La Semaña Tragica: 86 ANNI DOPO
Commissione per la Memoria della Semaña Tragica
86 anni fa, i quartieri di Parque de los Patricios, Pompeya e San Cristóbal furono la scena di una delle lotte più importanti della classe operaia e dell'intero popolo della Città di Buenos Aires. Lotta che i potenti di sempre, con a capo il governo di turno del radicale Yrigoyen, repressero a sangue e fuoco con i proiettili dell'esercito, della polizia e dei gruppi fascisti dell'epoca.
Le organizzazioni che firmano questa dichiarazione si considerano eredi di quei lottatori, donne e uomini del nostro popolo che furono massacrati per esigere condizioni dignitose di lavoro e aumenti di salario. La loro decisione, capacità e forza per opporsi a quelli che ieri come oggi impongono a sangue e fuoco i loro privilegi ci spinge a continuare la lotta per una società giusta. Il massacro di Yrigoyen, che oggi ricordiamo, i 30.000 compagni assassinati dalla dittatura, i morti del 19-20 dicembre con De La Rua, gli assassini di Maxi e Dario al Puente Pueyrredon con Duhalde presidente, l'attentato alla Plaza de Mayo del 20 dicembre 2003, e tanti altri crimini rispondono agli stessi interessi che massacrarono i lavoratori di Vasena.
Dopo quasi 2 anni del governo Kirchner, il discorso è cambiato ma il percorso è sempre lo stesso; si paga puntualmente il debito estero ma i nostri bambini sono sempre malnutriti, gli enti privatizzati continuano a fare favolosi guadagni senza che si parli di privarli delle concessioni, sono sempre gli stessi a trarre i benefici e i repressi, con nuovi metodi, rimangono sempre i lavoratori occupati e disoccupati, e il popolo intero.
Per tutto questo, accusiamo gli attuali governanti di essere gli eredi di quel Yrigoyen, di quei repressori e di quei fascisti. Molte e profonde lotte durante il 2004 hanno affrontato la continuità di queste barbarie capitaliste. Nuovi e giovani oppositori si sono uniti alla lotta a partire da diversi settori: dalla metropolitana, dalle ferrovie, ma anche i docenti e i lavoratori delle aziende telefoniche si sono uniti alla lotta dei movimenti dei piqueteros, ai lavoratori delle fabbriche recuperate, agli studenti universitari contro la legge sull'università e per maggiori investimenti. Già sono migliaia e sicuramente ci saranno ancora molti che si uniranno alla lotta nel 2005.
Ricordando lo sciopero generale e l'insurrezione della Settimana di gennaio 1919, riaffermiamo oggi come 86 anni fa l'opposizione al capitalismo.
Riaffermiamo come 86 anni fa che l'unità di tutti gli sfruttati è l'unico cammino perché l'uguaglianza e la libertà si installino nella nostra società.
Unità per lottare, non nell'astratto, ma per riconquistare i più elementari diritti, quelli che per i nostri padri furono inalienabili e che oggi si sono perduti
Unità per conquistare aumenti salariali
Unità per conquistare la giornata lavorativa di 6 ore, senza riduzioni di salario con la ripartizione delle ore di lavoro per porre fine alla disoccupazione
Unità per ottenere la fine dei processi degli oltre 4.000 tra uomini e donne oppositori popolari, l'immediata liberazione dei prigionieri politici e l'abrogazione delle leggi antioperaie di flessibilizzazione del lavoro
Unità per contrastare l'azione psicologica dei media che criminalizzano la protesta sociale
Unità per opporsi al progetto imperialista la cui faccia più visibile è l'ALCA
Unità per costruire il poder popular.
In questo luogo dove lottarono per gli stessi ideali migliaia e migliaia di anonimi compagni e compagne riaffermiamo il nostro impegno di opporci fino alla fine alle ingiustizie in ogni loro forma.
ORGANIZACIÓN SOCIALISTA LIBERTARIA argentina
EN LA CALLE - giornale dell'anarchismo organizzato
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Parana: orgalibertaria@hotmail.com
Traduzione a cura di FdCA - Ufficio relazioni internazionali