Resoconto settimanale dell'intervento degli Anarchici Contro Il Muro nelle lotte unitarie
05.01.08

 

Tel Aviv:

Questa settimana abbiamo partecipato a Tel Aviv alla lotta unitaria in corso degli abitanti di Jafja e Kfar Shalem contro le demolizioni e gli sfratti ad opera della municipalità di Tel Aviv.

Critical mass:

Video di Israel Puterman sull'azione critica di massa svoltasi a Tel Aviv il 27 dicembre contro l'occupazione (giovedì della scorsa settimana) su http://www.youtube.com/watch?v=90SFUXQPqEI 

Jaffa:

Domenica abbiamo partecipato alla manifestazione unitaria di circa 300 persone - palestinesi di Jaffa, israeliani ebrei di Kfar Shalem, e simpatizzanti - di fronte alla residenza del sindaco di Tel Aviv. Durante la settimana gli Anarchici Contro Il Muro hanno vigilato sulle case in pericolo di essere demolite in due siti.

Bil'in:
(a cura di Eyad Bornat)

Martedì - 2 palestinesi seriamente feriti durante un'azione contro l'insediamento di coloni sulla loro terra

Il primo gennaio, Mohammed Khatib ed Abdullah Abu Rahme del comitato popolare di Bil'in sono stati brutalmente percossi dai coloni [della città di Modi'in Illit - I.S.] mentre cercavano di fermare il posizionamento di un avamposto di coloni nella terra del villaggio di Bil'in. Sono attualmente ricoverati nell'ospedale di Sheikh Zaid, e le loro condizioni sono stabili. Anche il cameraman Emad Bornat è stato aggredito ma è riuscito a scappare con il filmato dell'attacco dopo che i coloni gli hanno spaccato la telecamera. I coloni erano arrivati intorno alle 19:00 ed avevano posizionato una roulotte, creando un avamposto per l'insediamento illegale di Modi'in Illit. Lo scopo dell'avamposto pare fosse quello di impedire che l'esercito israeliano modificasse il percorso del muro dell'apartheid più verso est per poter restituire al villaggio di Bil'in la sua terra, come da sentenza della Corte Suprema dello scorso settembre. I coloni avevano consacrato la roulotte a sinagoga per rendere più difficile la sua rimozione, come spesso hanno fatto in altre occasioni nella West Bank.

I coloni stavano cercando di posizionare una seconda roulotte, quando Mohammed ed Abdullah, insieme ad Emad Bornat, sono prontamente giunti sul posto e si sono messi sotto la roulotte per impedirne l'ancoraggio al terreno. Molti altri abitanti di Bil'in sono giunti poco dopo ma i soldati li hanno fermati al cancello del muro che passa proprio sulle terre di Bil'in.

Coloni armati sono arrivati sul posto incitati in ebraico da qualcuno che diceva "spacchiamogli la testa". Ne è seguito l'attacco, hanno rotto la telecamera di Emad, che è poi fuggito per salvare il filmato. Con un ritardo di un'ora la polizia è arrivata ed ha fermato l'assalto dei coloni, senza però riuscire a rimuovere le roulotte, che sono state ancorate dopo il pestaggio di Mohammed e di Abdullah. Un attivista israeliano arrivato direttamente sul posto ha chiamato un'ambulanza israeliana, a cui non è stato però permesso di portare i 2 feriti in un ospedale israeliano, mentre invece hanno dovuto attendere al posto di blocco di Nahalin una ambulanza palestinese che li portasse finalmente in ospedale.

Secondo fonti ufficiali, sono stati arrestati 2 palestinesi e 2 coloni. In realtà nessuno è stato arrestato, ma la polizia aveva minacciato di farlo se le vittime avessero rilasciato accuse alla stampa. La polizia ha anche assicurato che le due roulotte sarebbero state rimosse il mattino dopo.

Subito dopo l'accaduto sono giunti a Bil'in gli attivisti di Human Rights ed altri attivisti israeliani hanno fatto un presidio sul luogo. I coloni hanno tagliato le gomme all'auto di uno degli attivisti israeliani.

Per ulteriori informazioni: The Bilin Friends of Freedom and Justice society
Email: majdarmajdar@yahoo.com  http://www.Ffj-bilin.org   ffj.bilin@yahoo.com

La ripresa video di Emad Bornat su http://www.youtube.com/watch?v=6wmAOw1uCyk
Video su Bil'in di Emad Bornat del 28/12/2007 su http://www.youtube.com/watch?v=0EM0wvkLBso 

Bil'in:
(a cura di Ilan Shalif)

La manifestazione del Venerdì - la numero 151 dal 22 febbraio 2005 - si è svolta come negli ultimi mesi. Abbiamo marciato dal centro del villaggio verso il cancello del muro della separazione sotto un cielo in movimento. Ci siamo fermati per poco tempo ai piedi della collina su cui si erge il cancello del muro, dato che le autorità militari israeliane avevano proibito di avvicinarsi al cancello. Infatti nel giro di un attimo ci è calata addosso una doccia di gas lacrimogeni, mentre il comandante israeliano urlava che non stavamo rispettando il suo divieto. Ne è seguito un lungo scontro tra i lanciatori di pietre e le forze di Stato.

Questa volta nessuno è stato fermato o seriamente ferito. Una pioggia violenta è venuta giù alla fine degli scontri, rendendoci più arduo il ritorno al villaggio.

La manifestazione del venerdì sulla superstrada 443 dell'apartheid:

Prima di tutto, un estratto dalla convocazione della manifestazione:

"La 443 è una delle principali strade che attraversano la West Bank. E' lunga 25,5 km, di cui 14 passano nel cuore della West Bank, ed altri 2 nella cosiddetta terra di nessuno. Dal 2000 in poi Israele ha portato restrizioni alla mobilità dei palestinesi su questa strada, fino ad un divieto totale nel 2002, rendendola praticamente una strada solo per ebrei.

[Gli accessi delle strade dei villaggi alla 443 sono stati bloccati con massi e tumuli di ghiaia. Quando la polizia intercetta auto palestinesi, di solito procede alla confisca delle chiavi dell'auto o al ritiro della patente. - I.S.]

La 443 è una strada che rappresenta più di altre lo stato di apartheid nella West Bank. Approssimativamente sono 40,000 i cittadini Israeliani che la usano giornalmente. La maggioranza di essi non sono coloni ma solo gente che si sposta da Tel Aviv e Modi'in verso Gerusalemme su una buona strada, rapida e poco trafficata. Naturalmente la maggior parte di questi automobilisti non sa che sta percorrendo una strada che attraversa i territori occupati e che ai cittadini palestinesi viene impedito di usarla. Per lunghi tratti la strada è schermata sui 2 lati da un muro, decorato da murali pittoreschi, che serve a bloccare i palestinesi e ad impedire persino la vista dei loro villaggi lungo il percorso.

La 443 non è la sola strada dell'apartheid nella West Bank. 312 kilometri di strade nella West Bank sono attualmente interdetti ai Palestinesi. Il sistema delle strade dell'apartheid (che include anche la secondaria rete di strade ad uso dei palestinesi) - insieme ai checkpoints ed ai blocchi stradali, al muro, all'assedio ed al coprifuoco, separano i palestinesi dalle loro terre, dai loro luoghi di lavoro, dalle università e tra di loro - creando una intollerabile realtà in cui manca qualsiasi vera libertà di movimento. Il sistema della separazione divide la Bank in enclave frammentate, praticamente distruggendo l'economia palestinese, la sovranità ed ogni altra opzione di vita normale."

La convocazione era firmata da: Mobilitazione Popolare Palestinese contro l'apartheid; Comitati Nazionali contro il muro e gli insediamenti; Consigli dei villaggi di Beit Sira, Safa, Beit Likya, Kharbata Al-Masbach, Beit Ur El Tachta e di Beit Ur el Foka; La Coalizione [israeliana] contro il Muro e l'Occupazione (Gush Shalom, Coalizione delle donne per la giusta pace, Ta'ayush, Centro di Informazione Alternativa, Yesh Gvul, ICAHD, Coalizione degli Studenti - Università di Tel-Aviv, Anarchici Contro Il Muro).

La Manifestazione

Circa 150 israeliani si sono mossi a mezzogiorno da Tel Aviv, Gerusalemme e da altre parti del paese - ma solo meno della metà sono riusciti a raggiungere la manifestazione. La polizia israeliana è riuscita a bloccare più della metà degli attivisti israeliani ai vari blocchi stradali.

Al punto di concentramento a Tel Aviv, 2 auto della polizia e dei servizi erano lì già dall'inizio. Hanno seguito il pullman su cui era salita la maggior parte dei manifestanti, ed al blocco stradale di Rantis nei territori occupati, hanno fermato il pullman con l'aiuto dei gendarmi, senza neanche preoccuparsi di mostrare un documento di riconoscimento o una autorizzazione. (Cosa che invece hanno fatto in un altro blocco stradale con i compagni che arrivavano in auto.)

I manifestanti sono scesi dal pullman ed hanno fatto una manifestazione lì vicino al blocco stradale. Durante la manifestazione il traffico non ha subito rallentamenti, eppure i gendarmi hanno spinto e picchiato i manifestanti e persino fermato 3 di loro per ore, rilasciandoli dopo un interrogatorio.

La manifestazione unitaria dei palestinesi e dei partecipanti israeliani si è svolta ugualmente ma è stata vittima di pesanti violenze da parte delle forze di Stato israeliane. L'esercito ha attaccato i manifestanti con bombe assordanti, gas lacrimogeni e proiettili di gomma, ferendo 7 persone, di cui 2 ricoverate in ospedale.

A Sud di Betlemme:

Nella regione di Betlemme, 200 palestinesi, attivisti internazionali ed israeliani di Anarchici Contro Il Muro, hanno marciato contro il muro illegale costruito sulla terra rubata illegalmente dall'esercito israeliano agli abitanti del villaggio di Umm Salamuna, che si trova nelle vicinanze della città di Betlemme nella parte sud della West Bank.

I manifestanti hanno marciato dal villaggio verso la vicina strada n°60 riservata ai coloni e che divide il villaggio di Um Salamuna dalle sue terre. La costruzione del muro è iniziata un anno fa.

La protesta ha segnato un anno di resistenza non violenta al muro della separazione nel villaggio. Gli abitanti del villaggio hanno fatto le preghiere del venerdì sulla strada dei coloni a cui sono seguiti dei comizi. Le truppe israeliane sono poi giunte ma senza attaccare nessuno. L'azione è finita poco dopo.

Link ad un articolo dettagliato (in inglese) sulla 443 su: http://news.independent.co.uk/world/middle_east/article3300992.ece

Video di David Reeb sulla manifestazione contro la 443 su: http://www.youtube.com/watch?v=IHkMQDDnhGY

 

Ilan Shalif
(Anarchici Contro Il Muro)

http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali