CONGRESSO DEL WORKERS SOLIDARITY MOVEMENT (WSM)

 SULLA DIVISIONE DELL'IRLANDA

 

Il congresso del Workers Solidarity Movement dell'aprile 2009 ha adottato questa versione aggiornata del documento su "La divisione dell'Irlanda" [1], in sostituzione di quello precedente del 2004, che a suo turno sostituiva il documento su "La Questione Nazionale".

 

 La divisione dell'Irlanda

1.1 In quanto anarchici ci opponiamo all'imperialismo e riteniamo che esso non possa essere un fattore di progresso. In Irlanda abbiamo sempre lottato contro l'imperialismo dello Stato britannico in particolare. Il rapporto tra lo Stato britannico e l'Irlanda è un rapporto imperialista poiché le decisioni che il primo ha imposto sul secondo sono sempre state autonome rispetto ai desideri di ogni settore degli abitanti dell'isola: la politica dello Stato britannico [nei confronti dell'Irlanda] è sempre dettata dai bisogni percepiti dello stesso Stato britannico e non dai desideri del "popolo irlandese", quelli "leali alla corona" o alla classe dirigente locale.

1.2 Allo stesso tempo non riteniamo che il nazionalismo, in qualunque forma, possa essere una soluzione definitiva per i problemi della classe lavoratrice in Irlanda così come in tutto il mondo. In ultima analisi il nazionalismo prevede che i padroni e la classe lavoratrice condividano il comune interesse di porsi come una sola "nazione" contro i lavoratori ed i padroni di un'altra nazione. In quanto anarchici, siamo sostenitori della solidarietà internazionale dei lavoratori contro tutti i padroni.

Identità comune

2. Tuttavia, in quanto anarchici che vivono sull'isola di Irlanda dobbiamo affrontare e non possiamo ignorare le divisioni che esistono all'interno della classe lavoratrice sulla base - nell'Irlanda del Nord - di una identità comune e l'azione di repressione dello Stato che continua intorno a loro. Quando parliamo di "identità comune" siamo coscienti che non tutti i cattolici sono nazionalisti, che non tutti i protestanti sono unionisti [2] e che non tutti i nazionalisti e non tutti gli unionisti sono religiosi e credenti. Esistono, comunque, due identità comuni principali che si possono ricondurre ai cattolici/nazionalisti da una parte ed ai protestanti/unionisti dall'altra. In questo documento i termini "identità comune" e "religione" vengono usati in modo interscambiabile.

3. Respingiamo l'idea che ci siano delle differenze tra i lavoratori di diverse religioni sull'isola che rendono la divisione desiderabile oppure inevitabile. Piuttosto noi riteniamo che sia proprio la realtà della divisione geopolitica la causa principale della continuata esistenza di conflitti basati sulle differenze religiose.

4. Ogni settore della classe lavoratrice ha sofferto in conseguenza alle divisioni religiose. Nell'Irlanda del Nord le divisioni nella classe lavoratrice rendono più difficile ma non impossibile l'unità della classe contro i padroni. Sempre nel Nord, le divisioni hanno storicamente visto i lavoratori cattolici subire le discriminazioni dello Stato ed essere spesso vittima degli attacchi dei Lealisti [3] e degli Orangisti [4]. Al sud, la nascita di un movimento socialista di massa nella classe lavoratrice è stata ritardata per decenni a causa della subordinazione dei lavoratori ad un regime teocratico che non solo negava il diritto all'aborto, ma sottometteva i deboli, in particolare i bambini, ad una "disciplina" basata sugli abusi fisici e troppo spesso anche sessuali.

Radici storici

5. La divisione dell'isola non è un capriccio della storia, bensì il risultato di secoli di dominio imperialista e di lotte contro di esso. Fin dai tempi della Riforma, lo Stato britannico ha istigato i conflitti religiosi al fine di dividere e dominare [gli irlandesi]. Inoltre, lo Stato britannico ha agito come altri Stati, ricompensando la "lealtà" e punendo i nemici, reali o percepiti.

6.1 La rivolta radicale repubblicano del 1798 fu una occasione per scalzare il dominio dello Stato britannico ed allo stesso tempo porre fine al conflitto settario-religioso come forza politica [5]. La sconfitta di quella ribellione ed il processo di esacerbamento delle divisioni religiose che portò alla sconfitta hanno consentito allo Stato britannico non solo di conservare intatto il suo dominio, ma anche allargare le divisioni settarie-religiose che esistevano prima della ribellione.

6.2 Fu soprattutto importante il sostegno dato all'Ordine Orangista quale strumento contro-rivoluzionario, aperto non solo agli anglicani ma anche ai "Dissidenti" [6], incaricato di sopprimere fisicamente sia i cattolici che i protestanti radicali [7]. La creazione delle mitologie nazionalista e lealista verso la fine dell'800 voleva che anche questa ribellione fosse presentata quale parte integrale della storia ininterrotta degli "irlandesi cattolici contro lo Stato britannico ed i suoi leali difensori (o babbei locali).

6.3 Pertanto il periodo delle crisi "Home Rule" e della Guerra dell'Indipendenza [8] vide la creazione di due distinte identità nazionaliste che sarebbero poi consolidate grazie alla divisione e al carnevale di reazione - a nord come a sud della confine - che lo seguì. I nuovi movimenti su posizioni di classe che stavano nascendo a nord come a sud nei primi anni del '900 presto sparirono. Il loro posto fu preso da raggruppamenti settari che si identificano quali irlandese-cattolici o protestanti dell'Ulster, ognuno con un proprio mini-Stato contenente una minoranza scontenta.

6.4 Questi miti di distinte identità nazionaliste continuano ad essere alimentati dai reazionari del nord e del sud, al fine di rafforzare i propri programmi.

7.1 Il cessato il fuoco del luglio 1921 avvenne alla fine di un periodo di intensa lotta di classe in Irlanda, che era iniziato nel 1907 con lo sciopero dei portuali. Nel 1919 ci furono grandi occupazioni di terre e di fabbriche; ci fu anche l'evento conosciuto con il nome "il soviet di Limerick", quando la città fu gestita per 14 giorni dalla camera del lavoro durante uno sciopero generale. A Belfast nel 1919, ci fu uno sciopero di 40.000 metalmeccanici. Tutto ciò nel contesto della rivoluzione in Russia e il tentativo di rivoluzione in Germania.

7.2 Le classi dirigenti della Gran Bretagna e dell'Irlanda - tra cui molti Nazionalisti - era preoccupate per le possibilità di rivoluzione e quindi la divisione rappresentava un compromesso in grado di offrire la stabilità. Le differenze economiche tra il sud agricolo e il nord industriale erano tali da far accettare la divisione dai dirigenti in quanto tragedia inevitabile. All'imperialismo britannico fu garantito l'accesso alle basi militari che servivano a pattugliare il Nord Atlantico: oltre all'Irlanda del Nord, fu concesso [dal Trattato Anglo-Irlandese] l'uso di cinque porti nel sud. Al posto della minaccia di una classe lavoratrice unita dalla lotta per stipendi più alti e condizioni lavorative migliori, la divisione dell'isola prometteva di esacerbare le divisioni settarie-religiose all'interno della classe e di rafforzare le identità nazionali al discapito di quella di classe.

Unionismo e Lealismo

8.1 Il nord venne creato quindi per garantire un permanente dominio unionista che legasse i lavoratori protestanti ai loro padroni in cambio di privilegi marginali in una zona che comprende 6 contee su 9 all'interno dell'Ulster [9]. Non si trattava di un progetto segreto: fu discusso apertamente dai vari primi ministri nordirlandesi (ad es. il famoso lodo Brookborough sui posti di lavoro per i "bravi ragazzi protestanti"), soprattutto in momenti in cui i lavoratori mostrano segni di voler unirsi intorno alle questioni economiche condivise.

8.2 Già esistevano le divisioni settarie su questioni quali l'accesso a posti di lavoro o alla casa, specialmente a Belfast. Ma la retorica dei gestori dello Stato del nord contribuì a costruire la coscienza tra alcuni settori dei lavoratori protestanti che dovevano attivamente difendere "i loro posti di lavoro e le loro case" contro le rivendicazioni di parità di trattamento dei lavoratori cattolici. Questi settori potevano essere mobilitati non solo contro i lavoratori cattolici ma anche contro quei lavoratori protestanti che condividevano le speranze di redistribuzioni dei cattolici - per motivi umanitari - o che speravano di conquistare di più per tutti i lavoratori con la lotta unitaria.

8.3 Si tratta di settori minoritari dei lavoratori protestanti, ma sono stati - e rimangono - una minoranza imponente. Nei momenti quando coincidevano i suoi interessi con quelli della classe dirigente unionista, si poteva contare sulla mobilitazione di decine di migliaia di lavoratori protestanti: è successo nel 1969 in risposta al movimento pacifico per i diritti civili che chiedeva diritti democratici fondamentali; nel 1974, durante lo sciopero contro la condivisione del potere, ha portato allo scioglimento del parlamento nordirlandese di Stormont [10]; è successo negli anni 1980, nei movimenti di massa contro l'Accordo Anglo-Irlandese [11], e infine negli anni 1990, durante le proteste [contro e a favore dei cortei orangisti] a Drumcree. Come come si vede chiaramente dagli esempi negli anni '80 e '90, il potere di questo settore è correlato al grado in cui le sue rivendicazioni collimano con gli interessi di una parte importante della classe dirigente britannico. Qualora tale sostegno non esistesse, il movimento si frattura e si ritira in un'astratta lealtà ai più reazionari dei simboli dello Stato britannico (la monarchia, l'impero, la bandiera) oltre che ad un senso di tradimento alle mani dello stesso Stato britannico.

8.4 Il lealismo, quindi, è un'ideologia reazionaria in tutte le sue forme, comprese quelle forme che si dichiarano socialiste. Esso serve solo a mantenere il settarismo come pure a proteggere gli interessi delle classe dominanti britanniche e nordirlandesi.

Il Sud

9.1 Non tutte le motivazioni dei lavoratori protestanti del Nord per il loro sostegno alla divisione sono reazionarie. Lo Stato meridionale del periodo dopo la divisione seguì una strada che infatti portò ad una forma di "governo da Roma" [12], regalando alla Chiesa cattolica un'enorme quantità di potere formale ed informale. Dal 1937 al 1972, la Costituzione dell'Irlanda notava la "posizione speciale" della Chiesa cattolica. Era normale che i Taoisigh [13] dichiaravano il loro fedeltà alla Chiesa cattolica o al Papa, come avvenne nel 1947, ad esempio, quando Costello scriveva della sua "devozione alla Sua augusta persona" in un telegramma al Papa.

9.2 Non si tratta di una questione di mera retorica: alla Chiesa cattolica fu dato il controllo de facto di quasi la totalità delle scuole, ospedali ed orfanotrofi del paese. Fino agli anni 1990 godeva di un effettivo, sebbene informale, veto sulla politica del governo. Né era soggetto al sistema di giustizia criminale: la polizia non solo faceva nulla in seguito alle centinaia di denunce di abusi fisici e sessuali di persone in contatto con istituzioni ecclesiastiche, ma fino agli anni 1960 almeno era solito dare la caccia alle persone in fuga da tali istituzioni (ad esempio le Case Magdalene) per poi riconsegnarli nella mani dei religiosi. Non ci furono al sud i pogrom che si verificarono nello Stato settentrionale, ma ciò nonostante, la divisione fu seguita da una migrazione di massa della minoranza protestante del Sud con una conseguente riduzione nel percentuale di protestanti nella popolazione.

10. La lotta per raggiungere l'unità di classe nel Nord non può essere disgiunta dalla lotta per costruire un movimento di lavoratori anarchici nel Sud. Un simile movimento al Sud, che attaccasse sia il capitalismo che il dominio della legge religiosa, sarebbe un grande sprone per un movimento di classe sia al Nord che al Sud. La posizione di potere della Chiesa cattolica al Sud si è notevolmente indebolita nell'ultimo decennio. Comunque essa mantiene un ruolo dominante in settori cruciali quali l'istruzione e la sanità. L'abbattimento totale di questo dominio sarà di aiuto nella costruzione di legami comuni tra i lavoratori del Nord e del Sud.

Il Repubblicanesimo

11. Il Repubblicanesimo vuole creare una società in cui ci sarà una più equa condivisione del potere, ma in cui il capitalismo ed una classe dominante continueranno ad esistere. Il Repubblicanesimo in Irlanda e altrove aveva radici democratici, ma con l'avvento della politica autonoma su posizioni di classe, queste radici furono soppressi per potere salvaguardare contro la minaccia da parte della classe lavoratrice di prendere il potere durante un'insurrezione.

12.1 Il Repubblicanesimo irlandese è un movimento interclassista che cerca l'unità tra i lavoratori cattolici ed i padroni cattolici per poter lottare insieme per un'Irlanda unita. Questa ideologia gode tuttavia di un considerevole appoggio tra i lavoratori cattolici al Nord, ma non convince i lavoratori protestanti, verso i quali non ha nemmeno una credibile strategia di coinvolgimento che va al di la della retorica.

12.2 Va detto che il Repubblicanesimo, diversamente dall'Unionismo, spesso ha sviluppato al suo interno delle correnti di sinistra, se non altro per la sua teoria basata sulla "uguaglianza dei diritti per tutti", piuttosto che sul "destino divino concesso ai prescelti", o sulle variazioni laiche sul tema. Dopo lo sviluppo del leninismo, queste correnti sono state però contaminate profondamente dalle idee del socialismo autoritario. Tuttavia a volte, come nel movimento dei Congressi Repubblicani degli anni '30, ebbero anche l'appoggio di alcuni piccoli settori della classe operaia protestante del Nord proprio sullo slogan della "repubblica operaia". Sebbene sia noi che altri anarchici abbiamo usato questo slogan in passato, oggi non è più utile per sintetizzare la nostra distanza dalla politica dei repubblicani, per cui oggi preferiamo dire che vogliamo una "Irlanda anarchica".

13. I repubblicani di sinistra parlano di trasformare la lotta per porre fine alla divisione e quella per il socialismo in un'unica lotta. Ma la realtà del conflitto in termini di settarismo significa che al di la delle parole, i loro interlocutori sono stati esclusivamente i lavoratori cattolici. Inoltre, mancano di una strategia per convincere i lavoratori protestanti se non quella di sperare che essi un giorno potranno vedere al di la della propria "coscienza falsa". Certo, come strategia non è granché, ma è ancora peggio considerando che si tratta di una strategia di organizzazioni che promuovono politiche leniniste e che sono spesso percepiti come organizzazioni in cui regna il settarismo ed i comportamenti criminali e da teppisti. Non importa quale variante di Repubblicanesimo, e ce ne sono diversi, la storia del movimento negli ultimi decenni ha avuto come conseguenza il fatto che ormai non si può più adoperare il linguaggio repubblicano per convincere grandi numeri di lavoratori protestanti di interessarsi al progetto repubblicano.

Dagli anni 1960 ad oggi

14.1 Insieme a gran parte del mondo occidentale, l'Irlanda tutta iniziò un processo di trasformazione radicale negli anni 1960: qui, come altrove, fu incentrato sulle rivendicazioni democratici di uguaglianza. Nelle 6 contee [del Nord], però, queste rivendicazioni furono giustamente percepiti come minaccia alle basi dello Stato settentrionale. Così, come in altre parti del mondo, il movimento non violento per i diritti democratici si trovò di fronte alla violenza dello Stato e alle mobilitazioni "popolari" dei movimenti reazionari.

14.2 In alcune parti del mondo come negli USA, la nascita di movimenti di massa per i diritti civili costrinse al capitale di modernizzare lo Stato per poter mantenere la stabilità. La modernizzazione avvenne solo grazie ad intense lotte, e alcuni stati furono costretti ad introdurre le riforme solo dopo l'intervento del governo federale. In altri paesi, come nel Sud Africa, lo Stato venne usato per schiacciare i movimenti. Nel [Irlanda del] Nord si ebbe ricorso sia alla riforma sia alla repressione dal momento che le divisioni sia all'interno dello Stato britannico e dello stato settentrionale sia tra di loro si scontrarono, senza risolvere nulla. E' vero che alcune riforme importanti furono conquistati dal movimento per i diritti civili, ma gran parte della vecchia struttura del potere unionista, rimase intatta. La violenta repressione contro il movimento per i diritti civili indusse molti a pensare che non ci potesse essere una via pacifica alla riforma dello Stato settentrionale.

15. Nel 1969 le truppe britanniche vennero inviate nel Nord non per mantenere la pace ma per dare ossigeno alle forze di sicurezza locali e per tutelare gli interessi delle classi dominanti britanniche che temevano sviluppi rivoluzionari della situazione. Da allora questo è stato il ruolo delle truppe inglesi; ecco perché ci siamo uniti agli appelli "fuori le truppe, subito". Inoltre esse sono state usate anche per reprimere alla base qualsiasi movimento di massa che chiedesse pace e riforme, come le operazioni della famosa Bloody Sunday del 1972 [14].

La lotta armata

16.1 La tattica della lotta armata portata avanti dai Repubblicani non è stata mai in grado di costringere lo Stato britannico al ritiro poiché era incapace di far intravedere una vittoria militare sull'Esercito britannico. Inoltre le perdite subite dal suo esercito non hanno mai preoccupato più di tanto la classe dominante britannica. Infine va detto che la "campagna di attentati commerciali" [15] ha portato a vittime civili, facendo crescere le tensioni settarie.

16.2 La lotta armata era sbagliata anche perché dipendeva dalle azioni di pochi individui, che attribuivano alle masse un mero ruolo di inattività, oppure di logistica e di protezione. Si dice a volte che serviva a mantenere le conquiste fatte negli anni '60 e nei primi anni '70. Le mobilitazioni di massa (disobbedienza civile, scioperi degli affitti e delle imposte comunali, comitati di quartiere, ecc.) avrebbero difeso quelle conquiste molto meglio del militarismo elitario dei pochi.

17. Lo Stato britannico è responsabile della lunga storia del conflitto armato in Irlanda. Finché lo Stato britannico rimane in Irlanda, ci sarà verosimilmente una resistenza armata, soprattutto in assenza di un movimento di massa che indichi un'alternativa al militarismo che tuttora pervade alcuni settori repubblicani. Ci siamo opposti alla lotta armata repubblicana perché essa era un ostacolo per l'unità di classe. La lotta armata era fondata su una politica sbagliata, aveva una strategia sbagliata ed usava tattiche sbagliate. Abbiamo comunque sempre evitato di criticare i Repubblicani per la situazione nelle 6 contee. La loro attività era la conseguenza di un problema reale e non doveva essere confusa con le cause di quella situazione.

18. L'IRA non è responsabile della creazione di settarismo, sebbene fosse direttamente coinvolto in uccisioni di natura settaria. Al contrario, rinacque nel 1969 come reazione agli attacchi settari portati dalle forze di sicurezza e dai paramilitari lealisti contro quello che era stato un movimento pacifico per i diritti civili. Mentre è vero che le singole azioni dell'IRA negli anni hanno contribuito ad alimentare le tensioni settarie, esse non erano la causa fondamentale della continuata esistenza del settarismo. Pertanto, la fine dell'attività militare dell'IRA non ha portato alla fine del settarismo; né ci sono indicazioni che la fine della divisione porterà all'unità della classe lavoratrice.

Il processo di pace

19. Quando fu dichiarato il cessate-il-fuoco nel 1994, dichiarammo il nostro sostegno perché la fine della lotta armata apriva nuove possibilità per una politica su posizioni di classe. Noi non ritenevamo che il cessate-il-fuoco dell'IRA sia stato una svendita. Si trattò piuttosto dell'inevitabile naturale processo della politica del nazionalismo, che era destinato a raggiungere un compromesso con l'imperialismo. Inoltre era naturale, dato che il movimento era basato sul controllo verticistico e centralizzato e la maggior parte del suo sostegno popolare proveniva da un solo settore della popolazione.

20.1 All'Accordo di Belfast, si giunse al culmine di una strategia decennale messa in atto dallo Sinn Féin [16], che aveva aperto diversi fronti su diverse questioni per acquisire rispettabilità costruendo un movimento interclassista populista. Il prezzo da pagare fu l'eliminazione di ogni riferimento al socialismo per mantenere unita la "grande famiglia nazionalista". Questa strategia non poteva mai portare ad un'Irlanda unita e socialista e nemmeno altre significative migliorie tranne quelle connesse con il processo di "smilitarizzazione". Si trattò invece di un rafforzamento del fronte nazionalista tradizionale con lo scopo di giungere ad un'alleanza di tutte le forze nazionaliste: dallo Sinn Féin al Fianna Fáil [17], dal SDLP [18] alla Chiesa cattolica e al potente lobby irlandese degli USA. Una simile alleanza interclassista non ha da offrire nulla alla classe lavoratrice del Sud e del Nord, e noi ci opponiamo.

