PIATTAFORMISMO SENZA ILLUSIONI: FRANCIA

intervista con Alternative libertaire

 

Alternative Libertaire (AL) è la terza più importante organizzazione anarchica in Francia oggi, dopo la sindacalista CNT-Vignoles e la sintetista Federazione Anarchica (FA). Influenzata dal piattaformismo, gli scopi principali di AL sono quelli di sviluppare ulteriormente una tendenza anarchica classista e contribuire all'emersione di un grande movimento di classe, autogestito ed anticapitalista. Nei primi 3 anni di esistenza della Nefac, AL ha alimentato una forte relazione politica con la Nefac della regione del Quebec in Canada, sia con lo scambio di stampa che di posta elettronica e di visite reciproche. Abbiamo intervistato Laurent Scapin, segretario per le relazioni internazionali di AL. L'intervista è a cura di Nic, Mete Noire (NEFAC-Montreal).

 

Quando si è costituita AL?

AL: Alternative Libertaire è nata nel 1991, sulla base del "Manifesto per una alternativa libertaria" Lo scopo era quello di creare un'organizzazione che potesse andare oltre le limitate dimensioni dei gruppi comunisti libertari dell'epoca. Furono 2 le componenti che parteciparono alla formazione di AL: l'Union des Travailleurs Communistes-Libertaires (UTCL), composta soprattutto da attivisti sindacali libertari, ed il Collectif Jeunes Libertaires (CJL), una organizzazione giovanile.

Nel leggere il vostro mensile Alternative Libertaire o la vostra rivista teorica Debattre, si colgono pochissimi riferimenti al piattaformismo. Vi considerate un'organizzazione piattaformista?

La Piattaforma ed il piattaformismo sono senz'altro parte del nostro bagaglio ideologico, ma noi non vi facciamo riferimento in modo dogmatico. Riteniamo che gran parte del testo, scritto nel 1926, sia oggi obsoleto e non più rispondente alla realtà politica della Francia odierna. Ecco perché noi facciamo raramente riferimento alla Piattaforma o al piattaformismo. Ci identifichiamo con lo spirito del piattaformismo, ma non con ogni parola scritta nel testo originale! Siamo tuttavia convinti dell'importanza dell'organizzazione per gli anarchici, come dell'importanza di avere una chiara linea politica e strategica, ed in questo, certo, siamo piattaformisti.

Dove si esplica l'intervento di AL?

I militanti di AL sono attivi in molti movimenti sociali. Per prima cosa nei sindacati ed in particolare nel Gruppo dei 10-Solidaires. Per noi la lotta dei lavoratori, prime vittime del sistema capitalistico, resta centrale. Il sindacalismo, l'intervento sindacale e nei posti di lavoro sono quindi fondamentali. Come esempio posso citare il bollettino sindacale edito dai lavoratori delle ferrovie che fanno parte di AL. Siamo attivi anche in molti altri movimenti: quello antifascista, quello antirazzista (compreso il sostegno agli immigrati), quello anti-sessista, quello anti-militarista (le mobilitazioni contro la guerra), quello ecologista (contro il nucleare per esempio), nei movimenti dei lavoratori precari e disoccupati. Un altro specifico di lavoro è quello internazionale e riguarda l'attività nella rete SIL (Solidarietà Internazionale Libertaria) con azioni di solidarietà anche verso le lotte anticoloniali in Palestina e con le mobilitazioni contro il G8 di Evian.

Durante le elezioni presidenziali, si diceva che voi davate indicazione di votare Chirac contro Le Pen. Potete spiegare in quale contesto era maturata questa indicazione?

