Liberi i 13 Anarchici Contro il Muro - rivendichiamo la libertà di protesta!
25 Feb 2004

24 Febbraio 2004: Gli anarchici sono di nuovo liberi. Cari amici, anzitutto le belle notizie: i 13 anarchici arrestati ieri sono stati oggi rilasciati a mezzogiorno dopo aver passato una notte in carcere ad Abu Khabir a Yafo. Poi, il governo israeliano e gli israeliani in generale si vantano del loro stato democratico. Ma se lo fosse, non cercherebbe di silenziare le proteste; la libertà della parola sarebbe un valore da proteggere e non sarebbe limitata ad alcuni. Gli eventi che hanno portato all'arresto dei 13 sembra un romanzo di spionaggio - con l'esercito e la polizia come protagonisti.

E' iniziato ieri mattina (lunedì 23 febbraio) a Tel Aviv, verso le 8 del mattino a Habima, il Teatro nazionale. Era il giorno in cui sono iniziati i deliberati sulla legalità del "Muro" (o "recinto di separazione") presso la Corte internazionale della giustizia all'Aia. I palestinesi avevano dedicato la giornata ad una mobilitazione nazionale contro il muro e per tutta la Cisgiordania, la Striscia di Gaza e a Gerusalemme est, palestinesi e israeliani hanno manifestato contro il muro. Alcuni di queste proteste dovevano essere unitari, con palestinesi e israeliani insieme. Gli Anarchici [Contro il Muro] - un movimento di giovani altamente motivati e di buoni principi - si dirigevano verso una di queste.

Ma prima ancora di partire, si sono trovato in difficoltà grazie ad altri: l'autista dell'autobus, che era arrivato al Habima a Tel Aviv circa mezz'ora prima dell'ora stabilita, è rimasto sorpreso quando un civile gli si è avvicinato e gli ha chiesto dove fosse diretto. L'autista ha risposto in modo circospetto, dicendo che era stato ingaggiato per un viaggio vero il nord del paese. Il suo interlocutore spingeva per avere dei dettagli ma l'autista si è rifiutato di rispondere. A questo punto, l'uomo si è qualificato come poliziotto, mostrando il suo distintivo. Ha intimato che stava per chiamare un volante della polizia che avrebbe seguito l'autobus e ha consigliato all'autista di abbandonare i suoi piani e di tornarsene a casa.

Gli Anarchici, sentendo quanto fosse successo, hanno deciso di salire a bordo dell'autobus da un'altra parte, alle ore 9. Dal momento in cui sono saliti fino al momento del fermo l'autobus è stato seguito, in un primo momento dal poliziotto in borghese sulla sua moto, poi da altri.

La Strada 5 è una strada usato dai coloni e corre dall'est ad ovest. Fu costruito proprio ad uso dei coloni ed è usato soprattutto da loro. Le macchine dei coloni continuavano a passare mentre l'autobus, sebbene avesse la targa israeliana, è stato fermato a 20 chilometri dopo il cosiddetto linea verde. La polizia ha ispezionato la patente dell'autista e gli è stato chiesto di consegnare le chiavi della vettura. Al suo rifiuto (con la scusa che il motore doveva restare accesa per potersi "raffreddare"), è stato ordinato di girarsi e tornare in Israele, che si trovava in una zona militare chiusa. L'autista ha notato le tante altre macchine con targhe israeliane che passavano indisturbati. Chiaramente la strada è una zona militare chiusa solamente agli attivisti contro il muro e per la pace.

L'autista ha avuto di nuovo la patente al punto di controllo alla linea verde, vicino al bivio per Mas'ha, ed è stato consigliato di non entrare di nuovo nei Territori.

Di seguito, il gruppo ha deciso di cercare di raggiungere la loro destinazione seguendo una strada alternativa, ma con lo stesso insuccesso. Vicino a Qalqilya l'autobus è stato nuovamente fermato al punto di controllo. Questa volta, l'autista è stato informato che gli avrebbero confiscato la patente per 30 giorni qualora fosse trovato nei Territori. Ricordiamoci che nel frattempo, passano tranquillamente tante macchine con targhe israeliane. Naturalmente queste macchine avevano coloni al volante, e sembra chiaro che questi coloni hanno certi diritti negati alla "gente di sinistra".

Così, gli Anarchici hanno deciso che sarebbe impossibile arrivare alla loro destinazione e un altro piano è stato concordato: avrebbero nonostante manifestato, anche se non potevano entrare nei Territori occupati. Hanno deciso di radunarsi nella Kiriya [parco del Ministero della Difesa - tr.] sulla via Kaplan, di fronte al Ministero. Una volta arrivati, hanno simulato un muro, sedendosi e bloccando la strada alle macchine israeliani. Sono stati arresti 13 manifestanti.

Alla prima udienza, la polizia ha consentito di rilasciarli a condizione che i 13 rimangano sotto gli arresti domiciliari per 5 giorni e che si impegnino a non avvicinarsi entro il raggio di un chilometro alla Kiriya per i prossimi 30 giorni. L'avvocato che rappresentava i 13, Gaby Lasky, sosteneva che la condizione fosse eccessiva e che ponesse restrizione alla loro libertà di parola. Il giudice Muki Lansman era d'accordo e ha rilasciato i 13 a condizione che si impegnino (con garanzia scritta personale e di un garante) a non avvicinarsi entro il raggio di 200 metri alla Kiriya per i prossimi 10 giorni. Grazie a Gaby e al giudice, gli Anarchici sono di nuovo liberi di alzare le loro voci in protesta.

D.