Bil'in: la manifestazione del venerdì si fa ancora, anche quando non si vede la luce alla fine del tunnel
01.12.06

 

Esattamente come tutti gli altri venerdì degli ultimi 21 mesi, anche oggi abbiamo fatto, per poco, a Bil'in la manifestazione unitaria degli Anarchici Contro Il Muro israeliani, degli attivisti internazionali e del popolo di Bil'in. Il muro della separazione elettrico è stato già completato ad ovest di Bil'in. La più alta corte di "giustizia" di Israele ha già dimostrato ancora una volta il significato NaZionista che dà alla "giustizia" rigettando le proteste del popolo di Bil'in contro il furto delle sue terre per consentire la costruzione di un altro quartiere nella città dei coloni di Modi'in Illit. E lo stesso esito probabilmente si avrà per le proteste contro il percorso del muro della separazione che si divora ancora un altro pezzo delle terre di Bil'in. Ma la lotta continua. Ogni giorno ed ogni atto di resistenza è parte dello "Tsumud" ("persistente" rifiuto di arrendersi alla deportazione di massa iniziata nel 1948, proseguita anno dopo anno ed aumentata fino all'occupazione del 1967 ed ancor più nel 2002 col progetto del muro della separazione).

A mezzogiorno, come in quasi tutti i precedenti venerdì, abbiamo iniziato la manifestazione partendo dal centro di Bil'in verso la strada ovest - ora chiusa dal muro della separazione e dal cancello occidentale che per noi è sempre chiuso ogni venerdì a mezzogiorno.

Abbiamo marciato con cartelli, con un trattore ed un aratro, cantando lungo il percorso verso la strada del muro. Appena usciti dall'area residenziale del villaggio abbiamo visto i militari sul tetto di un edificio ed intorno ad esso - in attesa del solito scontro del venerdì con i giovani lanciatori di pietre del villaggio, per poter poi fare rapporto ai media dicendo che a Bil'in ci sono stati scontri violenti e non solo una manifestazione non-violenta.

Lungo la strada verso il muro, ci hanno accompagnato 2 giovani che preferiscono lanciare pietre dalla coda del corteo - lasciandosi alle spalle gli autentici lanciatori di pietre che si scontrano con le forze di Stato.

Quando siamo giunti al cancello che blocca la strada del muro ad ovest, abbiamo iniziato il confronto verbale con le forze di Stato che stanno lì a fare la guardia delle porte, tirando i rocchetti del filo spinato "a protezione" del cancello.

Di tanto in tanto i soldati ci hanno tirato addosso granate acustiche che non ci fanno più arretrare ormai. Ad un certo punto ci hanno tirato contro bombette di gas lacrimogeno che gli abbiamo ributtato addosso perché assaggiassero il piacere della loro stessa "medicina".

In quel momento i 2 "coraggiosi" giovani di prima hanno tirato alcune pietre sui soldati dalla coda del corteo per poi fuggir via. Grazie alla nostra determinazione ed alla "indulgenza" dei soldati, che si sono limitati al lancio di solo poche granate, il corteo non violento non si è disperso e la manifestazione è proseguita fino a quando non abbiamo deciso di ritornare al villaggio.

Poco dopo, due ufficiali hanno cercato di arrestare uno dei nostri per "cattivo comportamento", ma grazie alla resistenza dei compagni presenti, hanno dovuto chiedere i rinforzi. Arrivati ad un totale di 20 soldati, hanno potuto effettuare l'arresto, a cui è seguito il rilascio dopo 2 ore nella vicina stazione di polizia presso l'insediamento di coloni di Givat Ze'ev, a condizione che egli non partecipi alle manifestazioni di Bil'in per i prossimi 15 giorni.

Il bilancio finale della manifestazione del 1 dicembre conta 3 manifestanti feriti leggermente durante gli scontri.

Ilan Shalif
(Anarchici Contro il Muro)
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali