La lotta unitaria contro il muro della separazione e l'occupazione tiene in scacco le truppe israeliane
27.07.07

 

Questo weekend le nostre azioni sono cominciate fin dal giovedì 26 luglio con un taglio del muro dove meno se lo aspettavano. C'è solo odio e risentimento per ogni pezzo di quel muro che corre per centinaia di kilometri sulla terra dei palestinesi e li imprigiona. Così giovedì 26 luglio sulle terre del villaggio di Surif, palestinesi, attivisti internazionali ed israeliani (di Anarchici Contro il Muro) hanno dimostrato cosa significa tutto questo risentimento. In qualsiasi momento, in qualsiasi punto, se l'occasione è favorevole, quel muro può essere abbattuto. E questa opportunità si è presentata proprio a sud di Betlemme sul sentiero lungo il muro. Un piccolo gruppo di persone è stato capace di tagliare il recinto che costituisce il muro qui in 2 minuti e di scomparire senza lasciare tracce prima che i soldati se ne rendessero conto. Quando i soldati sono arrivati, non potevano fare altro che avvertire i superiori dell'accaduto ed ammettere di non essere in grado di impedire un'altra azione del genere.

Con la stessa facilità, tali azioni si possono ripetere in altre località, senza che l'esercito potrà impedirle, proprio come a Surif. (Vedi immagini su http://www.youtube.com/watch?v=lC4lvXfeHvY e https://israel.indymedia.org/newswire/display/7169/index.php.

Eppure Israele non ha lesinato mezzi e risorse per il muro e per la dura repressione che comporta la sua vigilanza; il fatto è che lo Stato di Israele sconta dei limiti sia sul piano delle risorse che su quello dei conflitti interni alla élite al potere (come si è potuto arguire dal mutamento di politica verso le manifestazioni del venerdì a Bil'in, dove si sono avvicendati vari comandanti regionali per mettere fine alle manifestazioni unitarie ricorrendo a dure misure di repressione, subito ridimensionate dai livelli militari superiori).

Per la manifestazione del venerdì 27 a Umm Salamuna, l'esercito era assente. Si ritiene che tale assenza sia collegata al fatto che nonostante il venerdì precedente la manifestazione fosse stata cancellata in seguito al rilascio di 250 prigionieri di Fatah, un drappello di attivisti comunque convenuti sul luogo aveva dato filo da torcere all'esercito con grande dispendio di inutili manovre.

Le forze israeliane se ne sono rimaste lontano, a presidiare gli insediamenti dei coloni e ad osservare semplicemente la manifestazione.

A Bil'in c'è stata una manifestazione più "interessante" del solito. Questo venerdì 27 c'era un grosso contingente di attivisti internazionali che ha reso la manifestazione ancora più vivace. Usciti dalla periferia del villaggio, non abbiamo preso la strada verso il muro della separazione, dove le forze di Stato già ci aspettavano. Abbiamo preso invece un sentiero in direzione nord verso il muro, costringendo un drappello di soldati ad una faticosa rincorsa per fermarci. Quando la testa del corteo si è avvicinata al muro, è iniziata la pioggia di gas lacrimogeni... che il vento ha però spinto verso i soldati costringendoli ad arretrare. Tuttavia, la mutevole direzione del vento e l'uso di bombe a mano di gas da parte dei soldati (più facili da usare) ha costretto la manifestazione ad arretrare poco a poco fino al villaggio... ma finite le scorte di bombe a mano di gas, il drappello di soldati ha interrotto l'inseguimento e si è ricongiunto al grosso delle forze di Stato a difesa davanti al cancello del muro. Il comitato del villaggio ha deciso a quel punto di dichiarare conclusa la manifestazione, vista la vittoria sul piano tattico, promettendo agli impazienti e delusi attivisti internazionali ancora molte altre manifestazioni del venerdì per il futuro.


Ilan S. (Anarchici Contro Il Muro)
http://ilan.shalif.com/anarchy/glimpses/glimpses.html

http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali