Bil'in, la lotta unitaria continua e reagisce
06.10.06


La tradizionale manifestazione del venerdė degli ultimi 20 mesi

Anche questo venerdė 6 ottobre abbiamo mantenuto la tradizione della lotta unitaria contro il muro della separazione e contro l'occupazione israeliana nonostante la concomitanza del Ramadan ed il clima torrido. Circa 50 persone tra Palestinesi, internazionalisti ed una dozzina di israeliani di Anarchici Contro il Muro. A mezzogiorno ci siamo mossi dal centro del villaggio verso i cancelli della strada verso il muro della separazione, scandendo i nostri slogan. Quando siamo giunti al posto di blocco abbiamo notato che la polizia di confine israeliana aveva lasciato libero uno stretto corridoio dove farci passare in mezzo ai soldati e poterci sopraffare fisicamente. Alcuni di noi hanno cercato di passare ed in 2 sono stati rudemente trattenuti, ma liberati poco dopo. Dopo il consueto confronto verbale con i gendarmi delle forze di stato, giusto prima che la manifestazione finisse, i giovani incontrollati lanciatori di pietre iniziavano una sassaiola verso la polizia, sicuramente con lo scopo di provocare una reazione dei soldati isareliani contro i partecipanti alla manifestazione non-violenta. (Questa č una delle espressioni del prolungato conflitto nel villaggio tra i sostenitori della lotta non-violenta contro Israele e chi invece si oppone usando la sassaiola contro le forze di stato israeliane nel momento in cui affrontano i manifestanti non violenti, dando cosė loro una buona scusa per attaccare i manifestanti non-violenti). E' stata una grossa sorpresa vedere questa volta i soldati israeliani non prendersela con la manifestazione non-violenta, ma concentrarsi nel confronto con i lanciatori di pietre.

Per evitare la reazione delle forze di stato abbiamo lasciato l'area vicino i cancelli e ci siamo incamminati verso il villaggio costeggiando il muro (invece di prendere la strada che era ormai infestata dallo scontro tra i soldati israeliani che sparavano proiettili ricoperti di gomma e lacrimogeni e le pietre lanciate dai giovani). Tuttavia, anche questo venerdė la polizia di confine ha cercato di farci passare attraverso l'area dello scontro, bloccandoci il percorso con i lacrimogeni. Siamo cosė ritornati ai cancelli e ci siamo diretti verso il villaggio attraverso gli uliveti, evitando sia le forze di stato che i lanciatori di pietre.

PS: Le forze di stato israeliane non si sono ammorbidite - hanno solo cambiato la tattica repressiva. Poche ore dopo che la manifestazione era finita a Bil'in, l'esercito e la polizia di confine hanno invaso il villaggio, lanciando bombe sonore e proiettili ricoperti di gomma. Tre case sono state danneggiate.

Imad, che lavora per l'agenzia Reuters, era l'unica persona presente in possesso di una telecamera e stava filmando tutto, ma ad un certo punto un drappello di poliziotti lo ha picchiato ed arrestato. Un testimone oculare ha potuto vedere che veniva ulteriormente percosso nei pressi di Kharbatha.

Una volta giunto nella stazione di polizia č stato messo a verbale che una radio era "caduta" sopra di lui durante la corsa in jeep. E' stato poi portato dalla polizia all'ospedale di Hadasah Har Hatzofim e poi nuovamente alla stazione di polizia. E' stato sottoposto a interrogatorio fino all'una del mattino e quindi trattenuto per tutta la notte. E' stato accusato falsamente di lancio di pietre ed aggressione ad un poliziotto.

Ulteriori notizie probabilmente domenica.

Ilan Shalif (Anarchici Contro il Muro)

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali