L'ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI
a cura del Centro Comunista Studi Politici - Genova

 

V - Dalla Comune di Parigi alla scissione dell'Aja (1871-1872)

 

Il 19 luglio 1870 esplode il conflitto franco-prussiano.

Il 2 settembre, dopo una serie impressionante di sconfitte militari, a Sedan l'esercito francese è completamente disfatto e Napoleone III viene fatto prigioniero dai prussiani.

Il 4 settembre sotto la spinta delle masse proletarie, l'impero viene dichiarato decaduto e viene proclamata la repubblica, la camera federale della sezione francese dell'A.I.L. viene ricostituita; Parigi viene cinta d'assedio dalle truppe prussiane.

Il 28 gennaio 1871 viene stipulato l'armistizio; l'8 febbraio si tengono le elezioni per l'Assemblea Costituente.

Il 18 febbraio viene proclamata la Comune di Parigi.

La Comune di Parigi e il crollo dell'A.I.L. in Francia

Troppo nota è l'epopea dei comunardi e del proletariato parigino e la storia dei due mesi di vita della Comune perché se ne debba fare la cronaca.

Quello che ci interessa è cogliere tutte le implicazioni che la Comune e la tragica repressione determinano nelle vicende dell'Internazionale e delle masse proletarie d'Europa.

La proclamazione della Comune e la sua lotta disperata contro la repressione borghese suscitano l'entusiasmo e la solidarietà di tutti i socialisti e le classi operaie europee, l'atteggiamento nei confronti della lotta del proletariato parigino diventa lo spartiacque tra i rivoluzionari sinceri e i falsi apostoli di un socialismo umanitario che nell'ipocrita condanna armano la repressione borghese più feroce.

Mazzini, Tolain, Fribourg, Odger, Cremer e altri "socialisti" e "radicali" denunciano con il loro atteggiamento reazionario e filo-borghese la reale natura del loro interesse per l'emancipazione proletaria. La generalizzazione dell'insurrezione parigina fallisce, troppo grande è l'impreparazione degli internazionalisti e troppo debole è il proletariato nel resto della Francia, le insurrezioni di Marsiglia e di Lione falliscono nonostante il gran prodigarsi dei membri dell'A.I.L. (1).

Il Consiglio generale dell'A.I.L. dedica un lungo indirizzo alla lotta degli operai parigini che, dopo una stringente analisi della situazione francese dopo la sconfitta di Napoleone, individua il carattere autenticamente proletario e rivoluzionario della Comune:

"Il suo vero significato fu questo: che essa fu essenzialmente un governo della classe operaia, il prodotto della lotta di classe dei produttori contro la classe appropriatrice, la forma politica finalmente scoperta, nella quale si poteva compiere l'emancipazione economica del lavoro"

"…questa fu la prima rivoluzione in cui la classe operaia sia stata apertamente riconosciuta come la sola classe capace di iniziativa sociale, persino dalla grande maggioranza della classe media parigina -artigiani, commercianti, negozianti - eccettuati soltanto i pochi ricchi".

E ancora:

"La grande misura sociale della Comune fu la sua stessa esistenza operante; le misure originali da essa approvate potevano soltanto presagire la tendenza a un governo del popolo per opera del popolo".

Concludendo:

"Parigi operaia, con la sua Comune, sarà celebrata in eterno, come l'araldo glorioso di una nuova società.

I suoi martiri hanno per urna il grande cuore della classe operaia. I suoi sterminatori, la storia li ha già inchiodati a quella gogna eterna dalla quale non riusciranno a riscattarli tutte le preghiere dei loro preti."

La lotta degli operai parigini viene soffocata nel sangue dalle truppe versaglieli alla fine di maggio; gli internazionalisti francesi, anima della Comune, combattono fino all'ultimo: Varlin e Duval sono fucilati, Assi, Jourde, Allemanne vengono catturati e deportati in Nuova Caledonia, Pindy, Camelinat, Malon e Frankel costretti all'esilio.

La sezione francese dell'Internazionale perde i suoi migliori militanti e nella feroce repressione che segue la caduta della Comune, il movimento operaio socialista francese viene colpito duramente e costretto alla clandestinità per anni.

La Conferenza di Londra

La sconfitta della Comune, la mancata estensione dell'insurrezione del proletariato parigino, rafforzano in Marx i dubbi sulle effettive possibilità rivoluzionarie in quella fase storica; il crescente orientamento della classe operaia inglese e dei suoi sindacati a muoversi sul terreno della lotta politica (cioè della lotta elettorale e parlamentare) lo spingono sempre più a contrapporre all'insurrezionalismo la necessità per le classi lavoratrici di organizzarsi in partito politico e di sfruttare come momento di educazione e di formazione politica per il proletariato gli strumenti istituzionali e la lotta per i diritti civili. E' evidente come questa impostazione non può che cozzare duramente contro le concezioni politiche che i collettivisti bakuninisti stanno sviluppando incoraggiati dall'esplosione rivoluzionaria del proletariato parigino verso l'insurrezione armata e la lotta più dura e intransigente contro lo Stato e le sue istituzioni.
Diventa sempre più chiara l'impossibilità della coesistenza all'interno dell'Associazione dei fautori di due tendenze così contrapposte.

Il primo a colpire duramente le posizioni avversarie è Marx che muove un veemente attacco politico alle concezioni insurrezionaliste e antistataliste; l'occasione è offerta dalla Conferenza di Londra del 1871 che si tiene in sostituzione del previsto quinto Congresso dell'A.I.L. a causa degli avvenimenti internazionali (guerra franco-prussiana, Comune di Parigi).

La composizione dell'assemblea di Londra è significativa degli sforzi fatti da Marx e dai suoi seguaci per ottenere una netta maggioranza: il Consiglio generale è rappresentato da Marx, Engels (2), Eccarius, Jung, Cohen, Zabicki; i rappresentanti francesi sono tutti profughi: Vaillant, Frankel, Rochat, Serrailer di Parigi e Bastelica di Marsiglia in maggioranza seguaci di Marx; la Svizzera è rappresentata da Utin e Perret (3) entrambi partigiani di Marx; l'Inghilterra è rappresentata da Hales e Mottershead; la Spagna da Anselmo Lorenzo; il Belgio da sei capeggiati da De Paepe che tenterà di svolgere una funzione di mediazione; l'Italia non ha rappresentanti.

I problemi più scottanti che vengono trattati alla Conferenza e sui quali Marx sviluppa il suo attacco e impone le sue concezioni sono due: la questione della "lotta politica" e la questione svizzera.

La questione della "lotta politica" si riferisce al punto controverso degli Statuti dell'Internazionale dove si fa cenno alla subordinazione dei movimenti politici della classe operaia al fine della loro emancipazione economica (vedi nota 9 al capitolo III e all. 1), per Marx è giunto il momento di sciogliere il problema della duplice e contrastante interpretazione (4) a favore della sua tesi favorevole alla costituzione di un partito politico indipendente del proletariato e ciò avverrà con l'inserimento negli Statuti dell'Associazione dell'articolo 7bis (vedere all.1).

Il problema della rappresentanza svizzera nell'Internazionale deriva dal contrasto tra i seguaci di Marx organizzati nel Comitato Federale Romando e quelli di Bakunin che hanno dato vita alla Federazione del Giura; l'assemblea londinese accetta le tesi di Marx e si pronuncia per l'esistenza di un'unica sezione nazionale in ciascun paese e di conseguenza invita la Federazione del Giura a confluire nella Federazione Romanda.

La Conferenza di Londra si conclude col pieno successo di Marx e del Consiglio generale, le sue conseguenze saranno disastrose e significheranno la morte dell'Internazionale.

La Federazione del Jura e la circolare di Sonvillier

Le decisioni della Conferenza di Londra sulla situazione dell'A.I.L. in Svizzera provocano una viva reazione tra i militanti di tendenza bakuniniana.

Riassumiamo brevemente le vicende che avevano portato all'esistenza di due federazioni in Svizzera: al tempo della dissoluzione dell'Alleanza e dell'ingresso di Bakunin e dei suoi compagni nell'Internazionale, la sezione ginevrina aveva chiesto l'adesione alla federazione romanda.

L'adesione, dapprima respinta dal Comitato Centrale della federazione romanda, era stata in un secondo tempo accettata, sebbene di stretta misura (24 voti contro 18), dal Congresso di Le Chaux de Fonds della Federazione stessa.

La scissione che ne era seguita aveva portato alla formazione di una Federazione del Jura di tendenza bakuninista e di una sezione romanda formata dai partigiani del Consiglio generale di Londra.

La Federazione del Jura tiene il suo primo congresso il 31 ottobre 1871; essa raccoglie tutte le sezioni locali dell'A.I.L. del Jura, formate essenzialmente da operai orologiai (5).

I temi principali delle lotte degli operai del Jura sono, a partire dal 1866, la lotta contro la partecipazione elettorale, la critica del federalismo statale svizzero, gli scioperi rivendicativi, la lotta antimilitarista e la pratica cooperativistica.

Il Congresso di Sonvillier si pronuncia in merito alle decisioni della Conferenza londinese, all'attività del Consiglio generale e al suo ruolo, con una severa critica ed una denuncia dell'organizzazione dell'A.I..L. come "gerarchica e autoritaria".

Il Congresso del Jura stende gli statuti della federazione, fortemente decentralizzatori ed antiburocratici:

"Il Comitato Federale non è investito di alcuna autorità, esso adempie semplicemente al ruolo di ufficio di collegamento, di corrispondenza e di statistica".

Lo statuto termina:

"L'Internazionale, embrione della futura società umana, è tenuta ad essere, da questo momento, l'immagine fedele dei nostri principi di libertà e di federazione e deve rigettare dal suo senso tutti i principi tendenti all'autorità e alla dittatura".

La pubblicazione delle deliberazioni di Sonvillier avvenuta il 12 novembre e il suo invio alle altre sezioni nazionali dell'A.I.L. costituiscono un duro colpo per Marx e il Consiglio generale di Londra, ma allo stesso tempo gli forniscono l'occasione per sferrare l'attacco finale contro Bakunin e i suoi compagni.

Il Congresso dell'Aja e la scissione dell'A.I.L.

Il meccanismo della scissione è ormai messo in moto e nessun tentativo di mediazione può arrestare la rottura, i due campi avversi si stanno definendo e i vari gruppi e sezioni nazionali si stanno allineando.

La battaglia, dura e senza esclusione di colpi, prosegue.

Il 25 dicembre del 1871, la Federazione belga dell'A.I.L. si riunisce a congresso e tra l'altro prende posizioni a favore della circolare di Sonvillier.

Il 5 marzo 1872 il Consiglio Generale risponde alla circolare di Sonvillier con la circolare privata "Le pretese scissioni dell'Internazionale".

Nel documento si rifà la storia dello scioglimento dell'Alleanza e dell'adesione dei suoi membri all'Internazionale e accusando Bakunin di aver mantenuto in vita segretamente la sua organizzazione lo si condanna insieme a Guillaume per attività frazionistiche e manovre di potere.

In risposta alle accuse e alle calunnie (6) contenute nella circolare, la Federazione del Jura pubblica un documento dal titolo "Risposta di alcuni internazionalisti, membri della Federazione del Jura alla circolare privata del Consiglio Generale", firmato tra gli altri da Bakunin e Malon.

Nell'aprile di questo stesso anno il secondo Congresso delle società operaie spagnole si esprime anch'esso a favore della Circolare di Sonvillier, il 3 giugno Lafargue e gli spagnoli seguaci del Consiglio Generale vengono espulsi dal Consiglio federale dell'A.I.L. spagnola e l'8 giugno costituiscono la nuova federazione madrilena di osservanza marxista (7).

Il 4 agosto si riunisce a Rimini il Congresso delle sezioni italiane dell'Internazionale (8) che tra l'altro condanna le risoluzioni della Conferenza di Londra, si associa alla posizione delle sezioni del Jura e si esprime per una riduzione dei poteri del Consiglio Generale (si chiede che sia trasformato in un ufficio di corrispondenza), per una larga autonomia delle federazioni nazionali e decide di non inviare delegati al prossimo congresso dell'A.I.L. dichiarando decaduto il Consiglio generale in carica.

Il 18 agosto la Federazione del Jura si riunisce in congresso straordinario e delibera di inviare al Congresso dell'Aja Guillaume e Schwitzguebel come delegati con il mandato de "l'abolizione del Consiglio generale e la soppressione di ogni autorità nell'A.I.L.".

Il 2 settembre 1872 si riunisce all'Aja il quinto e ultimo congresso dell'A.I.L.

La composizione dell'Assemblea rappresenta il pieno coronamento degli sforzi di Marx per ottenere una larga maggioranza favorevole alle proprie tesi: su 69 delegati ben 21 sono i rappresentanti del Consiglio londinese (il Consiglio generale al gran completo! Marx, Engels, Ecacarius, Lessner, Dupont, Frankel, Longuet, Vaillant, ecc.), 10 sono i delegati tedeschi (tra i quali Bernhard Becker, Joseph Diettzgen, Ludwig Kugelmann) tutti sostenitori di Marx, 7 i francesi in maggioranza blanquisti e seguaci del Consiglio generale (l'unico bakuninista è Gustave Lefrançais), 5 gli spagnoli (Pellicer, Morago, Marselau, Alerini bakuninisti, e Lafargue genero di Marx), 4 gli svizzeri (Guillaume e Schwitguebel e 2 delegati del Comitato federale della sezione romanda), 7 sono i delegati belgi tutti seguaci di De Paepe, 4 gli olandesi sostenitori di Bakunin (Gerard e Dave), i delegati di Boemia e Ungheria rappresentano due sezioni inesistenti e servono ad aumentare la maggioranza del Consiglio generale così come Sorge (amico di Marx ed Engels) e gli altri due delegati americani.

Nonostante i problemi politici rimasti in sospeso dall'ultimo Congresso siano molti ed importanti, il dibattito all'Aja ruoterà completamente intorno all'accusa di frazionismo a Bakunin e ai delegati del Jura e alla richiesta della loro espulsione.

La "colpevolezza" degli imputati è presto acquisita, l'espulsione di Bakunin è decisa con 27 voti a favore, 7 contrari e 8 astensioni; quella di Guillaume con 25 voti a favore, 9 contro e 9 astensioni; Schwitguebel rimane, 15 sono i voti a favore della sua espulsione, 17 i contrari e 7 le astensioni.

Dopo l'espulsione di Bakunin e di Guillaume il Congresso si trascina stancamente fino alla sua conclusione che avverrà il giorno 7, sono approvate ancora alcune risoluzioni: una nella quale si accrescono ulteriormente i poteri e le attribuzioni del Consiglio generale, la seconda decide il trasferimento del Consiglio stesso a New York e nomina il nuovo segretario nella persona di Sorge.

La battaglia di Marx contro gli autonomisti antiautoritari si è conclusa vittoriosamente ma a prezzo della liquidazione dell'Associazione: le risoluzioni dell'Assemblea dell'Aja sono respinte da quasi tutte le sezioni nazionali dell'A.I.L., dal Congresso della Federazione del Jura (15 settembre 1872), dal Congresso delle Federazioni francesi clandestine (ottobre 1872), dalla Federazione belga (25/26 dicembre 1872), dal Consiglio Federale della Federazione degli Stati Uniti (19 gennaio 1873), dal Congresso della Federazione spagnola (Cordova 25/30 dicembre 1872), dal Congresso della Federazione inglese (Londra 26 gennaio 1873), dal Consiglio Federale della Federazione dei Paesi Bassi (14 gennaio 1873).

Il 15 settembre 1872 si riunisce a Saint .Imier un Congresso internazionale degli antiautoritari (partecipano delegati italiani, francesi, spagnoli, americani e del Jura) che adotta 4 risoluzioni:

Nel settembre del 1873 a Ginevra si tengono contemporaneamente i Congressi delle 2 Internazionali: il Congresso degli anti-autoritari, che si riunisce il 1 settembre, raccoglie i delegati di sette paesi: Inghilterra, Francia, Belgio, Spagna, Olanda, Italia e Jura; il Congresso dell'A.I.L. di ispirazione marxista è un completo fallimento: partecipano solo alcuni svizzeri.

 

Note al Capitolo Quinto:

(1): Albert Richard, Gaspar Blanque e Bakunin sono tra gli animatori della fallita insurrezione lionese
(2) Friedrich Engels (1820-1895), collaboratore ed amico di Marx, ne condivide la formazione politica e le vicissitudini, durante la permanenza in Inghilterra si dedica prevalentemente ai suoi affari (anche per sostenere finanziariamente l'amico) e rimane praticamente estraneo alle attività dell'A.I.L. fino al 1870, anno in cui diventa membro del Consiglio generale e ne cura i rapporti con l'Italia.
(3): I rappresentanti della Federazione del Jura non partecipano a causa del dissidio che li divide dalla sezione Romanda e dal Consiglio generale.
(4): Le ambiguità erano accresciute dal fatto che nella traduzione francese degli statuti, le parole "come mezzo" erano state omesse.
(5): Gli operai orologiai costituivano circa un terzo della popolazione di questa regione, le sezioni internazionaliste del Jura contavano circa 300 aderenti.
(6): La circolare del Consiglio generale abbandona molto spesso il terreno della critica politica per lanciare accuse feroci nei confronti della vita privata di Bakunin.
(7): Il secondo Congresso delle Società Operaie spagnole (Saragozza, aprile 1872) rivela un forte sviluppo dell'A.I.L. spagnola e del movimento sindacale (8 unioni di mestiere).
(8): AL Congresso di Rimini partecipano i delegati di 21 sezioni dell'Internazionale; complessivamente le sezioni italiane erano circa una cinquantina.


Indice

Capitolo VI