Un Crocifisso da 5.000 euro

 

Niente scandali! Dalle reazioni scomposte di questa settimana da parte di schieramenti parlamentari, di giornali, di opinionisti si nota che il funzionamento delle istituzioni europee è sempre sconosciuto nell'Italietta delle chiacchiere e del qualunquismo. Cosa è successo? La Corte Europea dei Diritti Umani che fa capo al Consiglio d'Europa la più antica istituzione europea che conta l'adesione di 46 paesi, ed è collegata alla Convenzione Europea per i Diritti Umani 1950 ha sentenziato [1] che riferibile lo Stato italiano deve risarcire una signora querelante in base ad una violazione di un diritto di libertà di esprimere liberamente le proprie posizioni religiose o ideologiche, collegato alla libertà di educazione dei figli, considerato violato dalla mancata rimozione del crocefisso a scuola, che ha suscitato il ricorso alla Corte. Lo Stato italiano dovrà rifondere 5000 euro alla richiedente per le offese morali, il caso non costituisce precedente di giurisprudenza in Italia, ma precedente rispetto alle sentenze della Corte.

Nessuno metterà in discussione le radici culturali di nessun altro, e in caso di controversia vince il principio pluralista, almeno in Europa, e almeno in casi simili a livello tecnico/giuridico. Secondo l'Art.2 del protocollo addizionale 1 sul Diritto all'istruzione: lo Stato non può imporre un simbolo religioso o un altro simbolo ideologico se i genitori non lo trovano corrispondente all'educazione dei loro figli - ma attenzione quello che è stato ribadito è che un principio del tutto liberale.

Quindi la Corte Europea ha esposto una sentenza in base ad una Carta dei Diritti Umani dove sono espressi i veri fondamenti giuridici e politici in termini di cittadinanza politica liberale e democratica dell'Europa. Gli articoli esaminati sono semplicemente il portato di un comune cemento giuridico-politico giusnaturalista e liberale che sancisce il pluralismo in seno alla democrazia liberale.

Ma perché non veniamo a sapere sulla stampa di tante sentenze della Corte che condannano l'Italia per abusi in caso di equo processo, o in caso di tortura? E perché non appellarsi alle violazioni dei diritti umani in caso di espulsioni o di impedimento di libera circolazione delle persone? Che sono diritti umani alla stessa stregua di quelli liberali? Le democrazie liberali non accettano diritti umani che non siano la fotocopia dei propri atti fondativi, quindi in Europa, chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro.

Federazione dei Comunisti Anarchici

09 novembre 2009


1. Sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (Seconda Sezione), Strasburgo 3 novembre 2009 - Lautsi contro Italia:
http://setiitalia.altervista.org/sentenza.html