110° venerdì con manifestazione a Bil'in ed ancora sorprese
16.03.07

 

Tsumud - Persistenza

16 marzo: un venerdì fresco e nuvoloso da fine inverno-inizio primavera, con minaccia di pioggia. Al solito siamo partiti a mezzogiorno dal centro del villaggio verso la strada del muro della separazione - che espropria più della metà delle terre di Bil'in per darle ai coloni israeliani ed alle loro case costruite sulle terre rubate ai villaggi come Bil'in e gli altri vicini. Anche questa volta in manifestazione soprattutto i Palestinesi del villaggio e della regione, gli israeliani di Anarchici Contro il Muro ed altri, più alcuni operatori dei media. Ad un kilometro fuori del villaggio erano già distinguibili i gendarmi di confine sparsi fra le case periferiche, pronti a ricevere i ragazzi del villaggio che preferiscono lo scontro con i soldati alla manifestazione non-violenta verso la strada del muro.

Cantando e scandendo slogans, con cartelli e bandiere ci siamo avvicinati al muro della separazione. Dove ci attendeva una sorpresa. Una tattica dissuasiva usata dall'esercito israeliani mesi fa e che eravamo riusciti a far smettere. (Pare ci sia dietro un comandante di regione ritornato operativo in zona che era stato sostituito, dopo che non era riuscito a mantenere la sua promessa di mettere fine alle manifestazioni del venerdì a Bil'in). Invece di starsene dietro i cancelli, i soldati avevano tirato il filo spinato attraverso la strada ed ai due lati: 10 metri dal muro ed attraverso le terre del villaggio ad ovest. Una fila di soldati cercava di "proteggere" quei 10 metri di filo spinato e di terra dalla nostra "invasione".

Lo scontro era inevitabile dal momento che non potevamo permettere un'ulteriore occupazione di terre, fosse solo di 10 metri. Difendere quello sbarramento temporaneo e quella strisciolina di terra era una questione d'onore per i soldati israeliani, ma al tempo stesso gli ordini secchi ricevuti gli impedivano di colpire troppo forte "i sacri ebrei" (e di conseguenza tutti gli altri manifestanti), ebrei che devono essere trattati come tradizione richiede anche in uno scontro con le forze di Stato. (Circa 3 anni fa, i soldati fecero fuoco contro un israeliano di Anarchici Contro il Muro, ferendolo ad una gamba, ebbene il comandante che aveva dato l'ordine di sparare venne travolto da pubblico scandalo e costretto a far visita in ospedale al ferito per porgergli le sue scuse).

La severa restrizione di usare la forza quando gli ebrei sono coinvolti è l'unica ragione per cui dopo 110 manifestazioni del venerdì a Bil'in ed altre azioni dirette, non vi è stato ancora nessun morto ucciso tra i manifestanti israeliani e palestinesi. Tuttavia molti sono stati i feriti da proiettili di gomma, gas lacrimogeni e bombe acustiche sparate contro di noi, ed alcuni, israeliani compresi, hanno riportato nel tempo danni irreversibili al cranio.

Così, dopo 10 minuti di confronto fisico abbiamo forzato quei 10 metri di terra, con sporadici colpi da parte di alcuni soldati. Nei 40 minuti di scontro, 2 palestinesi e 2 israeliani sono stati fermati e altri lievemente feriti. Spesso, quando un soldato diventa troppo aggressivo, si riesce a farlo calmare un po' avvertendolo che viene ripreso da una videocamera o fotografato.

Nonostante l'uso di bombe acustiche da parte dei soldati, i giovani che non aderiscono alla manifestazione non-violenta si sono astenuti dal lancio di pietre almeno fino a quando un membro del comitato del villaggio ha dichiarato conclusa la manifestazione. Al che i soldati non hanno perso tempo nel caricare e cercar di disperdere la manifestazione non-violenta; questo non gli potevamo permettere, per cui abbiamo continuato la manifestazione, ridicolizzando i soldati ed i loro ufficiali per il loro essere riusciti a riconquistare appena quei 10 metri vicino ai cancelli.

Poco dopo, si è deciso di far ritorno al villaggio, facendo i conti lungo il percorso con la vendetta dei soldati che ci hanno sparato contro i gas lacrimogeni, senza però alcun effetto grazie alla direzione contraria del vento.

Quando siamo arrivati alla periferia del villaggio, abbiamo avuto a che fare con il consueto scontro tra le guardie di confine che sparavano proiettili di gomma e gas lacrimogeni contro i lanciatori di pietre. Dopo un'ora fermi al centro del villaggio, in attesa che fossero rilasciati i 4 arrestati e discutendo con gli attivisti del comitato del villaggio, siamo tornati verso Israele.

Dopo minacce ed ingiurie, un attivista israeliano ed i 2 palestinesi sono stati rilasciati. L'altro attivista israeliano è stato condotto in una stazione di polizia per comparire, sabato 17 marzo davanti ad un magistrato, dato che 2 soldati hanno falsamente testimoniato di essere stati aggrediti da lui.

Ilan Shalif (Anarchici Contro il Muro)

Foto della manifestazione:
http://www.awalls.org/4_arrested_and_7_injured_in_bilin

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali