Teoria dei Comunisti Anarchici

INTRODUZIONE 2001

 

All'indomani della rottura politico-sociale del '68, decine di giovani gruppi anarchici in tutta Italia (ma il fenomeno avveniva in tutta l'Europa occidentale) ri-scoprivano la "Piattaforma dei Comunisti Anarchici". Un documento del 1926, scritto dal Dielo Trouda, un gruppo di fuoriusciti russi riparati in Francia, del quale facevano parte noti esponenti anarchici della rivoluzione russa come Nestor Makhno, Ida Mett, Petr Archinov. Quel documento (destinato a suscitare un aspro dibattito coevo e polemiche nei decenni successivi) ritiene auspicabile la costituzione di una Unione Generale degli Anarchici, fondata sull'unità teorica e strategica dei suoi militanti.

Nei primi anni '70, un collettivo di militanti anarchici pugliesi raccolse la sfida lanciata dalla "Piattaforma" e scrisse il testo qui impaginato, affinché servisse quale base, sia per la fondazione di una organizzazione politica comunista anarchica sia per l'unità dei militanti che lo condividevano. Si trattava, infatti, di fondare un'organizzazione anarchica su tesi (teoria, strategia, tattica) condivise dai suoi militanti.

Ne nacque l'esperienza dell'O.R.A. (Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica, 1975-1986, con sezioni e militanti in Puglia, Campania, Marche, Emilia, Lombardia, Veneto, Piemonte) e successivamente quella della F.d.C.A. (Federazione dei Comunisti Anarchici, 1986-tutt'oggi, con sezioni e militanti in Toscana, Marche, Lombardia, Friuli, Liguria, Puglia). Più di un centinaio di militanti anarchici -in questi quasi 30 anni- ha condiviso questo testo e di conseguenza ha dato il proprio contributo alla costruzione ed alla vita di un'organizzazione comunista anarchica in Italia, perché la necessità di una Teoria dei Comunisti Anarchici è tutt'una con la necessità di un'organizzazione specifica dell'anarchismo di classe.

Il testo qui presentato risente ovviamente dell'usura del tempo, ma mantiene intatte le qualità per cui venne concepito. Non abbiamo, perciò, fatto correzioni o aggiornamenti. 

Ad esempio, il termine "partito" rimane nel suo significato anarchico di organizzazione politica che è parte della classe; e quindi né organo di essa (bordighismo) né leadership che si sostituisce ad essa (leninismo). O ancora: l'analisi storica riguarda i problemi che gli anarchici in quanto tali hanno dovuto affrontare, e non si fa riferimento alle nefandezze controrivoluzionarie dei comunisti autoritari in particolare o alle strategie controrivoluzionarie del capitale. Ed anche: i problemi del rapporto tra l'organizzazione di massa e l'organizzazione politica sono visti nella situazione rivoluzionaria, ma la loro risoluzione in modo libertario costituisce una caratteristica peculiare dell'organizzazione comunista anarchica contemporanea nell'attività politica quotidiana.

La Teoria è infatti la fonte per l'elaborazione della strategia e questa lo è per la definizione della tattica dell'organizzazione politica, in un rapporto di verifica continua.

La sperimentazione continua.

Federazione dei Comunisti Anarchici
Giugno 2001

 


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