Non paghiamo il loro debito, usciamo dal capitalismo!

Comunicato della rete EuroAnarkismo


La fine del 2011 è stata segnata da una profonda offensiva, lanciata dai capitalisti e dai governi loro alleati, contro le classi popolari. In tutta Europa esiste un tacito accordo politico tra destre e sinistre di governo per imporre tanto le misure di austerità quanto il principio che a pagare la crisi devono essere le classi popolari. La Grecia, dove si è formato un governo d'unione nazionale con tanto di ministri dell'estrema destra, esprime la cifra di questo accordo e indica che i capitalisti non esiteranno a ricorrere all'autoritarismo per far pagare la crisi ai lavoratori e alle lavoratrici.

L'accordo tra destra e sinistra è rafforzato dalla loro collusione con i mercati finanziari, con le banche e con il mondo dell' industria. I conflitti tra i governi e le agenzie di rating sulle note dei debiti sovrani sono solo pretesti: i governi e le istituzioni finanziarie vanno di pari passo per imporre tagli alla spesa sociale, agli stipendi e per svendere o distruggere i servizi pubblici, a beneficio dei capitalisti, che vorrebbero - paradosso estremo - aumentare ancora di più il loro tasso di profitto sotto la copertura di questa crisi che loro stessi hanno creato. Di fronte a questa cordiale comunione di intenti tra politici e capitalisti, i lavoratori e le lavoratrici possono contare solo su loro stessi/e per resistere e imporre un'altra uscita dalla crisi.

Questa uscita dalla crisi, l'unica possibile, è l'uscita dal capitalismo. Questo sistema non potrà mai produrre altro che una società ineguale, dove il denaro e il potere sono sempre più concentrati nelle mani di una minoranza parassitaria di capitalisti e burocrati, nonché di un'economia produttivista che sperpera le risorse senza rispondere alle esigenze delle popolazioni. E' mostrando la necessità di un'altra società, dove la ricchezza e il potere sono divisi in modo equo tra tutte e tutti e dove l'economia è orientata verso la soddisfazione dei bisogni, la società comunista libertaria, che noi possiamo dare uno sbocco politico alle lotte che nascono qua e là, ma senza riuscire ad espandersi.

Affermando il rifiuto delle classi popolari a pagare il debito dei capitalisti, combattendo centimetro per centimetro contro gli effetti delle politiche di austerità, organizzando la solidarietà concreta tra le classi lavoratrici e costruendo strutture di lotta dentro i movimenti sociali, si può dare ai lavoratori e alle lavoratrici la possibilità di riacquistare la speranza. A noi comunisti anarchici spetta svolgere un ruolo da protagonisti alla base di queste lotte per promuovere la loro radicalizzazione e auto-organizzazione.

Per andare oltre, e per costruire un movimento di solidarietà internazionale, è anche necessaria una convergenza dei movimenti su scala europea. I capitalisti sanno come organizzarsi a livello europeo e sanno come adottare i trattati con cui pretendono di sigillare il destino dei popoli. Noi, i lavoratori e le lavoratrici d'Europa, ancora non vi riusciamo, anche se esistono delle convergenze tra il sindacalismo alternativo. E' necessario proseguire con questo sforzo e organizzare una risposta internazionale.

In tutta l'Europa dobbiamo affermare il nostro rifiuto di pagare il debito, il nostro rifiuto di ingrassare ancor più i capitalisti. In tutta Europa dobbiamo rivendicare aumenti salariali, la riduzione dell'orario di lavoro, un salario sociale per i disoccupati, il ripristino dell'età pensionabile, il rifiuto delle privatizzazioni. Ma, in tutta Europa dobbiamo imporre la redistribuzione integrale delle ricchezze, ossia l'esproprio dei capitalisti e dei mezzi di produzione, per poter infine andare verso una società socialista ed autogestionaria.

23 febbraio 2012

Federazione dei Comunisti Anarchici (Italia)
Alternative Libertaire
(Francia)
Organisation Socialiste Libertaire
(Svizzera)
Libertære Socialister
(Danimarca)
Liberty & Solidarity
(Regno Unito)
Libertäre Aktion Winterthur
(Svizzera)
Workers Solidarity Movement
(Irlanda)

Firma anche:
Iniţiativa Anarho Sindicalistă
(Romania)
 

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