COLLETTIVO COMUNISTA LIBERTARIO

L'INSERIMENTO ANARCHICO NELL'ATTIVITÀ SINDACALE



1. Il compito degli anarchici nella classe operaia e nelle sue organizzazioni di massa, come i sindacati, è di vitale importanza per lo sviluppo del comunismo libertario, sebbene non si debbano confondere i ruoli differenti che spettano all'organizzazione specifica libertaria ed al movimento di classe nel suo complesso. 

2. Partiamo dal fatto che il sindacato non è un'organizzazione rivoluzionaria, atteso che il suo compito consiste nel difendere gli interessi dei lavoratori nel loro complesso in questo sistema per stabilire il miglior prezzo della forza lavoro verso il capitale. Tuttavia, sebbene i sindacati non siano rivoluzionari costituiscono uno strumento indispensabile, non solo nella lotta operaia ma anche per la radicalizzazione di tali lotte e perché in determinati settori o minoranze attive inizi la ricerca di posizioni rivoluzionarie quando l'antagonismo fra padronato e lavoratori si approfondisca. 

3. Oggi la classe operaia si trova limitata ad una lotta meramente difensiva contro gli attacchi che il padronato ha lanciato contro i lavoratori, attraverso le politiche chiamate neoliberali o globalizzatrici. Esse hanno come obiettivo centrale l'ottenimento dei maggiori benefici, attraverso le delocalizzazioni delle imprese, le privatizzazioni dei servizi pubblici con il conseguente licenziamento in massa di lavoratori per un lucro maggiore, la flessibilizzazione delle condizioni di lavoro, la riduzione delle spese pubbliche nelle aree della sanità, della previdenza sociale e dell'istruzione. A tali fini lo Stato ha utilizzato tutti i mezzi a sua disposizione per rendere inefficace la solidarietà operaia, per creare la finzione della comunità di interessi fra padroni ed operai, per far credere che la lotta tra le classi, o guerra sociale, sia scomparsa.

4. La nostra posizione fondamentale è che la classe operaia sarà la classe che guiderà la lotta per l'anarchismo, non attraverso i sindacati, che costituiscono lo strumento di massa più importante in possesso della classe medesima, bensì per mezzo dell'auto-organizzazione, dell'azione diretta e della democrazia di base. Per il CCL l'attività sindacale è di somma importanza agli effetti di introdurre le idee libertarie fra i lavoratori, e si incarnino in essi.

5. Da vari decenni i sindacati operai si trovano dominati da una casta parassitaria - burocrazia sindacale - costituita da un gruppo di persone venute fuori dall'interno stesso del sindacato, e che considerano tale movimento di massa come un mezzo utile per fare carriera, per arricchirsi, etc. Questi burocrati si perpetuano al potere dell'organizzazione per interi decenni, utilizzando tutti i mezzi a loro disposizione - legali, relazioni con lo Stato, con il padronato - per costituirsi in dittatori a vita. Del apri, la loro "dottrina" sui "corpi organici" significa chiaramente e semplicemente che vogliono evitare il controllo degli stessi lavoratori, giacché i loro "pari" - i burocrati - sono gli unici incaricati del controllo. Disdegnano le assemblee di base e le loro decisioni, giacché per la burocrazia le lotte o le rivendicazioni operaie emergono solo dalla cuspide della piramide del potere sindacale, e non dalla base. Così come è successo nel processo di privatizzazione delle imprese di servizi pubblici in Argentina, molti sindacati in cambio della loro docilità verso queste politiche sono stati premiati con incarichi direttivi, azioni nelle imprese e si sono anche trasformati in padroni, come è accaduto nell'Unión Ferroviaria con la concessione del Ferrocarril Belgrano al sindacato, senza menzionare il "diritto ereditario" che trasferisce il potere sindacale di padre in figlio.

6. La burocrazia sindacale generalmente non inizia conflitti sindacali, e se eventualmente succede, lo si deve o a pressioni della base a cui la burocrazia sindacale non può resistere, o allo sfruttamento delle dure situazioni subite dai lavoratori per cercare di ottenere qualcosa di più o di aumentare i propri guadagni o il loro potere politico per poter diventare soci dello Stato. Ma i burocrati sono stati sempre così? Sicuramente molti di essi non lo sono stati. Tuttavia l'accumulazione di potere in una sola persona, la delega del proprio potere fatto dagli iscritti al sindacato aiuta la corruzione di molti di questi dirigenti. Per questo dobbiamo opporre alla delega di potere dai lavoratori a questi dirigenti l'auto-organizzazione operaia, l'assenza di delega di poteri, la sovranità assoluta delle assemblee di base, la democrazia diretta di tutti e di ciascuno dei lavoratori senza distinzione alcuna.

7. Di fronte alla ricorrente esistenza di burocrati sindacali alcuni pongono come alternativa l'elezione di nuovi dirigenti, ma la loro concezione sindacale continua ad essere autoritaria, giacché non imposta affatto una visione che comprenda il controllo operaio nella società futura né l'auto-organizzazione, bensì, ed al contrario, che i sindacati continuino ad essere appendici dello Stato, o parte integrante di esso. Un'altra visione propria della disperazione, e che implica il non lottare dentro il movimento di massa, consiste nel considerare che, se i sindacati sono traditori, allora questo strumento non serve più e, per giunta, bisogna distruggerlo. Ma anche una posizione intermedia fra le due dianzi citate è data dalla "necessità" di creare "sindacati rivoluzionari" lasciando la classe operaia alla mercé della burocrazia sindacale. In Argentina, questa ultima posizione non ha avuto esito, cioè la lotta disuguale fra la burocrazia e quegli elementi di sinistra che cercano "un posto al sole" consistente nel conquistare sindacati, come mezzo per misurare la propria influenza di massa" non impostando in assoluto alcuna posizione che serva per sviluppare la coscienza operaia, ma al contrario, rigenerando in molti casi - non in tutti - i peggiori vizi e miserie della burocrazie sindacali, che on sono altra cosa rispetto ai vizi del capitalismo - individualismo, carrierismo, etc. Consideriamo un errore il fatto che le minoranze o i settori che si considerano rivoluzionari abbandonino i sindacati esistenti, in cui si trova il grosso dei lavoratori. Il CCL, ritiene necessario, in questa congiuntura, lottare in mezzo a loro, lasciando ferme le posizioni anarchiche, propagandando il metodo rivoluzionario libertario. La metodologia di questo lavoro varierà secondo gli esistenti gradi di repressione interna. La nostra posizione di non creare azioni di rottura o di costituire sindacati rivoluzionari non è assoluta, ma dipende dalle decisioni degli stessi lavoratori.

8. IL CCL è cosciente dell'interferenza dello Stato nei sindacati, che si sono statalizzati, in linea di massima a partire dagli anni 40, distruggendo la memoria storica delle vecchie lotte operaie guidate essenzialmente dall'anarcosindacalismo - la FORA - e spazzando via la concezione orizzontale di questo strumento, sostituendola con la verticalità, identificando la lotta operaia con i perdonismo, e nel corso del tempo attraverso una serie di misura legislative che hanno costituito commissioni miste di padroni e lavoratori, corti di arbitrato, al fine di inserire il sindacato come parte integrante dell'apparato statale. Oggi è così, ed i sindacati sono parte dell'apparato statale di dominio sociale, attraverso le politiche di pace sociale, di collaborazione tra le classi, ed anche le forze di sinistra con le loro posizioni di subordinazione del sindacato al futuro "Stato Proletario" permettono che l'attuale sistema di oppressione persista, venendo a costituire non già i sotterratori del capitalismo, bensì i suoi "salvatori". Per questo noi anarchici dobbiamo lottare dentro il sindacato, al fine di farli tornare alla loro originaria missione di lotta.

9. Reiteriamo la nostra posizione per cui i sindacati non costituiscono delle organizzazioni rivoluzionarie, giacché la loro funzione originaria un'altra. Ma le lotte operaie erigeranno gli embrioni dei consigli operai del futuro, attraverso i movimenti di base senza mediazioni né liberismi di alcun genere. Il lavoro dei comunisti libertari consiste nel lottare duramente contro ogni genere di controllo politico sui lavoratori, si tratti della burocrazia sindacale o della sinistra marxista. Il compito dell'anarchismo sta nel distruggere lo Stato, la borghesia ed i suoi alleati politici. 

10. In Argentina non esistono movimenti sindacali di base, sia nei luoghi di lavoro o dentro una determinata specialità, che permettano di inferire la probabilità di azioni indipendenti di fronte agli attacchi del padronato. Sebbene vi siano state esperienze al riguardo in questi ultimi tempi, molte di esse sono state rapidamente isolate, per l'azione dello Stato e della burocrazia sindacale, come pure per le politiche portate avanti dalla sinistra, che hanno cercato di trasformare tali incipienti movimenti, certo molto deboli, in parte integrante degli apparati politici di tali correnti di sinistra, il che ha facilitato la dispersione dei lavoratori che avevano iniziato dette esperienze. Dobbiamo generalizzarle, prendendo come assi centrali i luoghi di lavoro, le commissioni sindacali combattive e, se esistono, le commissioni di lotta, coordinando l'azione con altre commissioni di lavoratori oltre che con attivisti sindacali. Ma non dobbiamo confondere il programma o la piattaforma specifica degli anarchici con il programma di lotta dei lavoratori, il quale deve essere ampio al fine di impegnare e solidificare l'unità della classe. Il che non significa che noi anarchici siamo in questi movimenti di base nascondendo le nostre posizioni e che non lottiamo per esse; è naturale che lottiamo per convincere la maggior quantità possibile di persone sulla convenienza dell'anarchismo, tuttavia non utilizzeremo la metodologia opportunista della sinistra che sacrifica il movimento di lotta per conseguire i propri obiettivi di apparato.

11. Noi comunisti libertari dobbiamo sviluppare una pratica anarchica lottando per l'autonomia del movimento rispetto ai partiti politici ed allo Stato, e ricercare l'unità di tutti i lavoratori. E per questo è necessario che le tattiche dei comunisti anarchici in favore di assemblee di base, democrazia di base, azione diretta, appoggio mutuo, e federalismo, sia ben propagata fra i lavoratori quando il comunismo libertario è debole in tale movimento, e sia applicata quando le idee anarchiche siano penetrate nella coscienza e nella volontà dei lavoratori.

12. Nonostante la propaganda capitalista, la lotta di classe continua ad essere il fattore indispensabile per l'emancipazione dei lavoratori e del popolo dal giogo del capitale, per farla finita con lo sfruttamento della forza lavoro. Tuttavia, la lotta dei lavoratori non deve isolarsi in sé stessa, ma deve estendersi a tutti i settori in lotta - territoriali, minoranze sessuali, nazionali, ecc., ecologia, etc. Questo comporta che il movimento sindacale deve far confluire le sue lotte insieme al movimento territoriale al fine di costituire una sola lotta ed un solo movimento sociale antagonistico al capitale.

13. Riteniamo che i militanti anarchici debbano fare parte dei sindacati e partecipare alle loro lotte contro il padronato. Salvo eccezioni, i militanti libertari non devono occultare le loro posizioni politiche, bensì al contrario, renderle pubbliche e mostrare ai compagni di lavoro le differenze esistenti fra le posizioni autoritarie della burocrazia sindacale e la sinistra statalista a fronte della concezione rivoluzionaria e libertaria dell'anarchismo. I lavoratori che professano le idee anarchiche non devono mai accettare incarichi sindacati non conferiti per elezione da parte della propria base nelle rispettive assemblee di base, ed il loro programma, oltre alle questioni meramente rivendicative di categoria, deve includere le idee fondamentali dell'anarchismo menzionate nel punto precedente: democrazia di base, assemblee, azione diretta etc. Essere eletto nel sindacato non implica il riconoscimento sia degli statuti sia dell'ordine costituito dello Stato. Gli anarchici nella loro politica di alleanze non possono accettare qualsiasi cosa, se non a patto di entrare in una contraddizione profonda fra il discorso teorico e la pratica concreta, altresì col rischiosi degenerare. Gli anarchici nei sindacati devono propendere per alleanze che rivendichino nel programma assemblee di base, mandati, controllo operaio sulle commissioni interne, democrazia di base, azione diretta nel confronto contro il padronato ed infine lo Stato.

14. Il CCL rivendica il seguente programma sindacale: 

  1. Salari uguali al costo della famiglia e "indexado" conforme all'inflazione mensile.

  2. Uguaglianza salariale per lavori uguali e cessazione delle disparità salariali basate su sesso, razza e nazionalità.

  3. Cessazione di ogni forma di flessibilizzazione del lavoro, dei contratti-spazzatura, delle locazioni di servizi, etc.

  4. Riduzione della giornata lavorativa a 6 ore senza riduzione salariale.

  5. Pagamento dei sussidi alla disoccupazione che garantisca la copertura del salario di base.

  6. Libertà sindacale, di sciopero, eliminazione di tutte le leggi ed i regolamenti legali che frenano il pieno esercizio dello sciopero.

  7. Solidarietà con le lotte operaie nazionali ed internazionali.

  8. Diritto di tutti i lavoratori a poter completare ed ampliare i propri studi ai livelli primario, secondario, terziario/universitario.

  9. Eliminazione delle discriminazioni lavorative in base a nazionalità, razza o opzione sessuale.

  10. Lotta contro la repressione delle lotte operaie e popolari, libertà per tutti i detenuti e processati a motivo della loro lotta in ambito nazionale ed internazionale.

  11. Costituzione di un organismo di difesa operaia che si occupi di soccorso legale, casse di resistenza, coordinamento della solidarietà operaia nazionale ed internazionale.

  12. Lotta affinché tutti gli incarichi sindacali siano revocabili e la rappresentanza si traduca in mandato conferito dalle assemblee di base, nessun delegato possa stringere accordi senza l'espressa approvazione delle assemblee di base, e tutti coloro che abbiano incarichi sindacali abbiano l'obbligo di continuare il proprio lavoro normale, rifiutando così la professionalizzazione del lavoro sindacale.

  13. Quanto detto al punto precedente è, in breve, il nostro programma sindacale nell'immediato. Ma è utile ripetere di nuovo quanto detto nei punti che precedono, nel senso che il sindacato non è un'organizzazione rivoluzionaria di per sé, e non dobbiamo confondere il sindacato, la cui funzione consiste nel vendere alle migliori condizioni la forza lavoro, con l'organizzazione rivoluzionaria specifica anarchica, il cui obiettivo finale è dato dall'emancipazione totale dei lavoratori e del popolo attraverso la Rivoluzione Sociale.

  14. Il sindacato è necessario, e nel corso delle lotte può essere uno strumento valido per radicalizzare i punti di vista di settori di lavoratori e fare sentire loro la necessità di entrare a far parte del movimento rivoluzionario. E, come abbiamo detto sopra, se la classe operaia è quella che guiderà il cammino verso l'anarchismo, non possiamo abbandonare il più movimento di massa dei lavoratori, dato dai sindacati. Il che implica per i libertari che lavorano dentro tale movimento il dover portare le idee centrali dell'anarchismo dentro la classe affinché si incarnino fra i lavoratori.

 

Buenos Aires, 5 dicembre 2004 

Colectivo Comunista Libertario

www.geocities.com/ccomunista_libertario

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio relazioni internazionali