Repressione delle lotte in Sicilia

Comunicato anarchico

 

Sono stati denunciate/i diciannove attiviste/i e militanti che avevano partecipato al campeggio nazionale antirazzista indetto dalla Rete Antirazzista Siciliana.

Queste diciannove denunce relative ai fatti del 1° agosto (occupazione pacifica del cortile interno del Centro di Permanenza Temporanea di Ragusa) sono così pretestuose, nella forma e nel contenuto, che potrebbero ritenersi affare di poca importanza.

Si tratta al contrario di un inequivocabile attacco portato dagli apparati repressivi per rammentare a noi tutti che la battaglia per la libertà di circolazione degli esseri umani non è un terreno sul quale lo Stato può o vuole mediare.

In una Sicilia in cui gli sbarchi, i naufragi e le morti di immigrati sono continui e sempre più drammatici, i CPT continuano a funzionare a pieno regime e a nulla valgono i tentativi da parte di esponenti dell'Unione di effettuare un improbabile monitoraggio democratico su queste strutture: le recenti visite di alcuni parlamentari al lager per immigrati di Lampedusa e al campo d'internamento di Trapani hanno avuto esiti che - se non fossero così gravi per la loro inconcludenza - risulterebbero del tutto grotteschi.

Mentre qualcuno scendeva dallo scranno parlamentare per minimizzare la portata di reclusione e annientamento umano e sociale propria di questi luoghi, gli antirazzisti venivano colpiti dalle denunce emesse per intimidire la lotta e la solidarietà agli immigrati.

Da quando comparvero in Italia i CPT - estrinsecazione di una normativa varata dal Centrosinistra per fare la guerra agli immigrati, alla loro libertà e, in definitiva, a tutti noi - non c'è mai stata tregua.

Il ruolo dei partiti della sinistra istituzionale non può e non deve essere frainteso.

Sia chiaro che ci si difende dagli attacchi della repressione con l'unità delle lotte senza mediazioni e patteggiamenti. Non credano i soggetti istituzionali che scalpitano per assumere la guida del paese di potersi rifare una verginità politica sulla pelle di chi lotta contro un sistema di discriminazione creato dalle stesse forze che oggi sono all'opposizione.

Allo stesso tempo, elemosinare un qualche condono-perdono per la propria azione di rivendicazione di diritti fondamentali quali la libertà e l'uguaglianza significa prestare colpevolmente il fianco a quei professionisti della politica sempre pronti a compiere la loro naturale funzione di mediazione del conflitto.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai denunciati, ribadiamo con forza che a ogni tentativo di indebolire la Rete Antirazzista Siciliana, la Rete Antirazzista Iblea e tutto il movimento, risponderemo con crescente e maggiore impegno nella lotta antirazzista.

La libertà si conquista con la libertà.

 

Federazione Anarchica Siciliana
Federazione dei Comunisti Anarchici - Sezione di Palermo
Commissione Antirazzista della Federazione Anarchica Italiana - FAI

13/10/2005