da comitato anarchico di difesa e solidarieta" <anarcos@ghostmail.net>

SULLA SITUAZIONE DEI COMPAGN* COLPITI DALLA REPRESSIONE NEL FILONE INCHIESTA PROCURA GENOVA PER I c.d. "FATTI DEL G8 2001"

Informiamo tutte le realtà e le individualità di movimento che ancora non ne fossero a conoscenza che l'inchiesta "4 Dicembre", le cui indagini sono tuttora in corso, dopo essere passata attraverso il vaglio del Tribunale del riesame con i vari ricorsi, presentati dagli avvocati dei vari imputati (24), ora prosegue con gli interrogatori richiesti dai PM.

Gli esiti del riesame sono, pensiamo, noti ai più, ma vogliamo riepilogarli per sommi capi.

Alcuni imputati hanno ottenuto l'attenuazione delle misure restrittive inizialmente decise dal GIP nei loro confronti; attenuazione che ha significato passare, ad esempio, da una condizione iniziale di detenuto a quella degli arresti domiciliari, oppure da quest'ultima all'obbligo di dimora con firma. Delle 9 persone inizialmente tratte in arresto e portate in carcere, sulle 24 coinvolte nei provvedimenti della magistratura genovese, al momento ci risultano detenuti in carcere ancora 5 compagn*.

Carlo Cuccomarino , Alberto Funaro, Francesco Puglisi, Vincenzo Vecchi e Marina Cugnaschi.

Degli interrogatori sostenuti davanti ai PM (Canepa e Canciani) da parte di Marina e Vincenzo il 4 Gennaio scorso, possiamo comunicare che i compagni hanno rivendicato con fermezza e coerenza la loro identità politica e umana di anarchici, presenti a Genova nelle giornate di lotta e mobilitazione internazionale ANTI G8 del Luglio 2001. Si sono naturalmente rifiutati di rispondere a qualsiasi domanda riguardante terzi e hanno rifiutato la dialettica di un interrogatorio mirato ad assolvere ed avvalorare i teoremi dell'accusa, sia specificatamente nei loro confronti che in generale.

Successivamente all'interrogatorio, Marina (difesa e assistita dagli avv. Mazzali e Taddei) proponeva istanza al GIP per la concessione degli arresti domiciliari. Istanza respinta in data 10 Gennaio (sentito il parere negativo dei PM) dal GIP Daloiso, che ribadiva le medesime motivazioni assurde, pretestuose e provocatorie del Tribunale del riesame che si era espresso il 18 Dicembre 2002. La Cugnaschi non si pente, non accusa nessuno, non ha una sistemazione abitativa adeguata, non intende prendere le distanze dagli ambienti politici a lei solidali, pertanto considerato "che la detenzione carceraria appare proporzionata all'entità della pena che potrà essere irrogata in ipotesi di condanna e che la misura degli arresti domiciliari appare inadeguata a fronteggiare il pericolo di recidiva nel reato in considerazione nella personalità della CUGNASCHI quale emerge dalla gravità dei reati commessi e dal suo comportamento processuale".

A questa istanza ora segue un appello al Riesame da parte dei suoi avvocati che chiaramente - tra le tante - rilevano che "siamo di fronte ad una motivazione infarcita di apodittiche considerazioni, errate sia dal punto di vista giuridico, perché assolutamente inconferenti rispetto al tema DELLE ESIGENZE CAUTELARI, sia dal punto di vista della veridicità."

Per Vincenzo (assistito dall'avv. Multedo) sempre dopo l'interrogatorio dei PM, in data 7 Gennaio, la difesa decide di impugnare tutto il dispositivo dell'ordinanza del GIP, ricorrendo in cassazione, contro la decisione del riesame datato 17.12.02 che ne confermava in pieno le motivazioni ribadendo le esigenze di custodia cautelare. Per inciso comunichiamo che i tempi della cassazione sono medio-lunghi (all'incirca 3 mesi) e che nel frattempo tale ricorso non impedisce ai legali di valutare altre istanze dirette al GIP.

