MOBILITARSI

 

Sull'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori il Governo Berlusconi non fa marcia indietro e sfida apertamente il movimento dei lavoratori, l'opposizione sociale, i sindacati, affermando sprezzantemente che non teme la piazza.

L'attacco contro l'articolo 18 è un attacco contro i lavoratori garantiti e precari, contro i giovani, contro i disoccupati, contro milioni di donne e di uomini in questo Paese.

Il Governo delle destre vuole renderci tutte e tutti definitivamente schiavi degli interessi delle imprese, del profitto di pochi, e per farlo intende scardinare tutto l'insieme delle regole del mondo del lavoro.

L'articolo 18 è infatti solo la punta dell'iceberg delle deleghe governative su lavoro e previdenza, un pacchetto di disposizioni pensate per aumentare ancor di più la precarietà e l'incertezza sociale.

Di fronte ad un'offensiva di tale portata dobbiamo rispondere con il livello più alto di mobilitazione sui posti di lavoro e nella società. Crediamo che nessuna avanguardia autonominatasi tale possa gestire i tempi della lotta sociale, né ci faremo rinchiudere negli angusti spazi voluti da chi, in nome della pace sociale, pretende di poter disporre dei diritti e della dignità di milioni di lavoratori e lavoratrici.

Le numerose iniziative di lotta del sindacalismo di base sono culminate nella grande manifestazione del 15 febbraio: riteniamo che sullo sciopero generale dovrebbe convergere - con una propria autonoma dichiarazione e sulle proprie posizioni - tutta l'area del sindacalismo conflittuale e di base, al fine di connotare in maniera marcatamente classista la lotta contro Governo e Confindustria.

La particolare aggressività dell'attuale esecutivo non può infatti cancellare le gravissime responsabilità che l'Ulivo e Cgil, Cisl e Uil hanno accumulato negli anni del Governo di centrosinistra. Berlusconi sta finalizzando, imprimendovi forti accelerazioni, le politiche antipopolari concepite e varate proprio dai Governi Prodi - D'Alema - Amato. Riforma del Welfare e della previdenza, privatizzazione di telecomunicazioni e ferrovie, attacco alla sanità ed alla scuola pubbliche, sgravi alle imprese ed introduzione massiccia dei contratti a tempo determinato ed interinali, mancato adeguamento dei salari all'inflazione reale, sono solo alcuni dei provvedimenti che hanno caratterizzato, con il consenso determinante di Cgil, Cisl e Uil, quei Governi.

Proprio per questo è necessario far diventare lo sciopero generale l'occasione per imporre una piattaforma sociale che rivendichi:

FEDERAZIONE DEI COMUNISTI ANARCHICI

Commissione Sindacale

Viale Durazzo Pallavicini, 4

16155 Genova 

pinelli69@libero.it