20.2 L'Accordo di Belfast non offrì altro che uno spoil-system basato sulle divisioni settarie e che le rinforzava. Noi invitammo all'astensione sul referendum relativo all'Accordo e ci rifiutammo di schierarci con le forze che invitavano a votare NO, sostenendo che esse non avevano nessun'altra alternativa da offrire che non fosse lo stesso conflitto di sempre che aveva rovinato la vita a decine di migliaia di lavoratori. Le forze repubblicane del 32-County Sovereignty Committee, il Real IRA, il Republican Sinn Féin, il Continuity IRA e l'Irish National Liberation Army [19] non avevano da proporre altro se non aumentare il settarismo ed il controllo sulle loro comunità. Gli oppositori lealisti - i cui raduni erano frequentati dai sostenitori degli squadroni della morte della Loyalist Volunteer Force [20] - non volevano altro che il ritorno al tempo in cui i cattolici vivevano nel terrore ed in ginocchio.

21. Il parlamento autonomo regionale costituito dall'Accordo di Belfast dimostra abbastanza chiaramente il fatto che il risultato netto dello stesso Accordo è il rafforzamento del settarismo, visto che i membri eletti devono dichiararsi "Nazionalisti" o "Unionisti" perché i loro voti abbiano valore. I partiti politici hanno dimostrato di essere in grado di raggiungere senza problemi accordi sulle questioni economiche -senza scontri sui programmi di finanziamento o di spesa pubblica - ma su quali fiori mettere nei corridoi del palazzo parlamentare o quale bandiera far sventolare davanti ai palazzi ministeriali ecco che rispuntano le divisioni tra i due schieramenti.

22. Il massiccio voto a favore dell'Accordo, sia a Sud che a Nord, al di là di ogni altra indicazione, mostra abbastanza chiaramente che la vasta maggioranza della gente non vuole ritornare alla situazione di violenza precedente al cessate-il-fuoco. Qualsiasi ritorno alla lotta armata aprirebbe la strada ad ulteriore sofferenza e repressione per la classe lavoratrice delle 6 contee.

Settarismo oggi nel Nord

23.1 Le divisioni settarie sono ancora una realtà nel Nord di oggi. Riconosciamo che molte delle proteste connesse a queste divisioni, lungi dal risolverle, hanno lo scopo di esacerbarle e di dividere ulteriormente la classe lavoratrice. Ne traggono vantaggio elettorale i politicanti locali o i sempiterni paramilitari.

23.2 Su queste cose noi non siamo neutrali. Non diamo alcun sostegno a quei gruppi che si arrogano il diritto di decidere chi può vivere, lavorare o passare nella "loro area" e chi no. La sola eccezione che facciamo sono le sfilate dell'Ordine Orangista e organizzazioni affine a causa del loro ruolo insistente nell'infiammare l'odio settario. Ma, al tempo stesso, noi sosteniamo che l'opposizione all'Ordine Orangista vada costruita su basi di classe e non religiose. Cerchiamo di impregnare il movimento dei lavoratori con fiducia nella classe e solidarietà di classe nella nostra lotta contro organizzazioni a fondo settario quali l'Ordine Orangista e l'Ancient Order of Hibernians [21].

23.3 Generalmente noi sosteniamo tutti gli appelli alle inchieste pubbliche e ci opponiamo alla repressione di Stato, anche quando vittime della repressione sono persone di cui non condividiamo la politica.

23.4 Noi sosteniamo la creazione di quartieri misti, di scuole miste e la rimozione di tutti i simboli religiosi e nazionalisti dai palazzi pubblici e dalle strade. Siamo per la fine di qualsiasi intromissione religiosa nelle scuole e negli ospedali e di qualsiasi finanziamento pubblico alle istituzioni religiose a Nord come al Sud [22].

24. Noi condanniamo qualsiasi azione a carattere settario (vedi quelle a base religiosa), comprese quelle fatte dai Repubblicani. Noi combattiamo il settarismo invitando i lavoratori ad agire attraverso scioperi e manifestazioni contro simili oltraggi, evitando di ricorrere alla protezione delle forze dello Stato.

25. Condanniamo senza alcuna riserva quelle azioni "punitive" fatte di bastonate e colpi di pistola contro persone accusate di "comportamenti antisociali" o di spaccio di droga, fatte dai paramilitari sia lealisti che repubblicani. Queste azioni non sono altro che un rozzo tentativo di mantenere il controllo su ciò che questi gruppi considerano le "loro comunità". Siamo di fronte ad azioni dal carattere autoritario e mafioso. Una classe lavoratrice più forte, più combattiva e più sicura di sé potrà e dovrà accettare responsabilità per rispondere alla criminalità antisociale sul territorio, come parte di un autonomo movimento allargato, perché allo Stato interessa poco farlo.

L'unità dei lavoratori

26. In quanto anarchici noi lavoriamo per l'unità tra lavoratori cattolici e protestanti e tra lavoratori britannici ed irlandesi. Che ciò sia possibile è stato dimostrato più volte nella storia del Nord, come nel caso dello sciopero dei portuali del 1907 e dello sciopero per i sussidi del 1932 [23], quando i [quartieri della] Falls Road e della Shankill Road manifestarono in solidarietà gli uni degli altri [24]. Più recentemente abbiamo assistito ad azioni unitarie contro la tassa sull'acqua e contro le privatizzazioni. Esempi più circoscritti di questa possibile unità vengono dalle frequenti lotte sindacali nei luoghi di lavoro al Nord.

