Nessuna tregua alle leggi razziste! Chiudiamo i lager di stato!

Comunicato per la 
mobilitazione nazionale del 22 ottobre 2005 contro i cpt

 

La recente inchiesta del settimanale “L’Espresso” ha riaffermato una verità inconfutabile: i Centri di Permanenza Temporanea (Cpt) sono dei veri e propri Lager!

Dal 1998, grazie al governo di centro-sinistra prima con la legge Turco-Napolitano, e poi al governo di centro-destra con la legge Bossi-Fini, si è diffuso in Italia un diritto speciale che sanziona una violazione amministrativa (la presenza irregolare sul territorio o l’ingresso clandestino) con una forma di detenzione e limitazione della libertà personale. I Cpt rappresentano così, ai margini delle nostre città o alle nostre frontiere, luoghi di sospensione dei più elementari diritti umani e della persone.

E data l’arbitrarietà della gestione e il clima di impunità che la circonda, innumerevoli sono state le denunce pubbliche sulla brutalità delle violenze praticate quotidianamente da polizia, carabinieri ed enti gestori e sulle condizioni disumane che devono subire i migranti reclusi dentro le mura dei Cpt.

I Cpt sono per chi è sopravvissuto a stento alle traversate organizzate dalle organizzazioni criminali che prosperano sulle nostre leggi repressive che impediscono qualunque ingresso regolare; per chi non ha avuto le forze di scomparire appena entrato sul territorio nazionale, i più deboli e disperati; per chi è stato salvato per essere rispedito senza pietà nell’inferno da cui ha cercato di sfuggire, o in inferni costruiti apposta sulle sponde del nordafrica. Ma sono anche per chi è già sul territorio nazionale, che lavora magari in nero ed è in attesa di un permesso di soggiorno che non arriva o che è scaduto, che è senza diritti perché formalmente non esiste.

I Cpt sono l’incubo dei lavoratori migranti regolari che vedono il permesso di soggiorno legato al contratto di lavoro e pertanto sanno di non poter difendere i propri diritti.

Contemporaneamente la propaganda governativa cavalca e crea insicurezza sociale con la facile equazione clandestino = criminale e terrorista. 

La clandestinità forzata è insomma un fondamentale tassello della politica repressiva che mira a rendere tutti più insicuri e ricattabili.

La politica della clandestinità permette alla malavita organizzata traffici lucrosi e mano d’opera disperata e pronta a tutto; al capitale di disporre di una massa di forza lavoro a ridottissime tutele; ai governi di creare allarme e perseguire politiche di repressione e di controllo sociale.

Le vittime di questa politica scellerata siamo tutti noi, migranti e nativi, colpiti nella dignità e nei diritti fondamentali alla libertà, al lavoro, alle garanzie sociali.

I Centri di Permanenza Temporanea presenti sul territorio nazionale sono ormai circa una ventina. E le prossime aperture dei Cpt di Bari e Gradisca rientrano nei piani del ministro Pisanu che sta perseguendo il fine di istituire un Cpt in ogni regione.

Ma se questi sono gli obiettivi del governo di centro-destra, non possiamo fare a meno di denunciare il tentativo del centro-sinistra di far passare l’idea che queste strutture non sono eliminabili, e che vanno “umanizzate”.

I Cpt non vanno aperti, e vanno chiusi dove sono aperti; va garantito il diritto all’accoglienza di chi arriva nel nostro paese garantendo contemporaneamente il rispetto di tutti gli altri diritti fondamentali, primo fra tutti quello alla libera circolazione.

La Federazione dei Comunisti Anarchici aderisce alla mobilitazione nazionale del 22 ottobre contro i Cpt, per l’abrogazione della legge Bossi-Fini e la fine di ogni legislazione speciale sull’immigrazione. Raccoglie l’invito del Coordinamento Libertario contro i Cpt per la costruzione di uno spezzone libertario nell’ambito della manifestazione di Gradisca di Isonzo.

Per una società senza frontiere e senza classi, di liberi ed uguali.

FEDERAZIONE DEI COMUNISTI ANARCHICI

21 ottobre 2005

AUF DEUTSCH