Comunicato del Comitato di Solidarietà per Fabrizio

 

Il 25 novembre, al processo contro Fabrizio Acanfora, la dirigenza di Trenitalia non si è presentata. Non si è neppure preoccupata di fornire una giustificazione della sua assenza e questo comportamento si commenta da sé. A Roma, invece, c'erano decine di ferrovieri, di autoferrotranvieri, di lavoratrici e lavoratori di altri comparti venuti a dimostrare la propria solidarietà con il compagno Fabrizio Acanfora e la propria indignazione per l'attacco portato al diritto di espressione ed alle libertà sindacali in questo Paese.

Intanto continuano a giungere firme e messaggi di sostegno, anche da molto lontano. Siamo molto colpiti da questa dimostrazione di solidarietà e ringraziano quanti, in Italia ed all'estero, hanno voluto contribuire a questa battaglia di civiltà che, lo ricordiamo, è soltanto all'inizio. 

Alle compagne ed ai compagni ricordiamo infatti che la repressione nei posti di lavoro, in Italia, è molto forte e che non riguarda i soli ferrovieri. Sarà necessaria quindi la più ampia mobilitazione permanente, anche internazionale, per respingere questo attacco e per creare le condizioni di una ripresa reale delle lotte dei lavoratori.

Il nostro augurio è che quanti stanno partecipando alla campagna di solidarietà con Fabrizio Acanfora non abbassino la guardia, proseguano uniti nella lotta per salari, diritti, democrazia sindacale. In questo senso andrà il nostro impegno.

Genova, 27 novembre 2004

- Comitato Fabriziounodinoi

- Rete dei Ferrovieri in Lotta