Come si costruisce un processo per vilipendio

 

Vilipendio, manualetto sulle offese alle autorità, è la “millelire” edita dall’Associazione per lo Sbattezzo nel 1995 per documentare e criticare la sentenza emessa il 6 maggio 1994 dal Tribunale di Pesaro che condannava a 8 mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena, Francesca Palazzi Arduini e Federico Sora. In tale volume viene riportata la sentenza, le sue motivazioni e parte dei verbali di interrogatorio dei denuncianti.

Gli antefatti: il manifesto che indiceva l’ottavo meeting anticlericale (1991) raffigurava una banconota da millelire nella quale l’effigie era sostituita con una figura del papa disegnata da Vauro per “il Manifesto” e recava il titolo “8xMille Meetings”; all’interno dei cortile di palazzo S. Michele (dove si svolgevano i dibattiti del meeting) erano esposte diverse mostre fra le quali una composta di ritagli di giornale; uno di questi era stato ritagliato da un’edizione del 1980 del settimanale satirico “il Male”. Nel processo intentato contro i nostri compagni fanesi queste due effigi vengono prese a pretesto per contestare loro il reato di vilipendio, offesa della religione, del papa e dei sentimenti religiosi della popolazione fanese.

Due esposti ed un rapporto di polizia avevano prodotto il processo: il primo esposto era firmato da 200 cittadini fanesi (primo firmatario il sindaco Giuliani, democristiano), il secondo esposto era firmato dai preti di Fano, Fossombrone, Cagli e Pesaro (primo firmatario il vescovo di Fano). Come risulta dagli atti processuali pubblicati su “Vilipendio” i prelati che avevano presentato l’esposto non sono comparsi in dibattimento e i cittadini fanesi che sono comparsi in dibattimento hanno balbettato confuse e contraddittorie dichiarazioni.

Per altro il reato di vilipendio, se mai, poteva essere contestato agli autori e non già a Francesca e Federico che avevano l’unica colpa di aver firmato le richieste per le autorizzazioni allo svolgimento del meeting.

Tali elementi inducevano il Pubblico Ministero a richiedere l’ assoluzione dei due imputati e, fatto singolare, la corte a condannare al “la pena di anni 1, diminuita a mesi 8 ex art. 62 bis cp” Francesca e Federico.