AL: Noi non abbiamo mai dato indicazione di voto per Chirac. Ma non abbiamo nemmeno propagandato l'astensionismo. Abbiamo detto che nessuna voce e soprattutto nessuna voce operaia si levasse a favore di Le Pen, il che è totalmente differente. Noi rispettiamo l'autonomia di tutti i gruppi locali di AL, alcuni dei quali hanno preso posizione per votare per Chirac, ma non si trattava di una decisione presa a livello nazionale. I militanti di AL sono attivi e convinti anti-fascisti e sappiamo bene che prima di ogni cosa sono le lotte sociali che possono sconfiggere l'estrema destra. Questa era la nostra posizione prima del secondo ballottaggio. Una minoranza di militanti di AL, fra cui io stesso, pensavamo comunque che il ballottaggio in quel caso di elezioni presidenziali poteva essere uno strumento utile per l'anti-fascismo.

Se ne può dedurre che rigettiate l'anti-elettoralismo quale tradizionale posizione anarchica?

Una posizione sulle elezioni non è che una decisione tattica assolutamente secondaria se confrontata con le lotte sociali. E' alquanto sorprendente sentire gli anarchici parlare per ore sulle elezioni se poi le considerano di scarsa importanza. Noi abbiamo una posizione non-dogmatica rispetto al voto. Sebbene riteniamo che dalle elezioni non possa venire niente di positivo per gli sfruttati, al tempo stesso pensiamo che esse possano anche avere risultati molto negativi. Sulle elezioni prendiamo una posizione perché sentiamo che sono temi che ci riguardano e lo facciamo considerando ogni singola situazione, senza ragionamenti fatti a priori.

In Francia vi sono molti sindacati; AL come organizzazione ha una preferenza particolare per un certo tipo di sindacalismo oppure i vostri militanti sono attivi nei sindacati più significativi in base al luogo di lavoro?

La cosa più importante è l'organizzazione dei lavoratori contro i padroni. Per noi, il sindacato è un mezzo della lotta di massa che va oltre le differenze politiche (anarchici, comunisti, lavoratori non-politicizzati che sono la maggioranza). I militanti di AL sono sindacalizzati in tutti i tipi di sindacati (in SUD e negli altri sindacati del Gruppo dei 10, nella CNT-Vignoles, nella CGT, in FO, nella CFDT) a seconda dei rapporti di forza in campo e nell'azienda. Noi non abbiamo una politica sindacale e rispettiamo scrupolosamente l'autonomia del movimento dei lavoratori. Lavoriamo nei sindacati per spingere le lotte, per guadagnare posizioni di democrazia e di avanzamento del cambiamento sociale. Ecco perché ci sentiamo più a nostro agio in sindacati alternativi e di base come SUD.

Come sono i vostri rapporti con le altre organizzazioni politiche anarchiche in Francia, ed in particolare con la FA?

Fino al 2001, le relazioni tra le diverse organizzazioni anarchiche francesi erano veramente tese, pronte ad evolversi in conflitto aperto. Ma le cose sono cambiate alquanto. Ora abbiamo rapporti cordiali con la Fédération Anarchiste e ci si incontra regolarmente sia come federazioni che a livello locale. E questo ha contribuito alla riuscita delle iniziative contro il G8. Lo stesso si deve dire per i nostri rapporti con la rete No Pasaran e con la Organisation Communiste Libertaire (OCL), grazie soprattutto al lavoro internazionale. Infatti entrambe, insieme ad AL, fanno parte della SIL, per cui lavoriamo a stretto contatto su molti temi, il che contribuisce a costruire relazioni di fiducia ed a ridurre i conflitti. Un buon esempio di quanto dico è il Forum de Montreuil (un quartiere di Parigi-est), di cui fanno parte AL, FA e CNT. Il forum si pone come voce comune e nel primo incontro c'erano mille persone, cosa unica per gli anarchici di Montreuil. Un'altra cosa impossibile alcuni anni fa è diventata realtà con l'organizzazione delle iniziative contro il G8, che ha visto AL, la FA, No Pasaran, la CNT-Vignoles, l'OCL e la OSL svizzera coordinarsi per un lavoro che andava nella stessa direzione!

