Bil'in: Venerdì 13 - manifestazione di solidarietà per Imad
13.10.06


La manifestazione di questo venerdì 13 ottobre a Bil'in si è tenuta in solidarietà con Imad, il videofotografo della Reuters che continuava a riprendere durante la manifestazione dello scorso venerdì a Bil'in. Era stato arrestato e percosso, mentre stava documentando le atrocità delle forze di stato israeliane compiute all'interno del villaggio solo poche ore dopo che la settimanale manifestazione non-violenta era finita. Quelle forze di stato frustrate, che non riuscendo ad aver ragione dei lanciatori di pietre, avevano occupato il villaggio. In assenza di telecamere dei media ed israeliane, avevano ritenuto che Imad fosse l'unico ostacolo alla loro furia scatenata. Le accuse contro di lui sono talmente infondate che il giudice militare non le ha tenute in considerazione. La sentenza che liberava Imad è stata però impugnata da un magistrato di ordine superiore, il quale pur ritenendo anch'egli assurde le accuse contro Imad, confermava tuttavia l'arresto per aspetti sospetti delle sue riprese video.

Come sempre, abbiamo iniziato la manifestazione dal centro del villaggio sulla strada verso il muro della separazione. Palestinesi, internazionalisti e israeliani mobilitati da Anarchici Contro il Muro, hanno marciato insieme con cartelli e bandiere, scandendo slogan, fino al posto di blocco sulla via del muro della separazione. Lungo il percorso abbiamo notato la presenza dei soldati delle forze di stato, che disposti tra gli ulivi ai margini del paese, sfidavano i giovani lanciatori di pietre a cominciare la sassaiola per dare inizio al solito combattimento.

In qualche modo la cosa tornava a vantaggio della manifestazione non-violenta, mano a mano che ci si allontanava dai luoghi dell'inevitabile scontro. Per cui siamo andati fino in fondo senza rischiare di essere colpiti anche noi dalle pietre o di subire la rappresaglia delle forze di stato.

Quando siamo giunti al posto di blocco, il comandante ha recitato la solita pappardella sulla zona militare interdetta e poi è continuato il confronto di bassa intensità con i soldati a colpi di invettive.

Pure questa volta, le forze di stato israeliane hanno lasciato aperto un corridoio largo un metro, togliendo gli autoblindo, per invitarci allo scontro fisico. Un palestinese ha raccolto la sfida ed ha superato il confine, subito inseguito per arrestarlo. Di colpo 5 compagni israeliani sono scattati per impedirne l'arresto. Alla fine dello scontro, una ragazza israeliana di 16 anni risultava l'unica arrestata, mentre il compagno palestinese e gli altri 4 israeliani venivano lasciati andare.

Poco dopo, il comitato del villaggio dichiarava conclusa la manifestazione ed è iniziato il ritorno al villaggio, passando molto vicino ai lanciatori di pietre, mentre di tanto in tanto giungeva l'eco degli spari di proiettili di gomma e del lancio di gas lacrimogeni da parte delle forze israeliane.

Qualche tempo dopo la fine della manifestazione, la compagna israeliana arrestata è stata rilasciata nei pressi della linea verde in territorio israeliano.

Ilan Shalif
(Anarchici Contro Il Muro)

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali