La lotta unitaria continua: Bil'in, 9 marzo 2007 - 109° Venerdì di manifestazione; Um Salamuna; Jaffa...
10.03.07

 

A Bil'in la manifestazione si è mossa come sempre a mezzogiorno dal centro del villaggio sulla strada che porta al perimetro del muro della separazione, costruito per derubare quanta più terra palestinese possibile ad ovest di Bil'in, per poterci costruire gli insediamenti dei coloni israeliani. Anche questa volta c'erano i palestinesi di Bil'in e della regione - anche da Ramalla - internazionalisti, israeliani di Anarchici Contro Il Muro, ed i media. La manifestazione si è snodata con bandiere e cartelli, slogans e canti. Anche questa volta abbiamo superato il confine del villaggio dove le forza di Stato invitano provocatoriamente i giovani lanciatori di pietre a darsi da fare per poter poi far partire la reazione a colpi di lacrimogeni e proiettili ricoperti di gomma. Si è percorso pacificamente il kilometro verso il cancello sul perimetro del muro e le terre ad ovest di esso.

Nuovamente si è ripetuto il confronto di bassa intensità con i soldati israeliani, fatto di scambio verbale e di spintoni per forzare il blocco, cosa che è riuscita ad alcuni di noi, per essere poi bloccati appena superato il cancello.

Anche questa volta, sotto il muro è iniziata l'azione dei giovani contro i soldati a colpi di bastone e di lancio di pietre, ma questa volta la loro azione è stata fermata dallo stesso comitato del villaggio, per impedire che i soldati disperdessero immediatamente la manifestazione. Dopo qualche minuto, la reazione dei soldati si è fatta rabbiosa con il lancio di bombe ad urto contro i manifestanti a cui è seguita la risposta da parte di metà dei lanciatori di pietre dalla coda del corteo, mentre l'altra metà cercava di rispettare le modalità non-violente della manifestazione.

Come al solito, le forze israeliane hanno assalito sia i manifestanti pacifici che i lanciatori di pietre, cercando di disperdere gli uni e gli altri, ma invano. Il livello di scontro si è fatto più intenso. Alcuni di noi sono stati feriti, fra cui 2 compagni israeliani, ricoverati in un ospedale israeliano per gli accertamenti diagnostici del caso.

Poco dopo il comitato del villaggio ha dichiarato conclusa la manifestazione e siamo ritornati al villaggio, attraversando pacificamente la zona di confronto tra i ragazzi del villaggio e le forze di Stato, approfittando di una pausa nel lancio di pietre, senza riportare quindi ferite incidentali o da parte delle forze di stato.

Il bilancio finale è stato di 11 ragazzi feriti dai proiettili ricoperti di gomma.

Ma la giustizia a volte è poetica: un soldato israeliano si è rotto una gamba mentre inseguiva un manifestante vicino al cancello sul muro. Un altro soldato israeliano dell'unità di provocatori che stazionano ai margini del villaggio è stato ferito da un sasso volante.

Vedi anche foto ed un altro resoconto in inglese su:
http://www.awalls.org/16_injured_4_hospitalized_in_bilin_weekly_demo

Ilan Shalif (Anarchici Contro Il Muro)

 

Um Salamuna: Lavori in stallo lungo il Muro per la protesta popolare

Venerdì 10 marzo, il villaggio di Um Salamuna ha ospitato un'altra manifestazione contro la costruzione del muro sulle terre palestinesi, un altro tassello di una campagna popolare che si sta allargando.

Trecento manifestanti hanno marciato verso il cantiere di costruzione del muro, dove si sono tenute le preghiere del Venerdì; la maggior parte di essi erano residenti di Um Salamuna e della vicina Wadi Nis, più alcuni attivisti internazionali ed israeliani (fra cui esponenti di Anarchici Contro il Muro). Dopo la preghiera, mentre si susseguivano i comizi per sostenere lo scopo della manifestazione, i numerosi poliziotti e soldati israeliani presenti iniziavano ad allontanare i bulldozer dal percorso previsto della manifestazione.

La manifestazione si è mossa rapidamente verso la collina vicina ai bulldozer, quando un gruppo di soldati in assetto di guerra ha cercato di fermarla bloccando la strada. Con reazione immediata i manifestanti si sono seduti per terra in atteggiamento non-violento. I bulldozer sono stati di nuovo spostati in un altro sito per continuare l'opera di scavo per la costruzione del muro. I soldati sono stati costretti a far procedere la manifestazione.

Fatti 50 metri, la scena si è ripetuta, mentre i bulldozer erano arretrati fino alla fine della strada, dove diventava complicato spostarli. Visto raggiunto l'obiettivo di bloccare i lavori, i manifestanti si sono fatto avanti. Un anziano del villaggio insisteva nel chiedere che i soldati permettessero alla manifestazione di giungere fino alla fine del percorso. Si è tenuto un comizio davanti ai soldati mentre i bulldozer cercavano di riprendere il lavoro. La manifestazione si è ritirata verso il villaggio, trionfante, attraverso i campi.

In settimana si è svolto un incontro della comunità di Wadi Nis con rinfresco e dibattito sulla lotta contro il muro. Questa riunione, come quelle che seguono le manifestazioni, riflettono l'impegno per una lotta popolare non-violenta da parte del comitato organizzatore e confermano la loro capacità di allargarla. In questi meeting spesso viene riconosciuto dagli oratori il lavoro solidale degli attivisti internazionali ed israeliani, ricordando quali sono le sfide che ci aspettano e saldando le nostre mani nell'unità.

Reven

Foto della manifestazione a:
http://www.awalls.org/um_salamuna_protest_stalls_work_on_the_wall
https://israel.indymedia.org/newswire/display/6166/index.php

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali