Bil'in: Smascherata la strategia provocatoria delle forze di Stato israeliane
20.10.06


Per la manifestazione di venerdì 20 ottobre abbiamo scelto di fare un nuovo sentiero in direzione del muro della separazione. A mezzogiorno, Palestinesi, israeliani di Anarchici Contro Il Muro ed internazionalisti, abbiamo iniziato il corteo verso il muro.

Quando siamo giunti alla periferia del villaggio abbiamo abbandonato la strada principale verso il muro e ci siamo diretti attraverso gli uliveti verso una breccia nella recinzione della strada con lo sbarramento elettronico.

Poiché la maggior parte delle forze israeliane si trovava tra gli uliveti all'interno del villaggio, occupata nel cercare di provocare i giovani lanciatori di pietre, non si aspettavano che noi facessimo una deviazione. Per cui, abbiamo raggiunto la breccia nella recinzione non protetta e siamo passati attraverso un cancello aperto nello sbarramento elettronico e, proprio quando stavamo per superare l'altro cancello dall'altra parte della strada, siamo stati intercettati dai soldati.

Subito si sono disposti su una linea di sbarramento per impedirci di passare, per cui noi siamo riusciti a concentrarci nella struttura del Bil'in Center. E' iniziato il rituale confronto verbale coi soldati, i nostri slogan scanditi mentre si organizzava un sit-in sulla strada tra le due recinzioni.

Da lì si sentiva l'eco dello scontro tra le forze di stato ed i lanciatori di pietre - l'esplosione delle granate contundenti e dei lacrimogeni ed i proiettili di gomma.

Abbiamo urlato al comandante militare l'assurdità della presenza dei suoi soldati laggiù nel villaggio, mentre la manifestazione non-violenta era giunta ai piedi del muro. Era chiaro a tutti che il drappello di militari alla periferia del villaggio non aveva nulla a che fare con lo scopo di prevenire la manifestazione non-violenta. Era chiaro che il loro unico scopo era quello di provocare i giovani per indurli ad iniziare la sassaiola e poter poi dire ai media che a Bil'in regna la violenza.

Dopo un po' di tempo, abbiamo deciso di tornare al villaggio, ma le forze di stato ci hanno "punito" obbligandoci a ripercorrere la strada dell'andata invece di prendere la strada principale verso il villaggio.

Mentre stavamo tornando al villaggio, siamo stati costretti ad attraversare la zona dello scontro tra la polizia ed i lanciatori di pietre, per cui uno di noi è stato colpito dai proiettili di gomma.

Ilan Shalif
(di Anarchici Contro il Muro)

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali