L'intimidazione è chiara:
Attenti, siete tutt* in libertà vigilata e tutt* sovversiv*!

La storia si ripete e non ci stupisce!

 

Tutte le volte che un movimento di lotta sociale e/o sindacale per le sue azioni dirette e dal basso, sfugge al controllo dello Stato e dei suoi apparti di governo, ecco arrivare la strategia della tensione la repressione la criminalizzazione del dissenso, lo Stato di polizia.

I movimenti di lotta di questi ultimi anni, che hanno saputo resistere al tentativo egemonico dei partiti istituzionali o della burocrazia delle confederazioni sindacali, hanno dimostrato che l'autogestione delle lotte, la partecipazione dal basso, la democrazia sindacale, ottiene larghi consensi, e questo preoccupa i potenti e gli oppressori.

In questo contesto il capitale, preoccupato per la possibile realizzazione di un mondo diverso di donne e uomini liberi ed uguali, attaccato caparbiamente a difendere i suoi interessi interviene attraverso il potere repressivo dello stato, che da buon servo e garante attiva tutti i meccanismi necessari a creare lo spettro della repressione.

Da Torino a Genova, da Firenze a Cosenza non si placa la vendetta giudiziaria contro chi ha osato, e osa, contrapporsi alle scelte di guerra e di oppressione economica degli stati e del capitalismo e alla deriva neofascista e razzista delle nostre città.

Infatti anche le dure e incredibili condanne a sette anni dei compagni e compagne che a Firenze manifestarono nel 1999 contro la guerra, ci devono allarmare.

A tutto questo dobbiamo contrapporre una crescente coscienza di classe e una ritrovata resistenza di classe!

Ecco perché saremo a Cosenza il 2 febbraio, non solo per portare la nostra solidarietà ma perché riteniamo che un'ampia partecipazione sia la giusta risposta contro le intimidazioni reazionarie e la criminalizzazione del dissenso.

Cosenza il 2 febbraio deve rappresentare un segnale chiaro e forte, che la lotta per un mondo migliore per la libertà per la fine dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, non si lascia intimidire dalle vostre azioni repressive, e non basteranno i fascisti, i massacratori di Genova, i licenziamenti, le scomuniche, le condanne ingiuste, per fermarci.

Attenti ai sogni:

Se sogni un mondo migliore di liber* e ugual*, puoi finire in galera.
Se poi lotti per realizzarlo sei già in galera.

Ora e sempre resistenza di classe,
per costruire l'alternativa libertaria!

 

Federazione dei Comunisti Anarchici

31 gennaio 2008