Detto questo e ribadito che sarebbe utile alla difesa e al sostegno dei compagni* poter conoscere le situazioni in cui si trovano, possiamo sicuramente affermare che la volontà della Procura Genovese (seppur tra lotte intestine e contraddizioni) non è certamente quella di tirare a campare, se così si può dire. Il Wanted sul principale quotidiano Ligure "SECOLO XIX" riguardante i militanti dei COBAS e il tentativo di un'ulteriore criminalizzazione in atto ne sono la costante conferma.

Rimangono invariate pertanto le pressanti esigenze di intensificare le iniziative di solidarietà per sottolineare le gravi provocazioni in atto da parte dei giudici che sembrano aver già emesso le loro sentenze. Non ci appelliamo in particolar modo a nessuno ma ci sembra che una risposta fondamentalmente emotiva o un atteggiamento genericamente definito di "basso profilo" è utile soltanto a consentire che i compagni che coraggiosamente rivendicano i loro percorsi di lotta rimangano in galera, mentre altri continuano con proclami e fantasie a parlare o organizzare forum e manifestazioni che si guardano bene dal ristabilire il contesto storico e politico in cui sono maturate giornate di lotta come quelle delle mobilitazioni antiG8 del Luglio 2001 a Genova.

I compagn*, individualmente e collettivamente, nelle loro situazioni, devono assolutamente fare uno sforzo di elaborazione che consenta attraverso una nuova maturità politica di assumere con forza, chiarezza e decisione la difesa POLITICA oltre che umana delle vittime di tutti i vari processi repressivi in corso, contestualmente alla capacità di respingere e rintuzzare tali processi anche in forme, modi e tempi che non siano soltanto "riparare i danni" o "leccarsi le ferite" dalle aggressioni costanti del POTERE.

Non ci aspettiamo processi e tribunali per i tutori e servi dell'ordine costituito, non chiediamo allo Stato di azzopparsi da solo rivelando il suo volto di torturatore e carceriere. Pensiamo che questa, che chiamiamo la reale controinformazione, sia compito dei compagni e dei militanti rivoluzionari, che devono trovare la volontà e la forza di coordinare momenti di lotta e di azione che siano allo stesso tempo difesa e sostegno per tutte e tutti, difesa e riconquista di spazi di agibilità sul territorio sino a ristabilire l'unica discriminante fondata e sensata nei momenti di lotta comune o nelle strategie difensive che è e deve tornare ad essere la solidarietà rivoluzionaria.

Notizie sufficientemente recenti e dirette ci informano che Vincenzo e Marina stanno bene(se ci è concesso questo termine parlando di compagn* detenuti). Adesso rivolgiamo pertanto un invito pressante a tutte le situazioni a mettersi in contatto con il Comitato per valutare le prossime iniziative e per far circolare quanto più possibile informazioni dirette sulla situazione dei compagn*, che perlomeno non devono sentirsi isolati.

SOLIDARIETA' E LIBERTA' PER TUTTE E TUTTI
LOTTARE E MOBILITARSI SEMPRE PER IL NOSTRO PRIMARIO OBIETTIVO:
LA CANCELLAZIONE RADICALE DI QUALSIASI PRIGIONE!

Ad oggi ci risulta che Vincenzo Vecchi è detenuto nel carcere di Genova: Piazzale Marassi - 16139 Genova Marina Cugnaschi è detenuta nel carcere Femminile di Genova-Pontedecimo : Via Coni Zugna - 16164 Genova PONTE X Francesco Puglisi è detenuto nel carcere di Messina: Via Consolare Valeria 2 - 98100 Messina Gazzi

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Comitato Anarchico di Difesa e Solidarietà
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- causale:
= "Pro CADS"[genericamente a favore del Comitato]
= "Pro CADS/detenuti"[Difesa Legale e supporto Diretto]
Il Comitato raccoglie fondi a favore dei compagn* anarchici e libertari. Difende - nel limite del possibile - tutte le vittime della repressione post-G8 ma cura in primo luogo gli interessi di quei compagn* che si rifanno al movimento anarchico e libertario e infine risponde solo ed esclusivamente dei fondi che esso amministra. ___________________________________________