La lotta unitaria contro il muro si allarga da Bil'in a Um Salamuna (28 febbraio e 2 marzo 2007)
02.03.07

 

La lotta contro il muro della separazione nella regione di Um Salamuna (sud di Betlemme) č iniziata alcune settimane fa, con i lavori per la costruzione del muro. Nella preparazione per la lotta ci sono stati contatti con gli attivisti della lotta a Bil'in, una grande manifestazione ed una conferenza di attivisti locali e degli israeliani di Anarchici Contro il Muro, una numerosa delegazione di persone della regione che si č recata a Bil'in per la celebrazione dei 2 anni di manifestazioni proprio la scorsa settimana... Poi i lavori veri sono iniziati e con loro sono iniziate anche le manifestazioni. Ecco la cronaca dei 2 giorni di manifestazione (tradotto da http://awalls.org/six_demonstrators_arrested_after_blocking_bulldozers_in_um_salmuna)

Sei manifestanti arrestati dopo aver bloccato i bulldozers a Um Salamuna il 28/02/2007

50 palestinesi, israeliani ed attivisti internazionali sono riusciti a fermare la costruzione il 2 marzo durante una manifestazione contro il muro. Questo č stato il secondo giorno di un duro confronto di piazza con l'esercito e la polizia nel tentativo di evitare la distruzione della terra del villaggio per il passaggio del muro. Tre persone sono state arrestate il giorno prima - il sindaco del villaggio ed un suo assistente poi rilasciati, ed il figlio del sindaco che č ancora detenuto.

Verso le 10 la manifestazione si č mossa verso il cantiere, ignorando gli uomini armati della sicurezza che minacciavano i manifestanti con arme cariche. I manifestanti hanno assalito i bulldozers, riuscendo a bloccare lo stato dei lavori per oltre 2 ore.

Dopo l'arrivo di numerosi poliziotti e soldati, i manifestanti hanno convenuto di ritirarsi dal cantiere, per consentire la riparazione una conduttura d'acqua che era stata danneggiata durante i lavori lasciando a secco il villaggio.

Ma quando si sono accorti che stavano riprendendo i lavori per il muro, sono ritornati a bloccare le ruspe.

Quattro anarchici israeliani e due attivisti internazionali sono stati quindi arrestati e portati in una stazione di polizia di un insediamento di coloni lė vicino. Sono stati poi rilasciati sotto condizione di non rimettere piede a Um Salamuna e nei pressi del muro per 15 giorni.

 

A Bil'in si č svolta la 108a manifestazione del venerdė contro il muro della separazione e contro l'occupazione. Segue la traduzione inglese del resoconto sul sito degli Anarchici Contro il Muro (resoconto in inglese e foto a http://awalls.org/12_year_old_underwent_surgery_after_being_shot_in_the_head_from_close_range_in_bilin_demo)

Un dodicenne č stato ricoverato in chirurgia dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile ravvicinato durante la manifestazione del 2 marzo.

Oltre 600 manifestanti da tutta la Cisgiordania hanno marciato venerdė 2 marzo a Bil'in, accompagnati da israeliani ed attivisti internazionali. Il FDLP (Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina) marcava il suo 38° anniversario partecipando alla manifestazione unitaria. Le centinaia di partecipanti hanno portato cosė nuove energie alla manifestazione.

Ma per l'esercito niente di nuovo: ha infatti reagito con maggiore violenza del solito. 21 manifestanti sono stati feriti pių o meno seriamente, di cui quattro ricoverati in ospedale. Uno dei feriti, il 12enne Mahmoud Yusef Abu Rahme č stato colpito alla testa, riportando la frattura del cranio e quindi sottoposto ad un intervento chirurgico vitale nell'ospedale Sheikh Zaid a Ramallah.

Nel villaggio si č tenuto un raduno della corrente di sinistra del FDLP con la partecipazione di centinaia di persone provenienti dalla Cisgiordania. Dopo una lunga sequela di discorsi, di prassi in simili occasioni, la manifestazione si č mossa verso il muro e subito bloccata dai soldati a guardia dei cancelli.

I soldati hanno subito iniziato a respingere ed a colpire i manifestanti, ricevendo come risposta un lancio di sbarramento di pietre tale che il corteo era di nuovo sotto i cancelli in pochi secondi.

In pochi minuti i soldati sono tornati a spingere ed a coplire i manifestanti con i manganelli. Wagee Burnat del villaggio di Bil'in viene ferito al sopracciglio e subito dopo partono i gas lacrimogeni, a cui rispondono i lanciatori di pietre, a cui segue una raffica di proiettili di gomma e lacrimogeni.

Dopo 10 minuti, i manifestanti che avevano ripiegato su una collina di fianco al muro, riescono a ricompattarsi di fronte ai cancelli. Mentre la maggior parte dei manifestanti punta al muro, arrampicandosi, cercando di superarlo e scandendo slogans, un altro gruppo si posiziona di fronte ai soldati pochi metri dentro il villaggio, tanto vicino da impedirgli di sparare.

Ad un certo punto il 16enne Fares Abu Ghosh ha detto qualcosa ad un soldato e si č poi allontanato dopo che il soldato lo ha minacciato di arresto. Ma mentre il ragazzo si sta allontanando, il soldato senza alcuna ragione apparente gli spara tre volte con proiettili di gomma sui fianchi e le braccia da una distanza di 10 metri. Il padre del ragazzo allora si č scagliato contro il soldato spintonandolo e picchiandolo. E' stato il pretesto per i soldati per iniziare a sparare contro chiunque era lė.

Mentre i soldati sparano all'impazzata, i manifestanti feriti vengono portati in una infermeria improvvisata. Il personale paramedico cerca di medicare i feriti in mezzo ai proiettili che fischiano intorno. Un anziano militante del FDLP, un veterano di molti anni di lotte, che era stato costretto all'esilio durante la prima Intifada, si č messo ad urlare verso i soldati "Potete sparare ai nostri corpi, ma non potrete mai uccidere il nostro spirito".

 

Ilan Shalif (Anarchici Contro Il Muro)

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali