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CONVEGNO NAZIONALE dei LAVORATORI ANARCHICI

Ancona, 3-5 ottobre 1975

 

Mozione sui "Contratti"

La crisi generale dell'economia capitalistica spinge la borghesia ad aumentare i profitti, diminuendo il costo della forza-lavoro e aumentando la produttività. Questo è possibile solo spezzando la combattività operaia attraverso lo smembramento della classe, che si manifesta con i licenziamenti, la Cassa Integrazione, il lavoro nero, la differenziazione all'interno della stessa fabbrica e attraverso l'attacco al salario che si manifesta con l'aumento dei prezzi, delle tariffe, ecc.

Nella direzione della diminuzione del costo della forza- lavoro si muove il governo, con i recenti interventi sugli aumenti contrattuali e con la fiscalizzazione degli oneri sociali.

Gli obiettivi della borghesia si articolano in:

D'altra parte il sindacato mostra un cedimento di fondo a causa della sua contraddizione strutturale tra il suo ruolo storico di difesa del salario nei confronti del profitto e la sua linea strategica attuale, il nuovo modello di sviluppo, concretizzato dalla collaborazione tra le parti.

Il proletariato si trova oggi su posizioni difensive per l'attacco capitalistico, per la risposta frammentaria e sostanzialmente subordinata agli interessi padronali che dà il sindacato e per l'egemonia della linea politico di questo sugli organismi di base.

Occorre essere consci di tale situazione generale, ed esserlo sino in fondo, valutando nelle giuste proporzioni i limiti dello scontro ma anche tutte le possibilità che esso lascia per aprire la scatola in cui il neocapitalismo è tutto teso a racchiudere le esigenze e gli interessi dei lavoratori (suoi antagonisti oggettivi).

La prossima scadenza contrattuale con sarà certamente eclatante come quella del 1972 né tanto meno come quella del 1969; tuttavia è spesso nelle condizioni di stasi o di apparente appiattimento che la lotta di classe prepara più elevati livelli di coscienza, di consapevolezza e certamente di autonomia.

Ecco perché la nostra strategia sindacale, per non essere avulsa dalla realtà, non può essere soltanto contingente: deve sforzarsi, anzi, di abbracciare un raggio di azione nel tempo e nello spazio che, se oggi sembra uscire dalla nostra portata, in realtà rappresenterà un ampio respiro nel futuro così come oggi deve rappresentare un solido punto di riferimento per la sua chiarezza e la sua coerenza rivoluzionaria.

Da qui seguire correttamente quindi un metodo e metro che valuti politicamente l'attuale fase dei rinnovi contrattuali e che denoti e accentri i punti focali di lotta volti al sorpasso di posizioni difensive imponendo più alti livelli di conflittualità sperimentando, senza cadere nell'empirismo, nuove forme di lotta.

Conseguentemente, identifichiamo le seguenti indicazioni strategiche:

  1. superamento dell'attuale schema contrattuale per cui si scinde la lotta per il salario e contro la produttività dalla lotta per l'occupazione, e superamento della limitazione della lotta alla scadenza contrattuale, per dare ad essa continuità;
  2. lotta per un'evoluzione degli organismi di base, affinché diventino effettivi momenti decisionali per le vertenze, che garantiscano il valore politico delle lotte e il mantenimento della conflittualità permanente.

In merito alla strategia contrattuale di prossima scadenza, pur senza eccedere nelle illusioni di riuscita, crediamo sia necessario dare complessivamente contenuti politici veramente di classe ad un plafond di rivendicazioni chiare e lineari che possano rappresentare un'alternativa credibile ed accreditare alle elucubrazioni allegoriche e vuote dei burocrati sindacali all'interno delle assemblee di fabbrica, d'azienda e di reparto.

Per questo dobbiamo articolare i seguenti gruppi di obiettivi:

OCCUPAZIONE: problema complesso che si risolve in due momenti fondamentali: bloccare la diminuzione dell'occupazione in tutte le sue forme e creare le basi per rivendicazioni per l'aumento dell'occupazione.
Strettamente collegato a questo problema è la lotta contro l'aumento della produttività, contro gli appalti e il lavoro nero.

Questa lotta si articola sui seguenti obiettivi:

SALARIO: la lotta per l'occupazione può essere vincente solo se collegata alla battaglia per il salario reale, che si articola nelle vertenze per la contingenza e per aumenti salariali secchi.

MOBILITA':

EGUALITARISMO: parità all'interno degli inquadramenti unici e tra settori categoriali su:

NOCIVITA': servizi ambulatoriali forniti dall'azienda per il controllo strumentale della nocività e generalizzazione dei libretti di rischio sotto il controllo dei CdF. Consistenti riduzioni d'orario per le lavorazioni nocive.

DIRITTO ALLO STUDIO: generalizzazione del diritto allo studio già ottenuto. Aumento del monte ore. Uso collettivo e politico del monte ore per seminari e assemblee, ad eccezione della scuola dell'obbligo che deve essere comunque sotto il controllo dei CdF e dei CUZ.

REGOLAMENTAZIONE VERTICISTICA DELLE FORME DI LOTTA: solo gli organismi di base devono avere potere decisionale sugli obiettivi e sulle forme di lotta, senza alcuna ingerenza esterna. Quindi lotta per la rivalutazione delle assemblee e dei CdF. Nessuna ipoteca tipo accordi-quadro sulle forme di lotta.

Questa è la garanzia che sia possibile articolare obiettivi che si muovano nel senso dell'unità, dell'autonomia e della lotta di classe internazionalista.


(Originale ciclostilato presso il Centro di Documentazione Franco Salomone, Fano.)