In Francia come in Bolivia, in  Uruguay come in Germania….. anche in Italia

Cancellano i diritti
e li trasformano in merce

le pensioni pubbliche: dal 2008 tutti saranno costretti al sistema contributivo con dimezzamento della pensione; tutti a lavorare fino allo sfinimento dei 40 anni di anzianità o dei 60/65 di vecchiaia, più lo scippo legalizzato del nostro tfr per giocarselo in Borsa.

Ia certezza di un posto di lavoro: la legge 30 ed il Patto per l’Italia segnano la  precarizzazione generalizzata  e la fine del lavoro a tempo indeterminato.

istruzione, sanità, assistenza : soldi a pioggia per i privati, tagli a quella pubblica

ambiente, pace, solidarietà: la Finanziaria 2004 si preoccupa di regalare condoni, di aumentare le spese militari per le truppe italiane in Iraq e Afghanistan, di ri-tagliare la spesa pubblica.

Solo una mobilitazione unitaria e compatta può tentare di fermare questo  impoverimento dei diritti, dei salari e dei bisogni dei lavoratori.

Ma questa situazione viene da lontano. Non dimentichiamo la legge di finanziamento alla scuola privata dell’Ulivo nel 2000; non dimentichiamo la riforma Dini sulle pensioni nel 1995 e il fatto che la  Cgil era già disposta al passaggio al contributivo per tutti già nel 1999; non dimentichiamo che l’Ulivo ci ha regalato  il pacchetto Treu,  che ha introdotto il lavoro precario, così come oggi CISL e UIL hanno aderito al Patto per l’Italia.

È  necessaria  la più ampia mobilitazione contro questo governo che ruba ai poveri per dare ai ricchi, contro  le sue politiche neoliberiste e guerrafondaie.

E’ necessario che  cresca un movimento sociale dal basso,  diffuso e cosciente,  contro queste politiche  di impoverimento, a cominciare dagli scioperi generali del 24 ottobre e del 7 novembre.

E’ necessario realizzare una piena democrazia sindacale nei posti di lavoro anche per chi è precario/a, rilanciare l’autorganizzazione dei lavoratori, far partire una grande offensiva sul salario per redistribuire la ricchezza, sostenere le lotte e le vertenze  per uscire dalla precarietà, dall’emarginazione, dall’esclusione sociale.

 PER GARANTIRE LE PENSIONI

PER FERMARE LA PRECARIETA’

   NEL LAVORO E NELLA VITA