Terrorismo di Stato

Il terrorismo è uno degli aspetti peggiori della nostra società. Non intendo soffermarmi sul vecchio ed autoreferenziale cliché secondo il quale "chi viene giudicato terrorista da alcuni, viene invece considerato da altri come un combattente per la libertà". Prendiamo per buono il termine ed usiamo la definizione più ovvia ed omnicomprensiva: il terrorismo è l'uso della violenza al fine di diffondere la paura e il terrore tra una popolazione per raggiungere scopi politici. Così si può infatti definire l'attacco omicida su gente comune avvenuto a Madrid l'11 marzo di quest'anno; si tratta di un atto di terrorismo ed è precisamente così che dovremmo classificarlo.

Ormai questa forma di terrorismo è diventata parte del nostro quotidiano: azioni nichiliste e disperate compiute da kamikaze, assassini o incendiari. Più raramente invece ci soffermiamo a riflettere se i vari governi compiano anch'essi azioni definibili col termine terrorismo. Eppure se esaminiamo la storia e i fatti più recenti a livello mondiale, ci troviamo di fronte ad una moltitudine di esempi di terrorismo di Stato.

Se il XX secolo ci ha insegnato qualcosa è proprio come la competizione tra gli stati e gli imperialismi fece sì che non ci fosse limite alcuno nell'uso della tortura, della crudeltà, della paura e della distruzione inflitti alla propria popolazione ed a quella di altri paesi. La storia dello Stato moderno è strettamente connessa alla storia dell'uso calcolato del terrore tramite la repressione e le guerre. L'esempio più ovvio ed estremo che si possa fare è quello dei campi di concentramento nazisti e dei gulag sovietici, ma come dovremmo definire i bombardamenti di Dresda, Coventry, Hiroshima e Nagasaki se non come terrorismo? Le inutili carneficine di milioni di soldati e civili nelle guerre trovano la loro ragione sempre nel terrorismo di stato, non importa quali fossero le ragioni di stato o i costi che si era deciso di far pagare alla gente comune.

Oggi i fatti di Palestina, Afghanistan ed Iraq confermano che il fenomeno dell'uso sistematico del terrore di stato contro le popolazioni inermi ad opera di "stati civili" è in piena recrudescenza. Pur attraverso la tempesta di falsità e menzogne che ci viene propinata, possiamo vedere il reale stato delle cose in Iraq: il sistema elettrico e gli acquedotti bombardati con la popolazione civile terrorizzata e sottomessa.

Se accettiamo la definizione di terrorismo come uso della violenza su larga scala ai danni di una popolazione, possiamo fare un passo avanti ed includere l'intera storia del colonialismo, dello schiavismo e dell'imperialismo come forme del terrorismo di stato. E' il caso dell'India, che tra il 1876 ed il 1899 venne sconvolta da una massiccia carestia e più delle cause naturali poté la reazione dello Stato Britannico che portò ad una messe di morte. E lo stesso fu in Irlanda nel 1845, quando gli inglesi esaltavano le virtù del laissez-faire capitalista, producendo una spirale nell'aumento dei prezzi con un incremento delle esportazioni di frumento, mentre a milioni gli irlandesi morivano di fame.

Il "Terzo Mondo" come viene chiamato oggi ha origine dalle massicce carestie che colpirono l'Africa alla fine del XIX secolo. Ben lungi dall'aiutare quelle popolazioni, i governi inglese, portoghese, tedesco, belga e francese vi videro l'occasione per i loro interessi. Non fecero nulla, lasciando che due dei cavalieri dell'apocalisse, fame e malattie, seminassero la morte a milioni.

Come anarchici, riteniamo che il terrorismo di stato sia la conseguenza diretta della concentrazione di ricchezza e di potere nelle mani di pochi. Una delle funzioni primarie dello Stato è quella di difendere lo status quo, per cui gli stati spendono enormi risorse nelle armi di distruzione e di morte. Qualsiasi Stato cercherà di terrorizzare la propria popolazione o quella di un altro paese se vengono minacciati gli interessi delle classi dominanti. E come si è visto con i prigionieri di Guantanamo, uno stato potente come gli USA userà la brutalità come diritto morale se necessario. Non è sufficiente che le classi dominanti debbano decidere della nostra vita e della nostra morte, devono anche sancire il monopolio sulla violenza e sul diritto di moralizzare il mondo tramite l'uso della violenza.

Il terrorismo può quindi avere diverse forme, ma una questione resta: è più crudele un piccolo gruppo armato e mascherato o è più crudele uno Stato ricco ed armato che si dedica alla distruzione ed alla colonizzazione di un altro paese?

Conor McLaughlin

da Workers Solidarity n°81/2004
giornale del Workers Solidarity Movement

(traduzione dr/fdca)