorni, con la gente del villaggio di Bil'in, stretta intorno al suo comitato popolare, insieme agli israeliani di Anarchici Contro Il Muro, con gli attivisti internazionali e gli inviati dei media.

Siamo partiti a mezzogiorno dal centro del villaggio, marciando sulla strada che porta alle terre ad ovest di Bil'in - separate dal villaggio dal muro, nel processo di requisizione da parte dei coloni ebrei della città di Modi'in Illit. Più della metà delle terre del villaggio, 400 ettari, si trova al di là del muro. Una parte è stata già resa edificabile per gli insediamenti dei coloni. Grazie alla lotta unitaria, al sostegno che ha ricevuto, e grazie all'eco dei media a livello mondiale, la più alta Corte di Giustizia israeliana è intervenuta.

Sei mesi fa ha emesso una sentenza che obbliga lo Stato israeliano a spostare il percorso del muro più ad ovest ed a restituire almeno metà delle terre al di là del muro al villaggio di Bil'in.

Come è successo altre volte, lo Stato (benché vincolato alla legge) non è così diligente nell'applicare tale sentenza: a volte si rifiuta di applicarla, altre volte tergiversa e chiede conferme alla Corte.

Quando siamo arrivati al cancello del muro che dà accesso alle terre ad ovest, abbiamo trovato le forze di Stato già schierate al di là della strada del muro. Una situazione del tutto insolita dopo 36 mesi di duri scontri in cui le forze di Stato hanno cercato sempre di reprimere la manifestazione del venerdì, o almeno di impedire che ci avvicinassimo al muro, o se ce lo permettevano venivamo attaccati dalle forze a guardia del cancello centrale.

Quando abbiamo aperto il cancello esterno, proprio come avevamo fatto la settimana scorsa, siamo stati "puniti" con 4 pallottole di gomma che hanno colpito Imad Burnat, l'operatore video e fotografo del comitato popolare del villaggio. Un proiettile ha distrutto la sua macchina fotografica ed un altro ancora lo ha ferito vicino all'orecchio.

Ci siamo ritirati di alcuni metri per continuare la manifestazione e poco dopo siamo ritornati al villaggio, lasciando il campo al consueto scontro tra i giovani lanciatori di pietre e le forze di Stato che hanno fatto uso di proiettili di gomma e di gas lacrimogeni.

Ilan Shalif
http://ilan.shalif.com/anarchy/glimpses/glimpses.html

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali