Comunicato internazionale delle organizzazioni europee di Anarkismo

Solidarietà con i popoli europei in lotta!

Nelle ultime settimane, i segni della rabbia tra i popoli d'Europa si sono fatti sempre più evidenti: uno sciopero generale in Portogallo, il grande sciopero del 29 settembre in Spagna, manifestazioni di storiche proporzioni in Irlanda, il movimento degli studenti in Inghilterra, le grandi proteste in Italia dei lavoratori dell'industria e degli studenti insieme al crescente movimento di massa contro la privatizzazione dell'acqua e, auspicabilmente, l'inizio di un movimento duraturo a seguire le mobilitazioni contro la riforma delle pensioni in Francia. Sebbene gli slogan possano variare da paese a paese, la rivolta ha la stessa origine: il rifiuto dei popoli a pagare una crisi che essi non hanno provocato, il dover fare i conti da soli con le misure di austerità, senza che nessun capitalista venga mai chiamato a pagare.

Il caso dell'Irlanda è emblematico: ridotti i benefici sociali, tagli agli organici ed agli stipendi del pubblico impiego, estensione dell'imposta sul reddito a coloro che finora ne erano esonerati - i lavoratori peggio retribuiti. Ma il governo rifiuta di toccare le imposte sull'impresa, che sono comunque tra le più basse in Europa. Il popolo irlandese rifiuta di sottomettersi e decine di migliaia di manifestanti hanno invaso le strade alla fine di novembre.

In Spagna, il governo del Partito Socialista ha ceduto alle potenti pressioni della finanza e si è messo al servizio del grande capitale, introducendo severe misure che colpiscono seriamente i livelli di vita ed il lavoro della grande maggioranza della popolazione: abbassamento delle pensioni, abolizione dei benefici per i disoccupati, innalzamento dell'età pensionabile, riforma di sistema della contrattazione collettiva, aumento degli esuberi, imposte sui consumi... e questo è solo l'inizio. A destra, il Partito Popolare all'opposizione, sta traendo il massimo vantaggio dalla crisi e sta salendo nei sondaggi. La sinistra sociale e sindacale, in cui gli anarchici hanno un ruolo importante, sta lottando contro le misure anti-sociali del governo e contro la destra politica ed economica nel Paese. Il 29 settembre è stato l'inizio di un processo di mobilitazione guidato dalla maggior parte dei sindacati conflittuali, che ha sopravanzato i pompieri delle burocrazie sindacali, strettamente collegati alla social-democrazia.

Nel Regno Unito ed in Irlanda, le tasse universitarie sono state aumentate, rendendo il diritto di accesso agli studi superiori sempre più appannaggio di chi ha soldi. Ancora una volta gli studenti hanno risposto con un movimento di protesta particolarmente combattivo. In Italia, gli studenti stanno rispondendo con proteste di massa in tutto il Paese alla legge voluta del governo per tagliare drasticamente i fondi per l'università, soprattutto alle facoltà umanistiche, e per distruggere un sistema di garanzie che renderà più difficile il diritto allo studio per i meno abbienti. Peggio ancora, la riforma darà slancio alle università private e aprirà l'accesso del settore privato al controllo delle università pubbliche.

Il quadro italiano si complica a fronte delle pessime notizie che potrebbero giungere il 16-17 dicembre in seguito all'annuncio da parte della UE di una richiesta di 20-30 miliardi di euro extra da aggiungere alla legge finanziaria, con conseguenti tagli al settore pubblico. Tutto questo in un momento in cui il padronato italiano, guidato dalla FIAT, sta lanciando un attacco a tutto campo ai lavoratori del settore privato ed ai loro diritti, introducendo meccanismi per mettere fine alla contrattazione collettiva grazie ad una deregolamentazione di massa della forza-lavoro, insieme a tagli occupazionali ed alla chiusura di aziende.

Non ci facciamo ingannare: se la UE ed il FMI impongono i loro piani di austerità non è per necessità economiche, dato che questi piani spingeranno i nostri paesi ancor più nel baratro della recessione –mentre crescono i profitti dei padroni; ma la loro ragione sta nel fatto che vedono la crisi come una storica opportunità per farla finita con i pochi diritti sociali rimasti.

Di fronte a questa situazione, dobbiamo rispondere con la lotta e la solidarietà tra i lavoratori dei paesi colpiti. Di fronte a questi attacchi, l'internazionalismo è ancor più necessario che mai: abbiamo bisogno di un movimento di dimensioni europee.

Le organizzazioni qui firmatarie solidarizzano con tutti i popoli che lottano contro le misure di austerità e contro la barbarie del capitalismo.

10 dicembre 2010

Federazione dei Comunisti Anarchici (Italia)
Alternative Libertaire
(Francia)
Organisation Socialiste Libertaire
(Svizzera)
Liberty & Solidarity
(GB)
Workers Solidarity Movement
(Irlanda)
Libertære Socialister
(Danimarca)
Libertäre Aktion Winterthur
(Svizzera)
Motmakt
(Norvegia)
 

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