Del resto, possiamo immaginare che l'eredità di un movimento forte ed organizzato come quello francese porti dei benefici alle organizzazioni anarchiche di oggi. Quale influenza ha avuto il lavoro teorico di importanti militanti come Daniel Guerin dei tempi dell'UTCL o di Georges Fontenis dell'attuale AL?

Oggi disponiamo di un grande lascito teorico. Una delle debolezze passate del movimento anarchico è stata sia quella di reinventarsi ogni volta per dimenticare il suo passato, sia quella di rifiutarsi di uscire dai sacri dogmi anarchici. Compagni come Daniel Guerin furono capaci di rompere questo circolo vizioso e di ri-pensare alla nostra lotta su basi non-settarie. Sfortunatamente per molti anni tutto questo non è stato compreso da altre componenti del movimento anarchico francese...

Voi fate parte della SIL, una rete internazionale di organizzazioni comuniste-anarchiche ed anarco-sindacaliste che cerca di favorire lo sviluppo materiale del movimento anarchico internazionale ed in particolare quello dell'America Latina. Puoi spiegare brevemente i progetti della SIL?

La SIL si è formata nel 2001 su iniziativa della Confederación General del Trabajo (CGT) di Spagna per condividere le riflessioni sulle nostre lotte, per rendere internazionali relazioni che erano sempre state di carattere bilaterale, per sostenere concretamente progetti di solidarietà internazionale. I progetti in corso riguardano l'America del Sud. In Uruguay la SIL sta aiutando la FAU nel finanziare uno spazio libero a Colon e l'acquisto di un autocarro per la propaganda di strada. In Brasile stiamo aiutando la FAG nella costruzione di uno spazio di quartiere a Sepe Tiaraju, nell'apertura di un centro-stampa anarchico e nella ricostruzione di un capannone per una cooperativa di riciclaggio di pezzi di acciaio. In Argentina stiamo finanziando il giornale "En la Calle" dei compagni della OSL. La SIL conta attualmente circa 20 organizzazioni ed abbiamo già erogato molte migliaia di dollari ai nostri compagni del Sud America.

E per finire: come vedete il futuro del movimento anarchico internazionale?

Nel nostro ultimo congresso del novembre 2002, abbiamo notato un progresso qualitativo e quantitativo della nostra organizzazione. Abbiamo fatto un passo avanti. Ma siamo ben lontani da una vera sinistra anarchica con un vero progetto capace di un impatto politico reale. Però le cose si muovono. La formazione della rete SIL, la capacità delle principali organizzazioni anarchiche francesi di coordinarsi e lavorare verso uno stesso obiettivo nelle mobilitazioni contro il G8, sono tutti segnali incoraggianti. Ma al tempo stesso occorre vedere i nostri limiti. Ci mancano gli spazi di dibattito dove confrontare le idee ed elaborare collettivamente. Si progredisce meglio sempre in tanti che da soli. Non si tratta certo di cadere ora in scivolamenti burocratici; ma se la nostra tendenza vuole trarre vantaggio dalle lotte sociali odierne e dallo sviluppo delle nostre idee, dobbiamo inventarci nuove forme di lavoro comune.

 

Alternative Libertaire

BP 177, 75967 Paris Cedex 20 FRANCE

international@alternativelibertaire.org

http://www.alternativelibertaire.org

 

L'intervista fa parte della serie "Platformism Without Illusions" sul numero 6 (inverno/primavera 2003) del "Northeastern Anarchist". Altre interviste della serie sono stati fatti con gruppi dal Regno Unito, Francia, Italia (Federazione dei Comunisti Anarchici), Repubblica Ceca, Sudafrica, Brasile e Cile.

The Northeastern Anarchist è la rivista teorica in lingua inglese della North Eastern Federation of Anarchist Communists (NEFAC) che tratta della lotta di classe, la teoria, storia, strategia e analisi dell'anarchismo cercando di sviluppare la teoria e la pratica dei comunisti anarchici.

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Traduzione a cura di Donato Romito