27.1 Come in ogni parte, i lavoratori del Nord hanno lottato insieme per migliorare le loro condizioni. Nonostante la tradizione di discriminazione sul lavoro, il mondo del lavoro è uno dei luoghi più integrati nella società del Nord. Ci sono stati anche degli importanti scioperi contro l'intimidazione settario nel lavoro.

27.2 Tuttavia, le ideologie nazionaliste ed unioniste sono state usate per rompere e minare l'unità dei lavoratori. Ciò non sorprende in quanto le rivendicazioni per miglioramenti non collimavano mai con lo spirito sul quale lo Stato del Nord fu fondato, ossia "uno stato protestante per un popolo protestante" (Craig, primo capo del governo nordirlandese). Anche Éamon de Valera [25] parlava di "uno Stato cattolico per un Popolo cattolico". L'unità della classe lavoratrice prevede l'unità a livello internazionale, mentre l'unità nazionale prevede unità tra la classe capitalista e quella lavoratrice; è evidente dunque che il nazionalismo irlandese, come ogni nazionalismo, rivendica la divisione della classe lavoratrice internazionale ed il sacrificarsi degli interessi dei lavoratori per il bene degli "interessi nazionali" capitalisti.

28. È quindi nell'interesse dei lavoratori rompere con le ideologie del Lealismo e del Nazionalismo irlandese. Se questo è vero per quanto riguarda le lotte economiche quotidiane, è ancora più vero per quanto riguarda la lotta per il comunismo libertario.

29. Si può costruire un movimento libertario duraturo solamente su basi che includono l'anti-imperialismo e l'opposizione alla repressione di Stato e al settarismo. Si tratta di questioni che il movimento libertario deve discutere a fondo; non devono essere sorvolate per l'amore della crescita del movimento nel breve termine.

La fine della divisione?

30.1 Come parte del processo di pace, lo Stato britannico dichiarò che qualora la popolazione dell'isola [d'Irlanda] - votando in referendum separati, al Nord ed al Sud - esprimesse il desiderio di unione, avrebbe rispettato tale decisione. No è un caso che questa promessa venne fatta in un momento quando l'ala eletta dello Stato britannico cercava di imporre un programma di modernizzazione della struttura statale. Ognuno dei cambiamenti fatti nel quadro di tale programma è stato osteggiato da altre fazioni della classe dominante e ognuno di loro potranno essere annullato in futuro. La Gran Bretagna, come le altre potenze imperialiste, non ha sempre rispettato gli accordi scritti o verbali. C'è stato al contempo, però, un cambiamento nel quadro europeo, dove l'UE diventa sempre più il garante della stabilità capitalista. Dopo tutto, alle multinazionali importa poco quale governo nazionale si impegna a mantenere la stabilità.

30.2 Questo potrebbe far pensare ad un'altra via con la quale si potrebbe porre fine alla divisione [dell'Irlanda]. Fino ad oggi, gli anarchici - tra cui il WSM - pensavano che l'unico modo di porre fine alla divisione potesse essere un'ondata rivoluzionaria che univa la classe lavoratrice, ponendo fine anche alla politica del settarismo. Tale scenario richiede inevitabilmente una fine all'imperialismo. Invece è anche possibile che la divisione abbia fine tramite un referendum nel quale una maggioranza ancora da formarsi impone un nuovo quadro sulla minoranza, lasciando intatto il settarismo. Crediamo che, almeno a breve termine, una tale situazione potrebbe solo esacerbare le divisioni settarie nella classe lavoratrice del Nord.

Prospettive a breve termine

Il dibattito con i Lealisti

S1.1 Le organizzazioni politiche legate ai paramilitari lealisti sono divenute più attive dopo il cessate-il-fuoco lealista del 1994. Mentre il Progressive Unionist Party dichiara di essere socialista, è importante ricordare da dove provengono i suoi quadri. Esso è il braccio pubblico della Ulster Volunteer Force, che per 25 anni ha condotto una fragorosa guerra settaria contro la popolazione nazionalista delle 6 contee.

S1.2 Non siamo d'accordo, però, con chi sostiene che i socialisti non debbano aprire un dibattito con membri di questi gruppi. È solo tramite un dibattito del genere che le loro ridicole posizioni socialiste e monarchiche al tempo stesso possono essere smascherate. Le varie forme di nazionalismo non hanno alcunché da offrire alla nostra classe; possono solo legare i nostri interessi a quelli dei nostri nemici della classe dominante o gli aspiranti a quella classe.

La riforma dello Stato delle 6 contee

S2. In precedenza abbiamo sostenuto che lo Stato delle 6 contee era irrimediabilmente settario. Ad ogni modo, l'attuale processo di pace può sfociare in un apparato statuale che sia diviso tra l'infeudamento di forze settarie da una parte e dall'altro l'incoraggiare il conflitto settario comunitarista da parte di quelle stesse forze politiche. Sembra che essendo il capitalismo incapace di procedere in avanti, esso si muova per vie laterali in modo che non si faccia nulla per risolvere alla base i conflitti settari, perché alla fine ci sia soprattutto una "parità di intervento" dello Stato in questi conflitti.

Il ruolo dello Stato britannico

S3. Non è più possibile individuare un singolo motivante per la posizione dello Strato britannico sul Nord. Il trasferimento del potere all'Unione europea, la fine della Guerra fredda e la crescita economica del Sud hanno tutti contribuito all'eliminazione per i motivi storici della continuata presenza britannica nel Nord. Ora la fazione di maggioranza sembra più aperta all'idea della condivisione del potere con il governo del Sud, addirittura anche di un'eventuale riunificazione. È prioritario per le classe dominanti irlandesi e britanniche mantenere condizioni stabili per il bene del capitalismo.

