LA CECILIA

il film

(da "Open Road" - Vancouver, Canada, estate 1978)

 

E’ il 1887 in Brasile. A un gruppo di circa dodici anarchici italiani è stato concesso un pezzo di terra dall’Imperatore. Lo scopo è un esperimento di vita in comunità chiamato "La Cecilia".

Tre anni più tardi l’esperimento finisce. L’Imperatore è stato rovesciato e la nuova Repubblica ha coscritto gli anarchici nell’esercito.

"La Cecilia" è un film su questo pezzo dimenticato di storia dell’anarchismo. Ma non è proprio un film storico. E’ un film su problemi contemporanei: l’organizzazione, il ruolo della coscienza rivoluzionaria, la sessualità e la famiglia.

Il regista francese Jean-Luis Comolli ha usato gli scritti di Giovanni Rossi, il fondatore de "La Cecilia", come base per il suo copione. Ma ha dovuto andare al di là delle prospettiva di Rossi, perché Rossi stesso è diventato un problema.

Per Rossi, "La Cecilia" era un bell’esperimento, un tentativo di dimostrare scientificamente la veridicità del comunismo libertario. "La Cecilia" avrebbe potuto essere situata in Brasile, ma doveva essere un’utopia separata dalla società feudale che la circondava. E mentre doveva essere una collettività razionale e autogovernata con tutti i membri ugualmente partecipanti alla sua gestione, Rossi rimase il fondatore, il teorico, e soprattutto, lo sperimentatore.

Gli anarchici credono nell’uguaglianza, ma non tutti sono uguali. Rossi è speciale. Olimpia, la sola donna fra dieci uomini, è anche speciale. Tutti i 10 uomini credono nella libertà delle donne, ma questa nozione astratta non è semplice da mettere in pratica.

Quando un secondo gruppo, una famiglia e amici arrivano dall’Italia per unirsi alla comune, scoppiano le contraddizioni. Gli anarchici credono nella dissoluzione della famiglia, lavorando insieme la terra, con ognuno libero di lavorare come desidera, prendendo ciò che gli serve. Quando un gruppo di famiglie normali arriva, spesso prive di una coscienza anarchica, questi ideali diventano difficili da realizzare. Le nuove persone non comprendono i principi anarchici: vogliono solo un po’ di terra e una loro casa. Esse trovano duro adattarsi sia alle difficoltà per la costruzione di una comunità in una terra vergine, sia ai continui incontri e dibattiti che le coinvolgeranno nel tentativo di portare all’autogoverno. Sentendosi minacciate dalle idee degli anarchici, alla fine queste persone se ne andarono.

Il gruppo originario sceglie di restare per andare avanti. Ma essi ne sono incapaci e restano separati dal mondo che li circonda, Rossi si ritrova con l’accusa di codardia per aver lasciato la lotta rivoluzionaria in Italia. E quando il regime liberale di Dom Pedro II viene rovesciato, la nuova Repubblica borghese non può tollerare la bandiera nera nel suo territorio. Il governatore locale chiede il versamento di tasse non pagate, un bel gruzzolo!!

Il mondo "reale" si intromette nell’utopia degli anarchici.

Per affrontare questa richiesta, alcuni del gruppo sono costretti a cercare un lavoro salariato fuori dalla comune.

Scoppia una rivolta nel paese e tutti gli uomini vengono coscritti nell’esercito brasiliano. Gli anarchici si erano isolati dalla rivoluzione che stava accadendo fuori. Non giocarono alcun ruolo nel suo sviluppo, ed alla fine vengono schiacciati.

Se Comolli pone molte domande, egli non chiede di conoscere le risposte. Il regista dichiarò al "Peace News" del 26 maggio 1977:

"la gente de "La Cecilia" resta invischiata in una contraddizione, che secondo me è ancora oggi una contraddizione: sono necessariamente autoritarie tutte le forme di organizzazione? Essi rispondevano di no, ma non riuscivano a dimostrarlo. E questo ribadisce un problema che è molto difficile da risolvere".

Il film combina la sua prospettiva politica non-polemica con un’interessante trama che è tecnicamente ben presentata. Molti degli attuali dialoghi sono opera collettiva degli attori che improvvisavano durante le riprese. "La Cecilia" mostra un aspetto dell’alternativa anarchica apertamente ed onestamente, con tutta la sua energia e la sua freschezza, ma senza commentarne i difetti.

Una versione inglese de "La Cecilia" non è reperibile nell’America del Nord. Originariamente filmato in italiano il film è stato proiettato in tutta Europa.

(...)

(già in "Crescita Politica", notiziario a cura dell’Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica, n°2, Bari 1978 - ora in Archivio Storico della sezione FdCA di Fano/Pesaro)