Contro la criminalizzazione del sindacalismo conflittuale e del dissenso

Per la ripresa della mobilitazione intercategoriale e delle lotte nei posti di lavoro

23-24 marzo: giornate nazionali contro i fondi pensione, per la difesa del TFR ed il rilancio della previdenza pubblica
30 marzo: sciopero nazionale di base nel pubblico impiego

 

Il surplus di 2,5 mld di euro nei conti dello Stato sta alimentando gli appetiti dei vari partiti dell'Unione. In un'alleanza interclassista non c'è da attendersi una netta scelta di campo a sostegno della domanda (salari, stipendi, pensioni, riduzioni fiscali), bensì una rinnovata spartizione, connotata dal familismo, dalla sussidiarietà, dagli interessi lobbystici.

La Margherita darebbe tutto alle famiglie.

I DS darebbero tutto sempre alle famiglie sottoforma di sconti fiscali, ai redditi più bassi, agli ammortizzatori sociali. Ma Fassino, punta alla riduzione del deficit e del debito pubblico per finanziare poi formazione e infrastrutture.

Rifondazione Comunista e la sinistra unita li darebbe a sostegno dei redditi dei lavoratori e dei pensionati al minimo.

L'Italia dei Valori punta alle agevolazioni IRPEF ed alle infrastrutture.

L'Udeur vuole finanziare il quoziente familiare.

Il Presidente del Consiglio vuole abbattere l'ICI sulla prima casa.

Il ministro dell'economia, e con lui l'immutabile Dini, li vuole dare alle imprese per sostenere la competitività. Ah, gli interessi di classe...!!

La partita per la configurazione del DPEF è aperta, ma ve ne è un'altra al cui tavolo pare che nessuno abbia voglia di sedersi: quella dei contratti pubblici e privati, fermi da molti mesi. E la "voglia" è talmente poca che addirittura si indicono scioperi solo per "aprire le trattative", come accadrà per la scuola a metà aprile!!

La parte economica di questi contratti non potrà non risentire di quello che si deciderà sul surplus fiscale: questo governo ha già dato ampia dimostrazione di sapersi riprendere con una mano quello che dà con l'altra.

Un ulteriore tavolo è quello in cui governo ed OO.SS. faranno una verifica della tenuta della partnership che dovrebbe regolamentare welfare e previdenza, con possibile ulteriore calo della copertura pubblica del salario indiretto (stato sociale) e differito (pensioni).

Intanto il movimento sindacale conflittuale, che si stava pian piano riscaldando dopo la manifestazione del 4 novembre 2006 a Roma, è stato "gelato" dalla manovra repressiva di criminalizzazione del conflitto sindacale, brandendo il bau-bau delle immarcescibili BR.

Il 30 marzo, lo sciopero nel Pubblico Impiego e per la stabilizzazione del precariato indetto dalla RdB-CUB (e l'USI) cerca di ridare - purtroppo solitario - una chance alla ripresa del conflitto sindacale.

Un segnale, uno spiraglio contro la normalizzazione. Uno dei pochi, insieme allo strenuo impegno dei comitati popolari per la difesa del TFR contro i fondi pensione nel truffaldino semestre in corso del silenzio/assenso, ed insieme alla dura campagna di resistenza alla normalizzazione del dissenso sostenuta da delegati ed rsu all'interno della CGIL.

AI comunisti anarchici, agli attivisti sindacali libertari, il compito di sostenere questi ridotti della resistenza del sindacalismo conflittuale e di base di fronte all'attacco capitalistico e governativo, di favorire la mobilitazione nei luoghi di lavoro e nel territorio.

Solidarietà dei lavoratori/trici, federalismo delle lotte.

FEDERAZIONE DEI COMUNISTI ANARCHICI
22 marzo 2007