S4. Riconosciamo che ci sono stati alcune riforme cosmetici del RUC [26] in conseguenza alle proposte della commissione Patten. Un cambiamento di nome, di stemma, di pratiche di reclutamento non distoglie dal fatto che il primo compito della polizia sia, e sarà sempre, quello di difendere lo statu quo. Né questo cambierà anche se ci fossero futuri trasferimenti di potere da Londra in termini di forze dell'ordine e giustizia. Siamo contrari alla partecipazione in organismi quali le District Policing Partnership Boards [27]. Si tratta di organismi senza alcuna autorità legislativa, che rafforzano la dipendenza e l'impotenza invece di effettuare una vera vigilanza sull'operato della polizia. Infatti i dirigenti della polizia sono autorizzati a non rispondere alle domande poste durante qualsiasi riunione pubblica se le considera attinenti alla "sicurezza nazionale". Dobbiamo dimostrare attraverso le nostre azioni ed i nostri metodi che solo con l'organizzazione collettiva e la pratica della solidarietà nei nostri quartieri e nei luoghi di lavoro, come classe, si possa iniziare a risolvere la questione della "criminalità antisociale" ed il vero crimine del capitalismo.
 

Adottato dal Congresso dell'aprile 2009.

www.wsm.ie

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali

  

Note del traduttore:

[1] Il termine "divisione" traduce "partition". Nel 1921, in seguito ad una guerriglia iniziata con la proclamazione di una repubblica a Dublino nel 1916 da parte dei nazionalisti irlandesi, i capi nazionalisti firmarono il Trattato anglo-irlandese che concedeva autonomia all'interno del Commonwealth britannico (presto trasformato in vera indipendenza) per soli 26 delle 32 contee dell'Irlanda. Le restanti 6 diventarono una nuova entità politica, l'Irlanda del Nord, che rimase parte del Regno Unito e ancora oggi, molti nazionalisti usano il termine "6 contee" per parlare dell'Irlanda del Nord. Una parte dello Sinn Féin, il partito nazionalista irlandese, rifiutò i termini del Trattato, soprattutto la divisione artificiale, rivendicando l'unità nazionale al punto di iniziare una guerra civile in Irlanda tra sostenitori del Trattato e oppositori. La costituzione repubblicana dell'Irlanda, varata nel 1937, rivendica l'intera isola come territorio nazionale ma, nel 1997, l'Irlanda modifica la sua costituzione in osservanza con i termini dell'Accordo di Belfast (e dopo referendum), eliminando questa rivendicazione territoriale.

[2] "Unionists", ossia coloro che sono favorevoli a mantenere l'unione tra l'Irlanda del Nord e la Gran Bretagna che insieme formano il Regno Unito.

[3] "Loyalists", termine interscambiabile con "Unionists". Sono "lealisti" coloro che si credono leali alla corona britannica.

[4] Gli "orangisti" sono i membri dell'Ordine di Orange, una sorte di framassoneria protestante irlandese, che ha praticamente gestito l'Irlanda del Nord dalla sua creazione. Fondata nel Settecento come società segreta dei nobili anglicani dell'Irlanda, fu aperta ai presbiteriani e alla classe lavoratrice alla fine dell'Ottocento come strumento per porre fine alla crescente unità operaia nelle fabbriche di Belfast e Dublino.

[5] La rivolta del 1798 fu ispirata dalla rivoluzione francese, adottando le parole d'ordine di "libertà, fraternità e uguaglianza" tra tutti gli abitanti dell'isola: cattolici, anglicani e presbiteriani. Nasce soprattutto tra i presbiteriani nordirlandesi che, pur essendo protestanti, soffrivano quanto i cattolici del paese, vittime di leggi repressivi.

[6] Il termine inglese, "Dissenter", veniva usato per indicare persone appartenenti a chiese in rottura con la chiesa di Stato, la chiesa anglicana. Include gli anabattisti, i presbiteriani, i metodisti ed i quaccheri.

[7] Per lo più presbiteriani. Va ricordato che il presbiterianesimo è una forma di cristianesimo fondamentalista estremamente antigerarchica. Ogni "parrocchia" è completamente autogestita. Non esistono preti, solo predicatori eletti dalla congregazione e inoltre i credenti eleggono annualmente un comitato che gestisce gli affari della "parrocchia". Le idee della rivoluzione francese trovarono terreno fertile tra i presbiteriani dell'Irlanda.

[8] I parlamentari nazionalisti irlandesi erano organizzati nella Home Rule League (Lega per l'Autogoverno), che divenne poi l'Irish Parliamentary Party (Partito parlamentare irlandese), sono riusciti a portare all'ordine del giorno ben 3 disegni di legge per un parlamento autonomo irlandese (ma sempre all'interno del Regno Unito) tra il 1886 e il 1914. Il primo fu sconfitto alla Camera; il secondo fu passato dalla Camera dei Comuni ma fu bocciato dalla Camera dei Lord; il terzo fu approvato da entrambe le camere ma fu sospeso in seguito allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Una quarta legge del 1920 fu introdotto, creando invece 2 parlamenti: uno con sede a Belfast (in vigore fino al 1998), l'altro con sede a Dublino (che però non entrò mai in funzione perché boicottato dal partito nazionalista Sinn Féin, che aveva ottenuto circa il 95% dei voti irlandesi/cattolici nelle politiche del 1918). Fu la legge che per primo divise l'Irlanda in due entità politiche. Dopo 3 anni di lotte intermittenti in seguito all'Insurrezione del 1916 ed alla Dichiarazione dell'Indipendenza irlandese, scoppio nel 1919 la Guerra d'Indipendenza irlandese. Terminò con un cessato il fuoco nel luglio 1921 e, definitivamente, con il Trattato Anglo-Irlandese firmato nel dicembre di quell'anno, con cui venne creato lo Stato Libero dell'Irlanda in 26 delle 32 contee irlandesi.

