13 febbraio sciopero generale!

Lavoro per tutti! Diritti ed istruzione per tutti!

Noi la crisi non la paghiamo!

 

 

Ormai è chiaro a tutti: la drammatica crisi economica e finanziaria viene gestita dalle imprese, dal Governo insieme a CISL, UIL ed UGL ed i costi vengono scaricati sul lavoro dipendente, sui giovani, sui pensionati. Questa crisi mette a nudo le ipocrisie di un benessere, che era invece fondato sulla riduzione dei diritti e dei salari, sull'indebitamento in banca e sull'estensione della precarietà sociale quale modello di funzionamento delle imprese e della società.

Sono così aumentate le disuguaglianze sociali mentre la ricchezza prodotta dal lavoro se ne va ad ingrassare la rendita e i profitti. I tagli alla spesa pubblica e sociale (scuola, ricerca, sanità, pensioni) puntano a dividere e contrapporre lavoratori dipendenti privati e pubblici, a colpire le donne con l'innalzamento dell'età pensionabile. Si fa scempio della scuola pubblica con una destrutturazione profonda, causa di future disuguaglianze e precarietà. Si svuotano le norme per la sicurezza nei posti di lavoro a fronte di una strage infinita.

La finanziaria e il decreto anticrisi approvati dal governo confermano la volontà di umiliare il mondo del lavoro con bonus e social card. Invece ingenti risorse pubbliche vengono trovate per salvare il sistema finanziario, ma non per sostenere le condizioni materiali di vita dei lavoratori e dei precari.

Ma non basta: ecco allora i pessimi accordi realizzati dal Governo con le Associazioni imprenditoriali e con sindacati collaborazionisti quali CISL, UIL e UGL. Il nuovo accordo sul modello contrattuale prevede poi la riduzione del potere d'acquisto dei salari nel Contratto Nazionale e una contrattazione di 2° livello che dipende dalla redditività delle imprese e quindi dallo sfruttamento intensivo della produttività dei lavoratori, con possibile deroga dal CCNL. Gli Enti Bilaterali, nuove forme di collaborazionismo sindacati/imprese, garantiranno uno sfruttamento più razionale, senza conflitti e rivendicazioni.

Intanto cresce il ricorso alla cassa integrazione, sono migliaia i licenziamenti di lavoratori a termine, la minaccia di chiusura di diversi stabilimenti produttivi indica l'aggravarsi della crisi e il conseguente degrado sociale che si sta determinando.

Per rispondere a tutto ciò è necessaria un'ampia e continua mobilitazione sociale, nelle categorie ed in ogni posto di lavoro.

La FdCA sostiene perciò gli scioperi indetti il 13 febbraio dalla FIOM e dalla FP della CGIL e per quanto riguarda la scuola dall'Unicobas. E' auspicabile la convergenza di quella parte di CGIL ancora ferma sul baratro e di tutto il sindacalismo di base, del movimento della scuola/università e dell'auto-organizzazione sociale.

Occorre una piattaforma del sindacalismo conflittuale per l'unità dei lavoratori su:

Commissione Sindacale
FEDERAZIONE DEI COMUNISTI ANARCHICI

10 febbraio 2009