[9] Ulster è una delle quattro regioni, o province, storiche dell'Irlanda, gli antichi regni dell'Irlanda pre-coloniale. Sin dalla nascita dell'Irlanda del Nord, la maggior parte degli unionisti continuano ad usare il termine "Ulster" al posto di "Irlanda del Nord".

[10] Un piano per la condivisione di potere (tra unionisti e nazionalisti moderati), ossia un progetto di governo "unito", fu ideato nel '73-4 in risposta all'inasprirsi della guerriglia in corso nell'Irlanda del Nord. Non fu un successo.

[11] L'Accordo Anglo-Irlandese firmato nel 1985 dai governi britannici ed irlandesi prevedeva un parlamento autonomo con accesso garantito sia agli unionisti che ai nazionalisti, nonché la possibilità perché lo Stato irlandese potesse avere una voce nella gestione dell'Irlanda del Nord. Fu largamente criticato da tutti gli unionisti per questo, ma anche dai repubblicani poiché non prevedeva alcun cambiamento nello statu quo dell'Irlanda del Nord.

[12] Il riferimento è allo slogan degli unionisti protestanti nel periodo prima della divisione, "Home Rule is Rome Rule", ossia "Autogoverno significha governo da Roma", un riferimento all'influenza del Vaticano.

[13] Il Taoiseach (pl. Taoisigh) è il capo del governo irlandese. E' un antico termine gaelico che significa "capo".

[14] L'esercito britannico aprì fuoco su una manifestazione pacifica a Derry, uccidendo e ferendo molte uomini, donne e bambini innocenti. Un'inchiesta ha in seguito esonerato l'esercito. Attualmente è in corso una nuova inchiesta sugli eventi di Bloody Sunday.

[15] Si tratta di una campagna di attentati contro bersagli commerciali quali negozi, uffici, ristoranti, alberghi e bar. Non erano ideati per uccidere, bensì per colpire le strutture.

[16] Partito politico pan-irlandese che discende dallo Sinn Féin degli anni '20, legato all'IRA.

[17] Partito politico irlandese che discende dallo Sinn Féin degli anni '20, diventato negli anni '30 il più grande partito nel parlamento irlandese e attualmente al governo.

[18] Social Democratic & Labour Party. Partito politico nordirlandese fondato negli anni '60. Per anni fu effettivamente l'unico partito dei nazionalisti nordirlandesi, sebbene fosse ideato come partito socialdemocratico non-settario.

[19] Il Comitato per la Sovranità delle 32 Contee, l'IRA "Vero", lo Sinn Féin Repubblicano, l'IRA per la Continuità e l'Esercito per la Liberazione Nazionale Irlandese sono formazioni paramilitari scisse dall'IRA nel corso degli anni.

[20] La Forza dei Volontari Lealisti (LVF) è un gruppo paramilitare protestante di formazione abbastanza recente che si opponeva a qualsiasi "pace" con i repubblicani.

[21] "Antico Ordine degli Iberni", organizzazione cattolica-irlandese presente in molti paesi, tra cui gli USA (dove fu fondata nel 1836 e dove organizza la parata annuale per la festa di san Patrizio).

[22] Va ricordato che sin dall'indipendenza, in l'Irlanda le ordini religiose hanno il quasi totale controllo delle scuole e della maggior parte degli ospedali. La vasta maggioranza di scuole in tutta l'Irlanda sono divise a base religiosa.

[23] Lo Outdoor Relief Strike del 1932 fu indetto da lavoratori disoccupati protestanti e cattolici chiedendo un aumento del sussidio noto col nome "Outdoor Relief", pagato a lavoratori disoccupati che facevano lavori giornalieri per conto dello Stato in cambio di cibo. Fu molto difficile accedere a questo sussidio. Nel frattempo quasi il 40% della popolazione di Belfast viveva in povertà assoluta (senza cibo).

[24] Le zone intorno alla Falls Road sono abitate a maggioranza cattolica, mentre quelle intorno alla Shankill Road sono a maggioranza protestante. Entrambi sono quartieri operai.

[25] Éamon de Valera (1882-1975), figura storica del nazionalismo irlandese. Partecipante all'Insurrezione del 1916, membro dello Sinn Féin, respinse il Trattato Anglo-Irlandese, fondò il Fianna Fáil, presedette ben 8 governi tra il 1932 e il 1959 e fu eletto presidente della repubblica due volte.

[26] Royal Ulster Constabulary, polizia nordirlandese, di prevalenza protestante. Nel 2001 ha cambiato nome in Police Service of Northern Ireland.

[27] Organismi - previste dall'Accordo di Belfast - tramite i quali le municipalità possono avere una voce nelle politiche della polizia e nelle investigazioni conseguenti a denunce contro la polizia.